Archivio articoli

Autore: Enrico Luschi 19 novembre 2024
Ave villici! Alla fine l’Uomo del Destino l’ha spuntata, con fatica, ma ce l’ha fatta. Ha vinto al ballottaggio contro il presidente uscente Marcon. Oh, già questa la dovrebbe dire lunga, su che razza di impresa abbia messo a segno Mazzieri: due anni a giro per l’Italia a ripetere allo sfinimento le solite 4 frasi di propaganda, a chiedere i desiderata alle società, sulla base di queste audizioni stilare un programmino (ma proprio ino ino, visto quanto si è imbrodato Mazzieri) che per non scomodare di serio nulla smuove, lui che non è politico ma uomo del campo, ha avuto bisogno dell’alleanza elettorale con Condipodero e soprattutto di Sforza (questa ovviamente legittima, mica come quella di quel balordo di Totoni Sanna con il Presidente uscente). Già, perché al primo turno, senza effetti diretti di questa strana alleanza, nel conteggio dei voti era indietro rispetto a Marcon. Una cosa che mi sono sempre dimenticato di sottolineare, lo faccio ora, anche se è “fuori tempo massimo”: ma la comunicazione a Mazzieri chi gliela ha curata? Mesi a ripetere ossessivamente le stesse cose tipo : “ mi dicono che sono un uomo di campo, non un politico”, che a me ha ricordato tanto l’urlo borgataro di quella poveretta della Taverna “Ahò, io nun zo’ na bolidiga!”, oppure “non lo facciamo per noi, non ci guadagniamo nulla”, che ripetuto all’esasperazione mette in allarme anche il più ingenuo dei benintenzionati, oppure ripetere i soliti messaggi per mesi, a rotazione. Boh, io non ci capisco molto di comunicazione, poi alla prova dei fatti ha avuto ragione lui, però che palle, ragazzi! Vabbè, come non detto, siano festanti le masse, sia il giubilo delle genti: Mazzieri è Sire. Ora viene il bello, perché con trionfo di tale entità (praticamente tutto l’intero Consiglio Federale è a trazione mazzieriana) non avrà nemmeno scuse di correnti alle quale appigliarsi, elementi che remano contro e altre piccinerie: ora non ha che da bere l’amaro calice fino in fondo e salvare il baseball. E in caso di fallimento sarà dura indicare un colpevole diverso. Già dal prossimo Consiglio Federale è lecito aspettarsi grandi cose, del resto non dubitiamo del coraggio dell’ex capitano del BBC. Non vorrà deludere l’orda di corifei che online hanno raggiunto picchi di idolatria degni del settarismo religioso più ottuso, perché c'è da scommettere -ad esempio- che chi salivava copiosamente contro il baseball a 7 inning firmato Marcon farà lo stesso contro il baseball a 7 inning confermato da Mazzieri. Certo, nel caso qualcuno riuscirà a dire che quelli di Mazzieri sono meglio, che magari sono sempre 7 ma sembrano già 9 e comunque non sarò colpa sua, non c’è da dubitarne, del resto il guru non può errare e la disillusione è sempre un cattivo cocktail da mandare giù. A tal proposito, giusto per una insignificante testimonianza: pubblico online questo messaggio:
Autore: Enrico Luschi 14 novembre 2024
I due scenari a poche ore dalle elezioni FIBS
Autore: Enrico Luschi 11 novembre 2024
Un veloce recap di quanto successo negli ultimi 10 giorni nel magico mondo del basegoal italiano.
Autore: Enrico Luschi 31 ottobre 2024
Ave villici! Altra settimana di rumba tribale nel regno di Cialtronia, sembra incredibile quante perle ci regali il nostro basegoal nazionale ogni settimana, anche in off-season. Partiamo subito quindi, che non abbiamo tempo da perdere: si parte subito a bomba con la candidata a Rappresentante degli Atleti in quota Sforza (tal Auletta) che ci propone la sua ricetta per migliorare il nostro movimento, ovvero sia più stranieri ed oriundi in Serie A. Per migliorare il livello, ovviamente. La cosa è affascinante per più aspetti, provo a toccarli tutti: solo qualche giorno fa Sforza si era lanciato sulla sua pagina Facebook in un messaggio strappalacrime in aperta opposizione al tentativo marconiano -fortunatamente fallito- di equiparare gli atleti in base al passaporto. Un vero schifo, dove è il rispetto per i vivai signora mia etc etc? Dopo 2 giorni presenta la Rappresentante degli Atleti che propone di implementare la presenza dei giocatori acquistati dall’estero. Non è semplicemente meraviglioso? Peraltro temo che ormai il discorso “Serie A di alto livello” abbia completamente travolto ogni rimasuglio di buonsenso che circolava nel nostro piccolo mondo. Credo davvero che qualcuno ci creda seriamente che a comprare stranieri forti (non capendo che con risorse limitate e dovendone comprare 15 all’anno ti puoi permettere -quando va bene- 15 scalzacani che è grassa se hanno visto la Rookie League) il livello si alzi e l’interesse cresca. E’ la ricetta che vedo applicare dalla fine degli anni ’90, quando proprio il BBC con Jairo Ramos Gizzi riaprì la caccia agli avi e ai passaporti, subito imitata da tutte le altre formazioni che avevano fiutato la mossa sagace: non mi pare abbia funzionato, dopo quasi 30 anni, no? Perché continuare a perpetrarla, arrivando perfino a commentare sui social come hanno fatto Bissa (presidente Fortitudo) e la Auletta che i giocatori italiani -stringi stringi- più che in Serie A nei gironi marci, mica in quello Elite, non possano ambire? E davvero credete che un campionato di ascari di Rookie League sia “alto livello”? Ora che iniziamo a mandarne almeno uno o due all’anno in Rookie League noi, che siamo l’estrema periferia dell’impero con un settore giovanile che fa ridere i polli? Gli scarti di quella roba lì formerebbe il nostro “alto livello”? Avete visto infatti che successoni di pubblico dall’epoca di Jairo Ramos Gizzi in avanti? E sempre più furbi prima abbiamo fatto carte false per i documenti per avere oriundi che forse non avevano nemmeno diritto ad essere classificati come tali (boh, i primi che mi vengono in mente Francia e Vigna, ma Dio solo sa quanti ne potremmo citare), poi addirittura creare una normativa (ASI, poi cambiata in AFI) che ci permettesse di tesserare anche gli oriundi di Spagna e Portogallo, tutto pur di non ammettere di aver sbagliato strada. Piuttosto che a misurarci la febbre e prendere atto di aver preso qualche malanno di stagione ci siamo decisi a manomettere il termometro in maniera tale che non segni mai oltre 37. Come siamo volpesi, noi. Ora siamo al passo successivo, vedo, con una interessante sfumatura da cogliere: la proposta di Marcon, per quanto delirante, permetteva un minimo di quote panda per almeno coloro che avessero il passaporto italiano, la proposta Auletta invece, almeno in linea teorica, propone un campionato interamente di ascari raccattati non si sa dove e non si sa con quali soldi. Eh già, quando lo propone Marcon è tuttomerda&tuttoschifo, solo che il problema evidentemente è che era una proposta troppo limitativa. MI-TI-CI Peraltro chissà se -fattivamente- questa proposta sia applicabile: non è vincolante la normativa CONI che impone almeno il 50% di AFI nel campionato di Alto Livello? Sono rimasto un po’ indietro a livello normativo, ma mi pare di ricordare che prevedesse la metà. Magari mi sbaglio, cambia poco ai fini del discorso generale, sarebbe solo una postilla. Oh, una bella cosa da Sforza: ha reso noto un accordo con un prestigioso College di Miami. Punti principali: utilizzo gratuito delle strutture universitarie e incremento borse di studio per coloro che vogliono provare la strada del College in America. Ho spesso criticato Sforza, sia per forma che contenuti, ma in questo passaggio mi è piaciuto. Da Grosseto, sponda BSC, arriva la news del termine del sodalizio con il Manager Cappuccini. Sinceramente non la reputo sta perdita clamorosa, devo essere sincero: da quel che ho avuto modo di vedere non mi pare che fosse sto luminare, mettiamola così. Dalla costruzione del roster alla gestione della partita mi pare abbia mostrato lacune evidenti anche per lo scalcagnato mondo del basegoal italiano. Eppure, si dice, ci sono state offerte da BBC e Macerata (grazie di nuovo per tutto, davvero) per ingaggiarlo a fine stagione. Comunque in alto i cuori, i nomi dei papabili successori per la panchina del Grossetino sono quelli di Biagioli, D’Auria e Mazzanti, non mancherà il divertimento. Viene annunciato proprio oggi che il nome del successore di Cappuccini sarà comunicato alle masse festanti il 5 di Novembre, con un bell’aperitivo al Caffè Carducci. Alè. Si rimane in Maremma, con Claudio Mele (ex presidente Rosemar) che invoca sul Tirreno la fusione tra BBC e BSC, che -cito- “rischiano di scomparire per la testarda presunzione di farsi la guerra, piuttosto che unire le forze”. Mica come fece lui, che fece scomparire il Rosemar (bruciandosi mezza Nazionale Juniores) per tesserare Luciani, Bindi, Ermini Sr., i Ciacci, Montanelli, Beltran, Alagna, Cappuccini, Mazzanti, Salciccia, Gianni Ricci, Origlia, Colaceci, Morreale, Liddi etc etc per andare in A1, chissà con la speranza di far cosa poi. Ah, ovviamente nemmeno riuscendo a vincere l’A2 -per tre anni a fila- nonostante i nomi citati. Dal grottesco passiamo al tragico, ovvero al sito federale, che per l’articolo di oggi è la fonte primaria di notizie e spunti. Ah, una precisazione, visto un veloce battibecco con Sforza sul web: io non ho alcun problema a criticare l’attuale presidenza FIBS, che reputo indecente, proprio per questo speravo nelle candidature e nei programmi dei candidati alla successione. Visto quanto emerso mi è totalmente indifferente chi poggerà le natiche sul trono di Viale Tiziano, per me nessun candidato propone un qualcosa di minimamente vicino al “serio”: mi godo il cabaret facendo dei grossi sorrisi. Partiamo con la prima chicca: come vi avevo detto qualche post fa è stato trovato l’accordo con Macron per la sponsorizzazione. Una sponsorizzazione tecnica di un anno per un valore che sfiora i 500.000, ci dicono. Non è tanto questo quello che vorrei sottolineare, quanto un veloce passaggio di Marcon: Quando, nel 2016, sono stato eletto alla presidenza FIBS – aveva ricordato Marcon – ho trovato le Nazionali praticamente senza dotazioni e senza un contratto, al punto che decidemmo di produrre in proprio tutto l’abbigliamento per avere il tempo di proporci sul mercato ad eventuali sponsor tecnici. Eppure i vari Pangloss sono mesi che ce lo fanno a sushi con l’epoca fraccariana, notoriamente il migliore dei mondi possibili, ove tutto brillava di luce propria, le vallate erano verdi e non mancavano mai il latte ed il miele. E che appeal -all’epoca- avevamo, ci viene ripetuto: talmente tanto che nemmeno si degnavano di voler stare sulle nostre casacche le marche di abbigliamento tecnico. E nonostante fossimo stati Campioni d’Europa, al WBC e -udite udite- anche medaglia di bronzo all’ultima Coppa Intercontinentale. Non che sia andata particolarmente meglio 8 anni dopo, intendiamoci: l’offerta della Macron sarà l’unica arrivata sul tavolo di Viale Tiziano, non esattamente indice di salute. Passiamo poi alla tabella utile al fine di compilare la graduatoria per i ripescaggi, la trovate qui: https://static.wbsc.org/uploads/federations/2/cms/documents/bd655d2f-66f9-cfc3-481d-20a9351ddb91.pdf L’avere 3 formazioni giovanili nell’annata appena finita e avere rinnovato le iscrizioni delle medesime giovanili per la stagione futura comporta 3 punti in totale, lo stesso dell’aver disputato una semifinale playoff per il passaggio di categoria. Direi che forse c’è da rimettere mano anche a questa tabella, perché non è pensabile che una categoria giovanile fatta e confermata per l’anno successivo valga meno di una semifinale playoff per la Serie B, magari. Chissà se qualche candidato alla Presidenza ci ha pensato. Qui invece la procedura che ha portato all’esclusione dalla corsa elettorale del Vergara Raffaelli, animatore della campagna elettorale di Sforza: https://static.wbsc.org/uploads/federations/2/cms/documents/92c6d282-684b-b673-dc3e-c6d0460a82c6.pdf una vertenza per un chiodo di 6.000 e rotti euro quale ultimo presidente della Pro Roma, appelli e contrappelli. Una bella storia di sport, insomma, molto istruttiva. Il vero colpaccio però è la lettura di questo, ovvero sia il verbale dell’ultimo Consiglio Federale: https://static.wbsc.org/uploads/federations/2/cms/documents/196d4cc1-b1cd-36c0-c4bb-bbd8546541ba.pdf Intanto per le elezioni del 16 Novembre si spendono 6.000 più IVA per sala convegni e 7.500 più IVA per il servizio di votazione. Non ho idea dei prezzi di servizi elettorali elettronici, 6.000 euro per un giorno e mezzo di sala convegni tesa ad ospitare un 150 persone non mi pare un brutto affare. Poi si scade nel truce, prima con il famoso Modello di Impegno al Tesseramento, approvato all’unanimità. Dal verbale traspare chiaramente come il focus sia solo sulle società, zero interesse sulla mobilità del giocatore. Ah, ma adesso sentirete le sfuriate dei vari Sgnaolin, Auletta, Costa, Corbo etc etc. No? Ma è un crescendo rossiniano, passiamo al Torneo delle Region si legge: Il Presidente prosegue specificando di aver parlato con le società della Sardegna e mette a conoscenza che il Presidente del Comitato Regionale, Lucio Silvetti, si è tolto dalle comunicazioni relative all’organizzazione poiché, secondo lui, non si potrà organizzare la manifestazione. Come si fa a non amare Cialtronia? Tuttavia, nonostante quanto sopra viene deliberato quanto sotto: l’organizzazione del Torneo delle Regioni 2025 in Sardegna dal 5 all’8 giugno 2025, subordinatamente alla verifica all’inizio del 2025 dei presupposti economici in termini di contributi a copertura dei costi e dell’adeguatezza degli impianti sportivi. Promettere, promettere, promettere. Poi si starà a vedere. Il capolavoro comunque è nella sezione successiva, quella dedicata all’Accademia, il punto 5.J. In sintesi: naufragata ipotesi Accademia Nazionale a Nettuno (il Borghese non è in condizioni degne) quindi si va di nuovo con le Accademie Regionali, di cui 2 Itineranti, stile arte circense. Ma è tutto il contesto che è bellissimo: il top è quando si legge che i documenti che vengono consegnati ai Consiglieri Federali alle 11:45 del giorno del Consiglio, ma vi invito a leggervelo tutto, in autonomia, magari sorseggiando un buon vino per gustare pienamente questo capolavoro: sono poche righe, massimo una paginetta, ma è sicuramente la cosa più bella che leggerete in giornata. Trovo incredibile che questo punto non sia stato azzannato dai vari Mazzieri e Sforza (ormai Condipodero non lo conto nemmeno più, con tutto il dovuto rispetto), così informati sulla nuova formula della Serie A e sulla questione AFI tanto da anticipare persino l’uscita di questo Verbale, ma che non hanno speso una parola su questa vicenda che definire ridicola è riduttivo. Questioni di priorità, evidentemente. Dunque vediamola questa famosa DAA che ha scatenato così tanto malumore: vediamo cosa norma per il 2025, che già da adesso si preannuncia un’annata meravigliosa. Partiamo dalla definizione di AFI, che tutti giurano voler cambiare ma nessuno indica come. Attualmente la situazione è questa: Atleta senza distinzione di cittadinanza con almeno 3 anni di tesseramento anche non consecutivo entro l’anno solare in cui compie il 23° anno di età. Per tutti i nuovi tesserati dal 2022 in avanti l’acquisizione dello stato AFI avverrà se maturerà 4 anni di tesseramento, anche non consecutivi, entro il 21° anno di età. Il Roster, di massimo 26 giocatori, deve essere per il 50% composto da atleti AFI. Il lineup deve avere almeno 4 AFI. Mi pare ci siano ampi limiti sui quali lavorare, ok la proposta FIBS era una merdata, abbiamo appreso la ricetta di Sforza (todos caballeros, almeno per la Serie A), mentre è ancora ignota la ricetta di Mazzieri, ma “è interessato a cambiarla”. E la formula? La grande mancanza di rispetto? Triplo incontro, come ora, 7 inning, come ora. La novità è nel predisporre due gironi (A e B) da 4 con andata e ritorno ed un intergirone, se i conti non mi ingannano si tratta di 27 partite. Si inizia il 18 Aprile e si finisce la regular il 21 Giugno, anche peggio del previsto. Alla fine tutti ai playoff, queste 27 partite contano solo al fine di determinare la posizione in classifica: non c’è possibilità di retrocessione. Oh, a me sta benissimo (dico sul serio, sono per abolire promozioni e retrocessioni, ovviamente legato a benaltro che il mero risultato sportivo sul campo), ma il Coni che ne pensa? Perché Grosseto -ipoteticamente- non deve poter retrocedere? I gironi dei poveri invece (C, D, E, F) giocheranno su doppio incontro a 9 inning. Alla fine della regular le prime due classificate di ogni girone accederanno agli Ottavi di Finale (novità assoluta, per quanto mi ricordi), mentre le altre saranno relegate alla Poul Retrocessione. Vediamo un attimo i playoff, il primo turno, gli ottavi, saranno al meglio delle 5. Si inizierà il turno in casa della squadra del girone dei poveri, con il serio rischio di veder giocare il 5 luglio, sabato, alle 15:00 (assai invitante come orario) e la domenica mattina alle 11:00 (altro bocconcino da ghiotti). Semplicemente incredibile: tafazzismo in purezza. Le vincenti vanno ai Quarti, le perdenti in uno strano calderone che servirà a formare i Gironi Elite del 2026. Dai quarti in poi si gioca al meglio delle 7 partite, sempre sui 7 inning. Che pare brutto giocare a baseball almeno per i playoff. Gara 7 della finalissima è prevista per il 7 Settembre, come termine ultimo. Il primo gioiellino è il Girone di formazione dei Gironi A e B del 2026: il primo turno mette di fronte le perdenti del turno degli Ottavi, si gioca al meglio delle 5 partite su 7 inning. Le perdenti finiscono la stagione al 3 di Agosto, così almeno non ci si pensa più. Poi spazio ai tornei? Le vincenti invece passano alla II° fase, sullo stesso format, dove incontreranno le escluse dai Quarti. Chi uscirà vincente da questo serrato duello avrà diritto a far parte dell’eletta schiera dei Gironi A e B del 2026. La Poule Retrocessione invece si svilupperà addirittura su 3 fasi, sempre al meglio delle 5 e su 9 inning: nella prima fase chi vince è salvo e al 12 di luglio si è levato il pensiero del baseball per il 2025, in nemmeno 4 mesi ci si leva il dente, mentre invece chi perde continua l’agonia. Nella II° fase della Poule Retrocessione si sfidano le perdenti del primo turno, chi vince è salvo, chi perde scende alla III° fase, che entro il 10 Agosto ci dirà chi sono le sventurate formazioni che precipiteranno nella Seire B 2026. Poi io non ci volevo credere ma sono riusciti a peggiorare ancora il tutto: la Coppa Italia sarà a totale capriccio delle formazioni, se hanno voglia, il come si starà a vedere. Anche qui leggete per credere. Ripeto, come fate a non volere bene a Cialtronia?
Autore: Enrico Luschi 24 ottobre 2024
Ave villici! Il 23 di Ottobre, sebbene fosse stato comunicato alle masse con un preavviso di ben 5 ore sull'orario di svolgimento, finalmente sono riuscito a sentire Mazzieri e la sua proposta. Ho infatti presenziato alla riunione indetta a Firenze. Ebbro di entusiasmo mi dirigo verso la sede Coni di via Irlanda: mi prometto di stare zitto e buono, da mero auditore. Anche perché, onestamente, se alla prima domanda qualcuno mi rispondesse “Oh, ma te che cazzo vuoi?” farei fatica a dargli torto. Arrivo e noto come il team Mazzieri non sia al completo, ma assai ben rappresentato: Centrone, Natale, Sgnaolin e altre due persone che non so chi siano. La serata inizia con meno di 10 spettatori presenti, molti dei quali sono ancora coloro che popolavano il microcosmo del tragico baseball fiorentino 15 anni fa. Qui la rottamazione non ha fatto breccia, vedo. Mazzieri inizia la funzione con il rito dei due minuti d’odio verso Totoni Sanna, reo di aver cambiato casacca ad un mese dalle elezioni, evidentemente un problema nazionale più sentito di quanto credessi, visto che non si parla d’altro da una settimana. Poi un’invettiva contro la Fibs che, a 27 giorni dall’elezione delinea il Campionato 2025. Affermazione fattualmente falsa: che il Campionato 2025 sarebbe stato ad 8 squadre si sapeva da inizio stagione, tanto è vero anche io, emerito signor nessuno, sapevo che qualificandosi al turno di quarti di finale, Reggio Emilia e Nettuno si erano garantite l’accesso alla Serie A 2025, come stabilito appunto ad inizio stagione. Come è possibile che Mazzieri non lo sapesse? Stento a capire la polemica, vorrei intervenire per capire esattamente quale sia lo scandalo nel confermare a Ottobre quanto stabilito a Gennaio, ma evidentemente non ho capito qualche passaggio io. Capirei ci fosse stato un qualche stravolgimento, ma francamente mi pare una polemica costruita sul nulla. Poi una frecciata verso chi, il giorno dopo la sua candidatura, gli ha chiesto il programma (proprio non deve essergli andata giù questa mancanza di rispetto, che tuttora mi vanto di aver inaugurato in beata solitudine a Marzo). Poi un’importante premessa: non parlerà di cifre e di soldi, perché non è abituato a vendere sogni e perché Sbardolini (commercialista e candidato) gli ha detto che dal Bilancio non riesce a capire dove siano i soldi da poter riutilizzare. Curioso, eppure il compenso per i Manager delle Nazionali (per dire) è indicato chiaramente, i costi della CONX anche, di produzione televisiva pure: Cristo santo, mi rifiuto di pensare seriamente che un commercialista non sappia estrapolare questi dati dal Bilancio Fibs. Inoltre sarebbe proprio per non vendere sogni che servirebbero date, cifre e numeri riscontrabili, ma ormai la nave è salpata e capisco che assisterò di fatto ad uno spettacolo, la mia attenzione si sposta più sulle reazioni della scarna platea che su quel che dice Mazzieri. La mia serata praticamente finisce qui: viste le premesse, specialmente l’ultima, è chiaro che sarà una serata all’insegna delle buone intenzioni, buoni propositi e fuffa elettorale. Con l’animo in pace ascolto l’omelia: Mazzieri tiene a farci sapere che non aveva alcuna intenzione di candidarsi, ma la richiesta giuntagli dai alcuni dei componenti del gruppo gli ha fatto decidere di bere l’amaro calice per il bene di noi tutti, anche degli ingrati infedeli. Da quel che dice, mi par di capire che il primo giro per l’Italia, da Marzo a Settembre, sia servito per farsi un’idea della situazione ed ascoltare le richieste e le esigenze delle società: ergo, fino a Settembre un programma non c’era, con tanti saluti a chi per mesi sui social si è speso a dichiarare il contrario con toni piccati e a dar dell’ebete a chi osava chiedere lumi. Ci sono alcune slide, proiettate sul muro della saletta, le prime sono una serie di buone intenzioni, frasi fatte e blablabla che andrebbero bene per qualsiasi candidato a qualsiasi federazione (colgo fior da fiore: “Dobbiamo trasmettere i nostri valori”, “La Federazione deve saper ascoltare la base”, “Ricreare entusiasmo per rilanciare il movimento” e via di questa solfa), la prima cosa che mi coglie l’occhio è “l’obbiettivo (si, lo scrivono con due b) di creare il campionato invernale di Baseball5”, sport che pare sia esploso in tutto il mondo. Mentre Mazzieri parla guardo al volo online e nessuna società in Toscana ha la formazione di Baseball5. Eppure siamo anche in una regione non secondaria per questo sport, con anche una “grande” città -appunto Firenze- dove attingere. Chissà Mazzieri se si farà carico anche di costruire le società e trovare tecnici e giocatori, per organizzare il campionato. Una parte interessante sullo Sviluppo dell’Atleta a Lungo Termine, spiegato a sommi capi e che lascia diversi sguardi perplessi, ma che -senza alcuna ironia- mi sembra il primo vero punto messo a segno da Mazzieri in tutta la serata. Speravo sviluppasse maggiormente il concetto, ma evidentemente si era reso conto degli sguardi nel vuoto degli altri ascoltatori. Non richiesto e modesto consiglio dall’ultimo dei cretini: credo sia la strada giusta per fare qualcosa di buono, ci spingerei maggiormente. Oh, per onestà gli riconosco una certa bravura nel tenere l’attenzione e condurre la comunicazione, a prescindere da tutto. Si passa poi ai Campionati, obbiettivo (mi adeguo) 3 partite da 9 inning. Personalmente sono contrario (il double-header per me è un rutto in chiesa), ma quel che penso io è irrilevante, finalmente si conosce l’intenzione di Mazzieri. Non capisco perché ci voglia un lasso temporale del genere per tornare ai 9 inning e ai 3 incontri ma non stiamo a spaccare il capello. Segue uno strano discorso sulla normativa AFI: Mazzieri si dice interessato a cambiarla, ma non dice come. Non è che non lo abbia capito, proprio non l’ha detto: non ha detto che la normativa è X e noi vorremmo fare Y, solo che “dovrebbe essere rivista”. Incredibilmente nessuno chiede nulla: eppure ci sono almeno due presidenti di società che hanno giocatori stranieri/oriundi. Non si perde occasione, ovviamente, per smerdare l’attuale dirigenza FIBS per l’oscena proposta -fortunatamente bocciata- di qualche giorno fa di equiparare gli atleti in base non alla formazione ma al passaporto. Però come in un flashback mi rivengono in mente le annate spese da Fraccari, Schiroli e lo stesso Mazzieri a dirci che il concetto di “oriundo” era barbaro perché avevano il doppio passaporto e quindi erano cittadini italiani come gli altri, addirittura uno (mi pare fosse Ceriani) che piangeva quando sentiva l’Inno di Mameli e le nostre critiche erano indegne. Quanti ricordi. Valga un articolo per tutti, il primo che ho trovato, non è il migliore: https://www.fibs.it/it/news/marco-mazzieri-orgoglio-azzurro Un tempo Mazzieri esprimeva concetti come: “ tutti i giocatori che vestono la maglia dell'Italia sono Italiani a tutti gli effetti, con gli stessi diritti miei e tuoi. E poi, credo che sia ora di finirla con queste storie. Il mondo di oggi non è quello di 30 anni fa, forse qualcuno non se ne è accorto o fa finta di non capire .” Ora invece siamo a fare fini distinguo su AFI, passaporto, tutela dei vivai. Eh, davvero, quanti ricordi. Giovanili, oltre al blablabla di prassi, alcune proposte: l’estate i tornei (che “sono sponsor per le società”) devono far parte di un calendario organizzato a livello centrale dalla FIBS. Ora, ammesso che sia normale che la FIBS sventoli bandiera bianca e appalti l’attività giovanile per 2 mesi alle singole società (a me non pare normale, sinceramente) il massimo della proposta è una piattaforma (leggasi un sito) per calendarizzare al meglio il tutto? Inoltre la proposta pare copiata pari pari da quella di Sforza: succedono anche di queste a non voler parlare per mesi. L’idea per prima, almeno pubblicamente, l’ha tirata fuori Sforza. A Cesare quel che è di Cesare. Fallimento totale del Progetto Prime Basi (onestamente non so cosa sia, chiedo scusa ma 15 anni di distacco non si colmano in 8 mesi), “costato 50.000 euro”. Ah, ma allora si parla di cifre e si possono anche trovare nel Bilancio! Con cosa sostituirlo e come impiegare quei 50.000 risparmiati non si sa. Qualche accenno di nuovo al Baseball5, da usare come aggancio, data la semplicità e la maggiore facilità di gioco. Oltreutto, ci dice Mazzieri, “si presta bene alle feste, alle sagre, alle piazze piene con la musica e gente che fa confusione”. Io continuo a reputarla una specie di palla21, tanto in voga a Torniella, Ceciano, Tirli e altre località che non so in quanti conoscano. Però magari ha ragione Mazzieri. Per tutelare i vivai però non si ferma qui, il nostro: un sistema piramidale di Under 18: 3 in C, 2 in B, 1 nella serie “che sarà sotto alla Serie A” (chiamarla A2 è brutto?). A roster? Nel lineup? Non si sa, tanto è uguale, si sa solo che precludono la promozione. Non sono neanche obbligatori, quindi ipoteticamente virtuali. Questo permetterebbe di far disputare almeno due partite a settimana ai ragazzi, a quanto sembra. Non sia mai che si sciupi il livello di una partita di Serie B, per dire, che mi immagino assai avvincente e coinvolgente. C’è anche l’intermezzo comico quando Mazzieri lancia l’idea di azzerare le tasse gara per le giovanili (con un bilancio in attivo di ben 18.000 euro mi pare un’ottima idea andare a toccare una delle maggiori voci di entrate, se si esclude la mucchina ministeriale), un dirigente di una squadra lo interrompe “Ma non paghiamo mai le tasse gara per le giovanili, non ci sono mai gli arbitri”, interviene subito la Centrone che rilancia “Allora vogliamo più arbitri”. Come diceva Cetto, se in questo ospedale ci sono i topi, allora noi porteremo i gatti! Comunque da questa involontaria gag nasce, totalmente in maniera casuale e da un dirigente (non da Mazzieri), un’idea che mi trova favorevole: chiunque frequenti il corso di tecnico deve arbitrare necessariamente anche 10 partite delle giovanili prima di poter sostenere l’esame, ovviamente con relativo rimborso di 30 euro. Mi pare una buona idea, ma vi invito nuovamente a leggere come sia nata. Nazionali: tutto uno schifo, a partire dalla Maggiore con la quale “qualcosa dovrà essere fatto”. Le vittorie sono frutto del caso, perché la Juniores ha avuto la fortuna di avere un pitching staff eccezionale. Mica come quando c’era lui a vincere l’europeo Juniores, con Pizziconi, Ularetti, Panerati, Vaglio, Sambucci (e se non ricordo male anche D’Angelo e Liddi, ma su questi ultimi due non ci giurerei) etc etc. Ha avuto culo Trinci. Accademia: Mazzieri non si spiega perché sia stata chiusa Tirrenia, eccellenza della gestione Fraccari. Ora, io sull’Accademia, su cosa fu, come fu gestita ed i risultati che ha dato già ci ho scritto, non ho voglia di tornarci sopra. Comunque sia l’idea è fare un bella analisi costo/benefici delle attuali 12 Accademie Regionali che costano 15-20.000 euro all’anno -non si parla di cifre e non si dove cercarle nel bilancio, s’era detto?- e ottimizzarne la gestione. L’attuale Presidenza Fibs pare essere intenzionata a riaprirne una (pare a Nettuno), ma va bene attaccarla quando si parla della chiusura di anni fa, la riapertura viene totalmente ignorata: bisogna ottimizzare la gestione delle Accademie Regionali, che 2 minuti prima non si capiva perchè avevano preso il posto di Tirrenia. Boh, qualcosa mi sfugge, ma vedo tutti tranquilli e allora sarò di nuovo io lo scemo che non capisce un cazzo. Dopo una breve discussione, con uno dei pochi punti positivi di tutta la serata, ovvero sia la totale apertura dei try-out (quelli che Sforza vuole abrogare) con la Centrone si arriva all’accordo “Potremmo farne 4 Baseball e 4 Softball, eh?”. Parlando di softball a Mazzieri “piacerebbe chiamare un pitching coach giapponese”, uno così a caso, e che non ho capito bene a fare cosa. Rimango spiazzato, pare tutto un’improvvisazione del momento. Ultimo passaggio sulla comunicazione, Mazzieri si lancia sulla povertà dell’aspetto comunicativo del mondo del baseball italiano, da sempre ricurva solo sull’ambiente interno e mai rivolta verso l’esterno. Lo fa di fronte ad una platea di società che non hanno nemmeno il sito aggiornato e le pagine social appena appena più passabili. Per carità di patria evito commenti sul sito di Conto Pieno e sul tenore dei messaggi pubblicati sui social nel corso del tempo da Natale e consorte. Ne cito solo due, tra i tanti che da mesi mortificano la discussione: 1) Potrei iniziare questo post parlando di quello che “non sono” o “non hanno fatto” gli altri. Credo però che sia più doveroso e costruttivo parlare di chi si sta mettendo in gioco e che non ha paura di cambiare davvero, utilizzando quello che ha sempre messo in campo durante la sua carriera prima di giocatore, poi di allenatore, poi di fondatore di un Accademia internazionale, e che per questo si è conquistato il rispetto del Baseball che conta. Parlo di valori come lealtà, integrità morale, rispetto, determinazione, RESPONSABILITÀ delle proprie scelte… Per qualcuno può essere troppo, Per qualcun altro incomprensibile perché il proprio vissuto non è sufficiente a capire chi sia stato Marco Mazzieri in questo ambiente . Ma se tutti quelli che lo hanno conosciuto ai livelli in cui è arrivato, se si è conquistato il rispetto della WBSC, MLB della NBP e della IABF, forse sarebbe il caso che gli fosse data la possibilità di cambiare quello che può essere cambiato. 2) Grande, opportuna e credibile candidatura…unica in grado di far recuperare dignità ad un movimento alla canna con il gas… alcuni commenti (fortunatamente pochi) di chi non ha passato, cultura e la minima idea di cosa debba rappresentare uno Sport con “S” maiuscola non fanno altro che confermare il livello cui è stato trascinato questo movimento… Attonito da questa serata al limite del dadaismo torno a casa con la convinzione di aver perso due ore. Mi aspettavo di più, mi aspettavo di meglio. Come sarebbe stato bello se Mazzieri si fosse presentato con meno discorsi e con un accordo fatto e finito (operativo da subito in caso di elezione) con un Tom House, un Kevin Wilson -o scegliete voi chi tra chi davvero vive di baseball- per rifondare il settore tecnico e formare i formatori, affidandogli il CNT. O con la Wendelstedt Umpire School per fare la stessa cosa con il settore arbitrale ed il CNA. Anche perché altrimenti è inutile sbandierare l’amicizia con questo e con quello. Che avesse proposto un podcast o una trasmissione su YT, che costa meno delle trasmissioni patetiche viste quest’anno (si faccia dire quanto costano a bilancio, peraltro, altro che i 50.000 euro di Prime Basi che tanto lo hanno indisposto) e che se funziona magari fa recuperare anche due spiccioli. Magari avesse proposto anche di utilizzare quel piccolo risparmio tra YT e la produzione di partite a cazzo per acquisire i diritti e tradurre un manuale (tecnico, dirigenziale, quel che sia) da fornire ai tesserati quale percorso formativo o semplicemente "cultura". Che avesse proposto una riforma seria della normativa AFI che, sommata magari ad un costo di cartellinamento spropositato per la miriade di mezze calzette (che raccattiamo ogni anno da Rookie League o dalla Lega Spagnola, se non inattivi direttamente), avesse forzato le formazioni di massima serie a giocare con italiani veri. E vaffanculo se per 3 anni si fossero presi schiaffi ovunque, si prendono ugualmente, almeno prendiamoli con i nostri e spendiamo quelle due lire che servono a tesserare polmoni in attrezzature, infrastrutture, formazione, marketing o quel che sia. Se non ci arrivano da sole le società, e non ci arrivano, che le forzi la Federazione indirettamente. Mi sarebbero bastate 3 o 4 cose per rimangiarmi, rosso di vergogna, quanto ho scritto in questi mesi, e invece…
Autore: Enrico Luschi 21 ottobre 2024
Ave villici! Continua il rigor mortis del baseball italiano, ma noi, ghiotti come castorini, non ci fermiamo di certo. Pronti con la nostra tuta da palombaro, ci caliamo subito nell’abisso, senza stare a perdere tanto tempo in inutili discussioni. Intanto si segnala che Bologna, dopo il siluramento dell’ottimo Mura, ha rimpiazzato il Manager Frignani con Fabio Betto, altro ex giocatore della passata generazione, già nello staff felsineo. Il BBC Grosseto invece ancora non ha ufficializzato il nome del nuovo manager e nell’incessante tourbillon di voci incontrollate che girano sui social c’è chi dice si sia vicini al ritorno di Del Santo e chi, subdolo, dice che toccherà a Sgnaolin se verrà trombato alle prossime elezioni federali, ormai dietro l’angolo. Con calma, siamo solo a Novembre. Che altro dire? Sul piano politico mi ci soffermo meglio dopo, prima la news: ho fatto la domanda per il corso di tecnico. Ora vediamo, magari come lo scorso anno tirano fuori il coniglio dal cappello con le giornate delle lezioni pratiche nella comodissima Montefiascone, dietro l’angolo per i toscani. Del resto i comitati regionali si pagano per puro capriccio, chi ha un minimo interesse è bene che si arrangi e vada a Montefiascone 6 volte, cazzi suoi. Una vera mania, questa di dover prendere la macchina e recarsi da qualche parte. E chissà quale sarà la società fortunatissima di inserirmi nello staff tecnico, in caso di superamento del corso. Ah, fortunelli. A tal proposito, mi dico di fare un giro sul sito federale, vediamo che materiale formativo c’è. Si spazia da delle slide del mitico Giorgio Moretti, ad estratti di The Pitching Edge di Tom House (una vera Bibbia, anche se ormai inizia ad essere datata), nel mezzo c’è un po’di tutto. C’è ad esempio il volantino per il corso di scout organizzato di fresco, appena nel 2004, con la chicca della scheda di valutazione di Mazzotti: https://static.wbsc.org/assets/cms/documents/466b2793-fee1-54dd-27eb-8bbd62815588.pdf Eh beh, che dire. Nulla, meglio non dire nulla. Sempre del 2004 il programma del Corso da Tecnico, con la meraviglia di cui non ricordavo nulla: il Tecnico Regionale, che perdeva l’abilitazione e le competenze una volta varcato il sacro confine solcato con la spada e col sangue dai nostri valori avi. Poi abbiamo il calendario del Corso II Livello del 2019, sempre un bel ricordo, giusto tenerlo online a distanza di quasi 6 anni. Addirittura del 1995 è l’Euroclinic sulla corsa sulle basi di Joe Maddon, il Manager che ha riportato alla vittoria i Cubs dopo 108 anni di digiuno. Altri file vari dell’epoca proto-fraccariana, mi incuriosisce il file “Short Baseball”, medito un attimo prima di aprire, non so se voglio davvero leggere. Mi convinco ed apro il file: come allenare quando hai 4 o 5 giocatori. Io boh, non so cosa dire, veramente. Il capolavoro però è il pdf su sliderchange e sinkerchange, due invenzioni a firma Pino Bataloni, che non so chi sia. So solo che è la prima volta che cerco qualcosa su Google e di non avere risultati minimamente assimilabili alla ricerca effettuata nella stringa del motore di ricerca. Giuro, mai successo. E considerate che sono una persona che ha studiato un business di pompe funebri in Tanzania, un allevamento di chiocciole, importazione di mezcal artigianale dall’equivalente della Coldiretti messicana: Google l’ho testato e stressato abbastanza in vita mia. Non mi è mai capitato che alzasse le mani, ma innanzi allo sliderchange ed il sinkerchange anche Google sventola bandiera bianca. Comunque nel complesso, devo dire, pensavo peggio. Cioè già mi ha sorpreso che ci sia qualcosa online, mi ricordo anni fa era reato chiedere che fossero messe online le slide dei vari clinic delle Coach Convention. Almeno qui, se uno ha voglia, un centinaio di pagine da leggere ci sono, alcune a firma di veri e propri guru (House e Maddon), altre meno. Ma il bello, ripeto, è che pensavo peggio. Che altro è successo? Mineo e Bocchi sono a giocare nel campionato nicaraguense, che quest’anno ha come regola l’avere -obbligatoriamente- 10 stranieri in roster per ogni formazione. Due rappresentanti del basegoal italiano non potevano mancare, del resto siamo stati noi gli apripista per questa normativa globale, anche se a dire il vero all’obbligo formale non ci siamo mai arrivati. Speriamo non prendano spunto a Viale Tiziano, non si sa mai che aspettarsi dalla Banda. Finita la gita in America per il Club LA28, speriamo si sia trovato qualche bell’oriundo da importare per il prossimo campionato, come suggeriva il sito dell’evento, come segnalato qualche giorno fa. Sulle partite non so bene cosa dire, a leggere i resoconti sul sito FIBS deve essere stato poco più che il gioco del 9. Mi ha molto colpito questo passaggio dell’intervista a Nick Leto, Direttore delle Baseball Operations dei Royals. Un manifesto della Libera Repubblica di Cialtronia: Quali sono le prossime attività programmate tra i Kansas City Royals e la Federazione Italiana Baseball Softball in futuro a seguito del MOU firmato dal Presidente della FIBS Andrea Marcon? “Questo è un lavoro in corso e al momento non è stato delineato nulla di specifico.” Non è meraviglioso? Ma le mirabilie non finiscono qui: spulciando il Sito Federale mi sono imbattuto in questo: https://static.wbsc.org/uploads/federations/2/cms/documents/82508fbe-1fb3-b3a1-f5fd-3a28dc7c6991.pdf Ve ne consiglio lettura, perché anche su questo si potrebbe aprire un gran bel dibattito. Chissà il dirigente del Macerata come avrà dialogato con i responsabili della prima squadra dopo la clamorosa opera circense di Gara 7 delle semifinali, se si permette -per sua stessa ammissione- di dire che un ragazzo minorenne che “non si allena bene” ed arrivandoci (forse) alle mani. Ma in compenso godi popolo, assegnato a Senago il girone C del Campionato Europeo 2025: avremo di fronte Svizzera, Grecia ed un’altra formazione (tra Ungheria, Lituania ed Austria) che sapremo solo dopo il sorteggio di Novembre. Attenzione, la Svizzera proprio ieri ha giocato un’amichevole contro la Repubblica Ceca, aveva tra le sue fila il pitcher ex MLB Bauer. Dubito che sarà della partita, ma hai visto mai, si gioca dal 20 al 27 Settembre… L’Italia si accaparra anche 3 Mondiali da organizzare tra 2025 e 2026, regalino della WSBC a guida Fraccari. Stranamente Marcon non le ha sbandierate ai quattro venti come prestigiosa vittoria politica. Ne avrebbe avuto anche diritto, tutto sommato, Fraccari per dire ci avrebbe fatto almeno 2 articoli e 4 interviste da qui a Natale. Le competizioni assegnate alle sapienti organizzazioni tricolore sono i Mondiali U15 baseball (sede da definire), U16 softball (Bollate e Caronno) e quella specie di palla prigioniera che è il Baseball5 (sede da definire). Chissà che rumbe organizzative. Non vedo l’ora di gustarmele. La famosa gara per la fornitura di abbigliamento sportivo ha visto vincere la Macron, che sponsorizza, per la sola stagione 2025 (eventualmente rinnovabile), con un investimento da circa 500.000 euro. Piccole news: a seguito di una stagione durante la quale ogni minuto arrivava un giocatore da oltreoceano in qualsiasi formazione, anche durante i playoff, il Consiglio Federale ha stabilito per il 2025 il termine massimo per tesserare i giocatori sarà il 30 giugno, data entro la quale, in ogni caso, la regular season dovrebbe essere terminata. Mah. Viene poi creato il Modulo di Impegno, ovvero sia un modulo attraverso il quale il giocatore si obbliga a tesserarsi con una determinata società a partire dal 1° gennaio. Su questo ho chiesto lumi a Michele Corbo, candidato a rappresentare gli atleti al prossimo Consiglio Federale, presentatosi via Facebook con un messaggio scritto al 99% da ChatGPT. Risposta evasiva e tanti cari saluti alla condivisione, la piattaforma e tutte le altre fregnacce scritte nel suo messaggio: mi raccomando, sempre bellini allineati e coperti, cari i miei coraggiosi indipendenti del baseball italiano. Nel merito: io capisco anche che le società debbano avere qualcosa in mano per poter organizzare la stagione seguente ed avere un minimo di garanzia per il roster, ma se uno si candida a fare il Rappresentante degli Atleti in Consiglio Federale una parola su questa cosa dovrebbe spenderla. Per quanto mi riguarda c’è il rischio che si stia cercando il modo di arginare la riforma (voluta dal CONI, non certo dalla FIBS o dalle società, ben liete di incatenare a vita qualsiasi atleta) per il nuovo regolamento inerente il tesseramento degli atleti. Se non vengono messi dei paletti a tutela di questi ultimi la norma nasce morta: mi è venuto in mente che potrebbe essere una buona soluzione il poter permettere l’invio di questo modulo solo dopo il termine della stagione agonistica (boh, 1° Novembre può andar bene) e che il modulo possa essere inviato, con PEC o raccomandata, solo ed esclusivamente dall’atleta. Passiamo alla politica sportiva: dall’ultima volta qualcosa (poco) è successo. Il sodale di Sforza, quello che aveva le soluzioni pronte per la visibilità mediatica della FIBS ma è dirigente in una società con sito fermo a 2 anni fa e con l’e-shop omeopatico, è stato dichiarato non ammissibile alla tornata elettorale, pare per un contenzioso con la Federazione. Stessa sorte che gli era toccata l’ultima volta, quando si era candidato a sostegno del giornalista De Luca. Non male, visto che Scorza lo definiva il “garante” del suo programma. Marcon si ricandida e stringe un patto elettorale con Totoni Sanna, cosa che ha prodotto copiose salivazioni e conseguenti bave alle bocche dell’irabondo popolo del web del baseball italiano. Non riesco ad appassionarmi alla polemica, anche perché evidentemente le alleanze elettorali lecite sono solo quelle della propria parte (e sempre linde, lecite e integerrime, si capisce). Fa sorridere che parli di rispetto delle istituzioni chi si presenta nella lista di una persona che per il famoso Clinic a San Marino si presentava su Instagram come “allenatore delle Nazionale” e che non ha scritto un rigo per giustificarsi/discolparsi, anche fosse stata colpa della società di promozione e non sua direttamente. Nel frattempo il tenero Condipodero ammalia il web con le foto ora di una grigliata, ora di una spaghettata notturna, ora di una sosta in autogrill, mentre Mazzieri presenta altri elementi del suo team di lavoro e null’altro dice, nonostante sia terminato anche il secondo weekend di incontri per la presentazione del programma che -maledizione!- continua a non uscire fuori, nemmeno per bocca di terzi. Però tutti giurano che ci sia. Se ne vergogneranno? Chissà. Non possiamo fare altro che prendere atto dell’ostinata intenzione di non divulgarlo. Questa settimana viene comunicato al popolo bue che fa parte del progetto tal Sbardolini -cito- “a lungo vicepresidente della Commissione CUS della FBIS”. Pochi giorni e tac! ecco che viene giocata anche la carta Bissa, presidente del Bologna fino a poco tempo fa. Nel suo messaggio di presentazione Bissa scrive “Mi riferisco, ad esempio, a una Federazione più proattiva e presente nei confronti delle società, che porti ad un percorso di crescita per la classe dirigente, ad una attenzione autentica per un settore giovanile che grazie ai tecnici diventi motore e benzina del sistema e che, oltre a far divertire i ragazzi, attraverso una vera valorizzazione degli atleti formati in Italia nelle categorie superiori (cambiando la definizione di AFI) offra reali opportunità di crescita, per i ragazzi”, che qualsiasi cosa significhi indica che vogliono rivedere la normativa AFI. Non sarebbe stato male avesse detto qualcosa in più, così, con tutta la buona volontà di questo mondo, non si capisce davvero cosa intenda. Non che serva un grande sforzo, visto come ha gestito il Bologna da presidente. Piuttosto, di tutti i giocatori, tecnici, dirigenti, cardinali, manager e compagnia che sponsorizzavano Mazzieri nei famosi video brevi che hanno tappezzato le pagine social, alla fine della fiera l’unico che si è candidato è stato Sgnaolin. Le conoscenze internazionali, le amicizie con questo e con quello, l’aver inventato il baseball e insegnarlo a noi poveri cretini delle masse merdose e poi Bissa e Sbardolini. Eppure era tutto un fiorire di endorsment, condivisioni del progetto, verdi vallate e gnomini pucciosi, ma all’atto pratico solo Sgnaolin si è messo in gioco, da ritirato, per la Rappresentanza degli Atleti, altro fulgido esempio di rispetto per le istituzioni. A proposito dei candidati per la Rappresentanza degli Atleti, Sgnaolin non è l’unico inattivo che si candida per il ruolo: abbiamo anche Comelli (attualmente in carica) e Gianmario Costa. Solo loro 3. Fatto che la dice lunga sull’entità del disastro. Anche Scorza ha presentato un altro personaggio del suo team, tal Paolo Gismondi. Mi ha particolarmente colpito il seguente passaggio, del post con il quale presentato: Per un rilancio concreto, baseball e softball di cosa hanno bisogno? «Ha bisogno di molte cose ed è difficile rispondere in poche righe. Sicuramente, in primo luogo, ha bisogno di visibilità. Poi deve venire il resto. Ascolto molti discorsi sul numero di partite da disputare nel week end, quanti inning devono essere giocati ad ogni partita, il numero di giocatori AFI e non AFI da schierare e molto altro. Tutte problematiche su cui si dovrà discutere, ma secondo il mio punto di vista dobbiamo, innanzitutto, lavorare per far conoscere il nostro affascinate sport. Ed ha ragione: basta con queste sciocchezze regolamentari, bisogna avere visibilità. Poi si starà a vedere. Suggerisco, come messaggio promozionale per il nostro amato sport, una clip dell’ultimo inning della già citata Gara 7 di semifinale tra Parma e Macerata. C’è tutto. Anche troppo. Comunque questo doveva essere il mio blog per parlare di viaggi, politica, sborra, guerra e Russia, alla fine sta diventando un blog di baseball. Bisogna che apra un sito solo di baseball, via.
Autore: Enrico Luschi 18 ottobre 2024
Le mie parole, come miseri insetti, tentano di elevarsi per raggiungere l'inaccessibile vetta della tua divina indifferenza. Oh, quanto è splendido il tuo silenzio, quel vuoto eloquente che risuona più forte di mille tuoni! Tu, che non parli mai, ci hai insegnato che l'assenza stessa delle parole è il linguaggio dell'anima pura. Oh, Sommo, noi seguaci adoranti possiamo solo tentare di imitarti, di elevare il nostro silenzio al livello della tua perfezione. Quanto siamo stolti noi, poveri mortali, che ci ostiniamo a voler comprendere, a voler sentire, a voler comunicare, quando in realtà tutto ciò che ci serve è la tua muta quiete. Ah! Come brilla di verità! Ogni volta che noi umili devoti ci fermiamo a contemplare il mistero della tua inattività, capiamo sempre di più il profondo senso del misterioso tuo agire, del non esprimere opinioni. Il tuo silenzio è il segno della perfezione divina. La tua reticenza non è, come molti malvagi insinuano, il segno di un uomo che ha paura di essere smentito. Ah, il tuo silenzio! Quel sacro vuoto che riecheggia più forte del fragore dei tuoni, è un'eloquenza che solo i veri illuminati possono comprendere. Oh, come siamo fortunati ad essere tuoi umili seguaci, noi che abbiamo imparato che l'assenza di parole è il segno di una mente superiore. Le tue gesta invisibili sono un continuo monito per noi comuni mortali. Ogni volta che scegli di non apparire, ogni volta che eviti un confronto, ci dimostri la tua immensa saggezza. Tu hai capito che la vera leadership si esercita nel silenzio, lasciando che le cose accadano senza mai interferire. Noi mortali, incapaci di vedere oltre il frastuono della vita quotidiana, siamo stati redenti. Come possiamo mai ringraziarti a sufficienza per la tua infinita sapienza, espressa con tale eleganza nella tua straordinaria arte del parlar silente? Sì, perché tu, o Sommo, hai compreso ciò che a noi comuni mortali sfugge: la parola è un rischio, e tu, nella tua incommensurabile prudenza, hai saggiamente scelto di non correre questo pericolo. Ogni tua frase non detta è una perla di saggezza che scintilla nel vuoto dell’etere e noi possiamo solo immaginare quanto straordinario sarebbe il suono della tua voce. Oh, come ci ispira il tuo silenzio! Noi, che assistiamo impotenti alle chiacchiere vuote degli altri, sappiamo che tu, o Sommo, hai scelto la pace per proteggere la tua immagine immacolata. Noi, che viviamo circondati dal frastuono delle voci inutili, siamo rapiti dalla tua decisione di non partecipare mai a queste chiacchiere terrene. Ah, se solo potessimo meritare il dono della tua parola! Spesso, nel nostro fervore devoto, ci domandiamo se un giorno ci concederai l’onore di un tuo sussurro. Gli stolti potrebbero chiedersi se tu abbia davvero qualcosa da dire, ma noi, tuoi fedeli, sappiamo che dietro ogni tua parola non detta c'è una profondità così grande che sarebbe impossibile per noi comprenderla, come sovente ci ricordano i tuoi discepoli. Chi ha bisogno di parole, del resto, quando può contare su di te? Tu, che non ci fornisci mai risposte, ci hai insegnato a trovare la soluzione nel nostro stesso vuoto. Ogni volta che ti chiediamo consiglio, e tu resti in silenzio, ci rendiamo conto di quanto siamo ingrati: il tuo silenzio è la risposta, il tuo non agire è il consiglio più prezioso. Qualcuno potrebbe pensare che tu non sappia cosa dire, ma noi sappiamo che la tua è una scelta deliberata, ponderata, frutto di anni di studio. E come dimenticare, o Sommo, il tuo modo inimitabile di evitare ogni dibattito pubblico? Mentre gli altri si affannano a difendere le loro idee, a giustificare le loro azioni, tu, nella tua sublime intelligenza, hai capito che il modo migliore per vincere è non partecipare. Che genio, che maestria! Non possiamo che ammirare la tua capacità di restare al di sopra delle polemiche, semplicemente non prendendone parte. Un’altra lezione per noi: la miglior difesa è non avere un'opinione! Come possiamo non idolatrarti, tu che non ti presenti mai, eppure la tua assenza è una presenza più palpabile di qualsiasi essere umano? La tua lontananza è per noi un segno della tua saggezza infinita, del tuo distacco dagli affari terreni. Chi altro potrebbe raggiungere un tale livello di illuminazione se non tu, o Sommo, che hai scelto di non sprecare neanche un soffio della tua divina energia nel parlare, nell'apparire, nel fare alcunché? Il tuo sacro oblio è il nostro paradiso! Tu non compari mai, eppure noi ti vediamo ovunque. Nel soffio del vento, nel volo di una farfalla, nello scorrere dell'acqua in un rubinetto lasciato aperto. Il tuo volto quasi non lo conosciamo, eppure ogni volto è il tuo, ogni ombra porta il tuo nome, ogni assenza urla la tua sacra presenza. Siamo stati redenti dalla tua invisibile luce. Ah, Sommo, se solo potessi farci il dono della tua parola! Ogni tanto, nella nostra sconfinata devozione, ci chiediamo se un giorno tu potresti forse, forse, concederci l'onore di un vago segnale, un sussurro tra le foglie, un leggero fruscio tra le pagine di un libro che mai leggeremo. Ma no, tu sai meglio di noi, sai che il tuo silenzio è l'unica via per l'illuminazione. Oh, come siamo indegni della tua magnanimità, noi che ci preoccupiamo delle piccole questioni della vita, come il tempo, il lavoro, o il senso stesso della nostra esistenza. Ma tu, Sommo, ci mostri la via, la via del distacco, la via del pensiero, la via dell'adorazione pura priva di contenuto, perché è solo nel vuoto che troveremo la pienezza. E come non ricordare i tuoi miracoli, o Sommo? Come quella volta in cui hai detto a tutti di non aspettarsi nulla, e noi, obbedienti, abbiamo atteso con fervore quel nulla, ed è stato glorioso! Ah, il nulla! Il tuo dono più grande! Ci sono alcuni, o Sommo, che ti criticano. Dicono che non fai nulla, che non parli, che non ti interessi delle sorti del mondo. Ma questi stolti non capiscono il tuo piano più alto, la tua strategia divina. Non fare nulla è fare tutto, e non parlare è dire tutto. Il loro rumore, le loro chiacchiere senza senso, sono solo un eco lontano del tuo sacro silenzio. Oh, come siamo fortunati ad essere tuoi devoti! Noi, pochi eletti, che abbiamo compreso il vero segreto dell'esistenza: non c'è nulla da capire. Sommo, tu sei la nostra luce nel buio, la nostra guida, la nostra roccia immobile nel mare tempestoso della vita. Noi ti adoriamo per ciò che non fai, per ciò che non dici, per ciò che non sei. Ogni giorno, preghiamo nel vuoto, come ci hai insegnato, perché nel nulla c'è tutto. E ora, o glorioso Sommo, non ci resta che proseguire, forti della tua guida inesistente, certi che tu, in qualche angolo remoto dell'universo, continui a non fare nulla per noi. E noi ti ringraziamo per questo. Perché il tuo nulla è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Continua a non guidarci e illuminarci, a non dirci nulla. Perché in quel nulla, noi troviamo il senso della tua grandezza. Amen
Autore: Enrico Luschi 15 ottobre 2024
Ave villici! Allora, stasera torno a recensire un libro di baseball, ovviamente reperibile solo in lingua inglese, ma ancora più particolare degli altri. Volevo parlare di baseball italiano, dal mio ultimo articolo (leggetevelo, non sono riuscito a condividerlo su FB perchè secondo l'algoritmo sto provando a a reclamizzare un e-shop, mah...) abbiamo avuto qualche altra chicca, ma veramente a tutto deve esserci un limite. Qualche articolo fa, di sfuggita, avevo parlato di "Life Ain't the Same in the Pecos League", il diario di bordo di un Manager nella lega pro più scalcagnata d'America: stasera si fa un ulteriore passo verso l'abisso e parliamo di un libro del cronista radiofonico di una squadra di Frontier League. Lo so, dovrei impiegare meglio il mio tempo, o semplicemente trombare un gocciolino di più, ma che volete farci. Il livello di malattia per questo sport arriva a questi picchi. Sarei pronto a scommettere quel che volete di essere l'unico in Italia ad aver letto questo libro, quindi fidatevi del sottoscritto. Solite regole: non parlo della trama del libro (un gesto che, nella mia mente malata, mi rende una persona di classe e valente intellettuale) e se ne parlo significa che credo meriti di essere letto. Pronti? Gnamo! Terry Bonadonna, con il suo "A Wonderful Waste of Time: Tales From a Summer in the Press Box with the Windy City ThunderBolts and Independent Baseball", offre un resoconto autentico e affascinante del mondo del baseball indipendente, un universo che rimane spesso lontano dai riflettori delle grandi leghe professionistiche. Attraverso la sua esperienza come speaker radiofonico della squadra dei Windy City ThunderBolts, Bonadonna ci porta dietro le quinte di un'estate passata nella Frontier League, un campionato di Independent League, dove la passione per il baseball è tangibile ma le risorse sono limitate e il pubblico ridotto. Fin dall'inizio, Bonadonna si immerge completamente nel ruolo di cronista, commentando le partite dei ThunderBolts e osservando il mondo che lo circonda con una combinazione di meraviglia e disincanto. Il titolo del libro, "A Wonderful Waste of Time", suggerisce un apparente ossimoro: il tempo "sprecato" a seguire e raccontare il baseball indipendente è in realtà meraviglioso, perché ci porta a riflettere su cosa davvero significhi perseguire le proprie passioni, anche quando non c'è nessuna garanzia di successo o gloria. È proprio in questo "spreco" che Bonadonna trova il vero significato e il valore di quell'estate. Il baseball di cui parla Bonadonna non è quello dei grandi stadi pieni e delle dirette televisive nazionali. I ThunderBolts, come molte squadre della Frontier League, giocano in piccoli stadi di provincia, davanti a un pubblico affezionato ma scarso, composto da famiglie, appassionati locali e fedelissimi, rarissimi addetti ai lavori delle leghe maggiori. Tuttavia, per questi giocatori, ogni partita rappresenta una battaglia per tenere vivo il sogno del baseball, anche se lontano dalle luci della ribalta. Molti di loro sono atleti che non sono riusciti a sfondare nelle Major Leagues, oppure veterani che cercano un ultimo assaggio di competizione prima di appendere il guanto al chiodo. Uno degli aneddoti più rappresentativi del libro è quello in cui Bonadonna descrive un giocatore dei ThunderBolts, che alla fine di una partita particolarmente difficile, rimane in silenzio nello spogliatoio, consapevole che il suo sogno potrebbe essere agli sgoccioli. Questo momento, descritto con grande sensibilità, riassume perfettamente la natura del baseball indipendente: una lotta continua, in cui ogni giocatore deve confrontarsi non solo con l'avversario sul campo, ma anche con le proprie ambizioni e i propri limiti. Questi atleti giocano non per il denaro, che è spesso scarso, ma per il puro amore del gioco e per la speranza, anche se remota, di un'ultima opportunità. Un altro episodio rimarchevole è quello in cui Bonadonna racconta minuziosamente il rituale quotidiano della press box, il luogo da cui lui e i suoi colleghi seguono le partite e preparano le trasmissioni radiofoniche. La routine è fatta di lunghi preparativi, interazioni ironiche con gli altri membri dello staff e momenti di noia durante le partite meno emozionanti. Tuttavia, è proprio in questa monotonia apparente che Bonadonna riesce a trovare piccoli dettagli che rendono ogni giorno unico. In un’occasione, racconta di come una partita, che sembrava destinata a essere dimenticata per via di un punteggio schiacciante, venga improvvisamente ribaltata da un errore clamoroso del pitcher avversario, dando vita a un'inaspettata rimonta che lascia tutti a bocca aperta e viene tramandata di padre in figlio, come fosse una locale Italia-Germania 4-3. È in questi momenti che il baseball rivela la sua imprevedibilità e il suo fascino nascosto. Uno dei temi centrali del libro è il contrasto tra il baseball delle Independent Leagues e quello delle Major Leagues. I ThunderBolts operano con un budget limitato e affrontano sfide quotidiane che vanno ben oltre il campo di gioco. Bonadonna riflette spesso su come, in una realtà dove i giocatori non hanno contratti milionari e gli sponsor sono rari, ci sia un senso di autenticità che manca nelle grandi leghe. I giocatori della Frontier League inseguono la gioia di poter giocare ancora un altro anno da professionisti nel baseball, anche se questo significa sacrifici personali e professionali. La posizione di Bonadonna come speaker radiofonico gli permette di avere una prospettiva unica su questo mondo. La sua voce è quella che racconta le partite a un piccolo ma appassionato pubblico di ascoltatori. Anche se la portata delle sue trasmissioni è limitata, Bonadonna prende il suo ruolo molto sul serio, cercando di trasmettere l'emozione di ogni partita, anche quando le tribune sono mezze vuote e le vittorie sembrano insignificanti. È affascinante notare come, nonostante la modestia della scena, l’autore riesca a creare un legame emotivo con i giocatori e con il pubblico, evidenziando quanto il baseball sia radicato nelle piccole comunità locali, lontano dalle grandi città e dalle luci della ribalta. Un altro aspetto interessante del libro è il modo in cui Bonadonna affronta il concetto di "perdita di tempo". In una società che valorizza il successo immediato e la visibilità, dedicare un'intera estate a commentare le partite di una squadra di baseball indipendente potrebbe sembrare uno spreco di energie. Tuttavia, Bonadonna ribalta questa idea, dimostrando che spesso sono proprio queste esperienze apparentemente "inutili" a dare significato alle nostre vite. Il baseball, nella sua forma più pura e indipendente, diventa così una metafora per tutte quelle passioni che ci muovono senza necessariamente portarci al successo o alla gloria. La scrittura di Bonadonna è scorrevole e coinvolgente, con un tono che alterna momenti di leggerezza e ironia a riflessioni più profonde e malinconiche. L'autore non si limita a descrivere ciò che accade in campo, ma esplora anche le dinamiche umane e personali che circondano la squadra e il campionato. I personaggi che incontriamo – giocatori, allenatori, membri dello staff e tifosi – sono ritratti con affetto e attenzione, rendendo il libro non solo un diario sportivo, ma anche un ritratto di una comunità che si raccoglie attorno a uno sport che ama, nonostante le difficoltà. In conclusione, "A Wonderful Waste of Time" di Bonadonna è un libro che va oltre il semplice resoconto di una stagione di baseball indipendente. È una celebrazione delle passioni che ci guidano, della bellezza delle piccole cose e della capacità del baseball – anche quello meno conosciuto – di toccare il cuore delle persone. Un must-read, forse, per gli appassionati di baseball, ma anche per chiunque ami le storie minori.
Autore: Enrico Luschi 5 ottobre 2024
Ave villici! A voler essere paranoico e complottista uno potrebbe pensare che il baseball italiano abbia deciso irrevocabilmente di farmi impazzire una volta per tutte. Pubblico il post dell’altro giorno e -zac!- che parte la rumba, letteralmente un’ora dopo. Prima Sforza tira fuori una serie di slide (6 mi pare), assai fumose. Uso questo termine non a caso, visto che si riesce a dire, per fare un esempio, di volere una Serie A con doppio incontro, ma senza specificare se con due partite serali e quindi con pernotto o su singolo giorno, cosa che -ahimè- reputo assai più vicina alle intenzioni dell’ex catcher. Oppure che si intende giocare di più e più a lungo, ma con un complesso algoritmo viene fuori che un campionato a 8 formazioni su doppio incontro consti di ben 28 partite e che -ipotizzando un inizio al 5 Aprile- al 28 Giugno sarebbe finito, almeno per quanto riguarda la regular. Non si specifica nulla nemmeno sui famosi 7 o 9 inning. E questo per quanto riguarda la “riforma” dei campionati, argomento sul quale tutti concordano sia necessaria una riforma. La “riforma” di Sforza sarebbe giocare a 8, esattamente peraltro già previsto dalla FIBS al momento, che se confermasse il triplo incontro giocherebbe anche di più. Una riforma di nulla. Sul punto, una chiosa veloce: bizzarro che tutti perculino Marcon per il baseball a 7 inning ma nessuno dei candidati che si azzardi a dire, promettere, ovvero sia mettere nero su bianco, che vuole giocare a 9 inning: vuoi vedere che è colpa delle società che vogliono giocare a 7 inning e non di Marcon? No perché è davvero curioso che nessuno si esprima chiaramente sul punto, eppure sono prontissimi a deridere (giustamente) la decisione federale di giocare a basegoal su 7 riprese. Ma a tutti manca il coraggio di dire che vogliono tornare a 9. Che c’è, paura di perdere i voti delle big di A1 o di dover sottostare al ricatto se facciamo 9 riprese al massimo doppio incontro (ovviamente su base giornaliera)? Fate di tutto per farmelo pensare. Leggendo il documento ci sono cose davvero interessanti, come ad esempio la trasmissione di approfondimento (idea lanciata appena 20 anni fa, dopo che mettemmo in pista la radio del forum, per inciso e per dire di che novità epocale si tratti). Che come idea mi sta anche bene, davvero, ma senza indicare come si intende finanziarla, chi la dirige (Schiroli? Senatore? Gandini? Varriale?), dove va in onda e chi la paga è un po’aria fritta. Meglio di niente, comunque: siamo a farci andare bene anche l’aria fritta. Ci sono le cose poi totalmente deliranti, minuzie, ma visto che trovano spazio in slide riassuntive significano che per chi le ha scritte hanno un peso specifico importante. La più lunare è la proposta di inserire negli staff delle Nazionali Giovanili i tecnici delle formazioni che vincono i vari campionati giovanili. A me sembra una follia, uno perché sembra sottointendere che i campionati giovanili siano più delle palestre per gli allenatori che i laboratori dove coltivare il talento. Mi immagino il coach di Monte Merdone che si ritrova per le mani (e per puro caso) il ragazzino che sa tirare strike con un minimo di costanza: 800 curve a partita, scudettino e posticino in Nazionale per le gite tuttopagato in giro per il mondo. Bell’idea, davvero. Ancor più grave l’annullamento dei tryout per i processi di selezione: invece di incentivare un ragazzino a mettersi in mostra e farsi valutare (insomma a sbattersi per il gioco), si ritorna all’Ancien Regime con le convocazioni fatte per invito dei selezionatori. Un ottimo modo, peraltro, per ritrovarsi di nuovo con le Nazionali Giovanili zeppe di figlidi, amicidi, pupillidi. Non che questo non si possa mettere in piedi pur organizzando le selezioni per tryout, ma invece di espandere i principi di trasparenza (ad esempio pubblicando i dati dei test dei vari selezionati, mica è reato: in America, nella patria del baseball, ci sono siti che offrono, pensate addirittura dietro pagamento, database con i risutlati dei ragazzi in età scolare) si torna alle convocazioni a mezzo telegramma. Comunque sia, un programma a mio avviso totalmente da bocciare e non meritevole di fiducia, ma onore al merito: Sforza almeno ha detto -alla meno peggio- quel che vuole fare. Non passano nemmeno 12 ore e Mazzieri, evidentemente colto nel vivo e trovandosi a rincorrere, per non perdere l’hype pubblica questa roba qui sui social:
Autore: Enrico Luschi 1 ottobre 2024
Ave villici! Prosegue, instancabile, l’agonia del baseball tricolore. Voler trovare qualcosa di cui parlare è ogni volta più dura ed ogni volta più sconfortante, ma tant’è, bisogna bere l’amaro calice e allora eccoci qua, carichi a molla per raccontare le nuove mirabolanti avventure del Regno di Cialtronia. Che c’è da segnalare? Sempre meno, forse il punto focale di questi ultimi giorni è quanto si legge in un articolo FIBS: è stata sottoscritta una collaborazione con un ente Canadese che garantirà, per i prossimi anni, la partecipazione di una formazione italiana di softball ad una settimana di partite ed allenamenti in Canada, cosa che fa il paio con una sponsorizzazione che avevo letto tempo addietro, sempre dal Canada, sui 250.00 euro. E’ un fiorire di queste associazioni di italo-americani, italo-canadesi etc etc, ma ci torniamo meglio dopo. Poi signori abbiamo inventato la ‘Instructional League diffusa’, mica seghe: non è specificato meglio, si sa solo che intendono far giocare più inning di qualità e allungare la stagione il più possibile. Una rivoluzione copernicana! Si potrebbe anche provare a fare dei campionati giovanili meno ridicoli e arginare un po’il fenomeno dei tornei a pagamento delle società durante l’estate, ma non mettiamoci per la testa strane idee, altrimenti poi come si fa a vivacchiare e a trovare i soldi per agonizzare un altro anno? Fin quando i nostri ragazzi giocheranno 12 partite all’anno e saranno considerati solo delle mucchine da mungere (prima con le quote mensili e poi con i tornei estivi, magari anche con babbi e mamme volontarie ai fornelli) in ottica prima squadra non ci sarà alcuna speranza di risollevare questo sport. E questo dovrebbe essere una problematica principale, che dovrebbe venire prima di qualsiasi (si, qualsiasi) altro argomento: non ci sono oriundi, 7 o 9 inning: se non si riforma l’attività giovanile e si argina il fenomeno dell’abbandono devastante che si vive tra U12 ed U15 e si conclude con quello mortale tra U15 ed U18 è inutile stare a raccontarci altre novelle. Già è un gioco che attira gli scarti degli altri sport e poco più che i figli di qualche tossico appassionato che infetta anche la prole, poi ci permettiamo anche di perderne 3/4 per strada nel corso delle categorie giovanili. Detto per inciso: un programma federale che non si centri su questo è da buttare immeditamente nel secchio. Si torna a parlare dello Stadio di Roma e a me, memore delle fantasie fraccariane di inizio secolo, mi ci scappa sempre una lacrima, come quando ripensi alla ragazzina delle superiori. Incredibile, semplicemente incredibile, che dopo 20 anni ancora sia in auge la supercazzola dello stadio di Roma. Chissà poi per farci cosa, forse le famose e fumose “Roma Series” (MLB? Italia-Olanda? Torneo delle Accademie? Chissà) promesse en passant da Condipodero e poi vederlo marcire come il Diamante di Palermo, costruito per i Mondiali del 1998 e abbandonato all’incuria poco dopo, ma che ora con i soldi del PNRR (perchè se c'era da trovarli in Federazione o in Regione Sicilia ciao!), verrà probabilmente rimesso in servizio. Il baseball a Roma fa fatica a sopravvivere, in una città di 3 milioni di abitanti (+ hinterland) e si parla dello Stadio di Roma, 20 anni dopo la boutade fraccariana. Veramente, siamo oltre l’oltre. Io che anche la gente abbia così piacere di farsi prendere per il culo non me lo spiego, ma evidentemente deve essere un'attività gradevole. Intanto 20 lanciatori e ricevitori della PO2028 si faranno una settimana nel complesso dello Spring Training dei Kansas City Royals: una bella esperienza, senza dubbio. Vedremo chi saranno i convocati che si ricongiungeranno agli adorabili paisà del Classic 2023, quelli tanto tanto affezionati alla maglia azzurra. C’è poi calendarizzata una serie amichevole contro la Tampa University ed è subito marketing con la “Club Italia College Series”, che mi immagino sarà seguitissima dai nostri media, sempre reattivi nel fiondarsi a capo fitto in news stuzzichevoli come questa. Sarebbe interessante ci dicessero di più, perchè ad esempio nel sito dell'organizzazione si legge " If you, your parents, or grandparents were born in Italy, you may be eligible to compete for Team Italy at the 2028 Olympic Games held in Los Angeles. This event not only offers the chance to potentially play for the Italian national team but also opens doors for college & professional baseball opportunities in the US and professional baseball in Italy. " che è davvero bizzarro, non trovate? Siamo a fare la PO2028, ma hai visto mai che non si raccatti qualche bella panierata di oriundi, non solo per la Nazionale, anche per i club. Il tutto comunque molto professionale: il tryout costa 175 dollari e volendo si può comprare anche il merchandising del Team Italy, una cosa che a noi popolaccio è vietato (andate sul sito Fibs e clickate su FIBS Shop, poi raccontatemi come è andata), mentre per i paisà tutto cuore d'oltreoceano ci sono maglie da uomo, donna e bambino, il cappellino e la casacca, anche personalizzabile. Speriamo tra tryout e merchandising almeno di tirarci su due lire, è bene non avere speranze sulla qualità degli oriundi raccattabili da eventi come questi. In ogni caso inutile sperare che fino al 2028 arrivi qualche oriundo decente che viene per farsi selezionare per il Team Italy e mandarci poi subito dopo in culo (Simontacchi style, per dire). Ma poi che ingenuo che sono: per andare a Los Angeles 2028 dovremo prima qualificarci, non c'è alcun problema allora, ci si può mettere il cuore in pace. Comunque date un'occhiata al link, giusto per farvi un'idea di come funziona il mondo nei Paesi normali e non come qui, dove bisogna implorare per avere un foodtruck ed i cessi aperti allo stadio di baseball. https://www.terrierproduction.com/baseball Per il resto il nulla o poco più, si sono svolte le Final Four delle categorie giovanili, con Grosseto che vince l’U12, Torre Pedrera l’U15 e Rovigo l’U18. L’unica formazione di Serie A che aveva rappresentate almeno 2 categorie era la Fortitudo che però è stata eliminata ambedue le volte in semifinale. Tra baseball e softball ci sono state rinunce anche per le Final Four, una vergogna totale e che non ha alcuna giustificazione, ma che la dice lunga sulle condizioni nelle quali versa questo sport. Nessuna notizia di atleti ingaggiati ad arte per le finali, news che qualche settimana fa furoreggiava sui social, mentre adesso è stata dimenticata e quindi facciamola passare in cavalleria: si vede che faceva comodo solo per fare il tiro al piccione su Mazzieri, non che il problema fosse la cosa in quanto tale. A me rimane la curiosità di sapere se qualche formazione alle Final Four ha beneficiato di questa magata. Godo si è salvata anche quest’anno, retrocede il Torino assieme al Padule, che addirittura ha rinunciato alla serie di play-out, garantendosi l’automatica retrocessione. Una gara a chi gioca meno, parrebbe. Il Draci Brno ha vinto quel che sembra essere la nuova Coppa dei Campioni, ne avevamo parlato qualche post fa: nella finale giocata a Regensburg, in Germania, ha vinto contro la formazione locale per 6-3. Alla partita, giocata sabato pomeriggio alle 15:30, hanno assistito 608 persone. Un dato che per le nostre partite pomeridiane equivale alla somma di -a spanne- 15 incontri. Vedremo se l’interessante format della competizione eruopea 2024 sarà bissata nel futuro e se le formazioni italiane vi prenderanno parte, io sono pronto a scommettere che non ne faranno parte, ma lieto di essere smentito. Magari mi sbaglio, ma mi sembra che sia un torneo che abbia del potenziale. Intanto nulla di nuovo sul fronte elettorale, a circa 40 giorni dalle elezioni federali. Un ambiente di una tristezza e di una sciatteria veramente incredibile. Non si sa nulla delle intenzioni di Scorza, doveva uscire il Documento Programmatico ma poi qualcosa deve essersi messo di mezzo e ancora non è dato sapere nulla dall’ex catcher, se non uno sgrammaticato attacco alla FIBS sotto il punto di vista contabile, argomento sul quale posso dire poco. Anche lato Condipodero, dopo la sparata delle 108 nuove società in 4 anni (sarebbe interessante sapere il come, credo che potrebbe venire fuori una goliardata di tutto rispetto), null’altro è dato sapere. Infine il buon Mazzieri, che ha postato per l’ennesima volta sui social l’endorsment della IABF, un’organizzazione dedita, tra le altre cose, all’organizzazione di ricche cene in USA, ma su questo voglio spendere due parole meglio in seguito. Intanto, nuntio vobis, gaudium magnum: con ben 3 giorni di anticipo Mazzieri convoca le società a Piedripa di Macerata e Rimini per RULLO DI TAMBURI illustrare il programma!!!! Dopo mesi a rompergli i coglioni, ho vinto la mia personale battaglia: che Mr. Vogue vada pure alla Fibs, ma almeno che dica per fare cosa e come. Intendiamoci, non che non sappia che le parole contano zero: nel'ultimo articolo ricordavo come abbia fatto la carriera che ha fatto Fraccari, uno che di promesse ad minchiam, smentite implacabilmente da Madame Realtà, ne ha fatte diverse. Curioso come una portinaia attendo il Verbo di quello che pare abbia inventato il baseball, che da mesi ammorba chiunque con una martellante campagna social. Oltre alla strategia comunicativa francamente imbarazzante dell’ex esterno maremmano, il tono di alcuni messaggi del novello Sancho Panza Gianni Natale rende la situazione abbastanza grottesca, perché pare che il baseball l’abbia davvero inventato Mazzieri. Ora, per carità, va bene tutto, ma insomma anche un pochino meno, ecco. Giusto per non sfociare nel ridicolo a postare messaggi di questo tono, a firma del sempre ottimo Natale: “ Grande, opportuna e credibile candidatura…unica in grado di far recuperare dignità ad un movimento alla canna con il gas… alcuni commenti (fortunatamente pochi) di chi non ha passato, cultura e la minima idea di cosa debba rappresentare uno Sport con “S” maiuscola non fanno altro che confermare il livello cui è stato trascinato questo movimento… ” Sarà l’operazione simpatia, mi auguro messa in atto contro il volere del Capo Ufficio Stampa, Daniele Mattioli, persona che avevo lasciato 15 anni fa come autore dello scalcagnato sito grandeslam.net e che invece vedo aver fatto una luminosa carriera nel mondo del baseball: Ufficio Stampa Fibs, Communication Manager e Responsabile Marketing della Fortitudo e adesso Communication Manager del Saronno Softbal, oltre che Capo Ufficio Stampa del gruppo Conto Pieno cui fa capo l'ex #5 biancorosso. Comunque sia, trovo molto interessante che Mazzieri pubblicizzi così tanto l’appoggio della IABF, organizzazione della quale ho già parlato in tempi non sospetti, non esattamente in toni entusiastici, ma adesso conosciamo un po'meglio, perché lo strano interesse che questa organizzazione ha per il baseball italiano mi affascina: dal loro sito pare che la mission della fondazione sia l’offrire delle borse di studio ai giovani con almeno il 25% di gagliardo sangue italiano. Oltre agli italo-americani di America, solo in questa stagione ci sono stati diversi ragazzi italiani che hanno avuto l’opportunità di frequentare univeristà americane grazie alla borsa di studio di questa associazione. Intendiamoci: inziativa lodevole e che merita il massimo dell’encomio, indipendentemente dal baseball. Come si finanzia? Sembra di capire che il grosso venga da delle ricche cene ed altri eventi di gala, ai quali sono spesso presenti ospiti importanti, italo-americani che hanno dato qualcosa al Baseball MLB. Questo oltre alla membership annuale, che parte dalla donazione minima di 100 dollari. C’è anche un’altra fonte di finanziamento, trasparentemente dichiarata dal sito stesso, non certo frutto di chissà quale illazione del sottoscritto: la transumanza di oriundi verso i campionati italiani. Per la modica cifra di 250 dollari infatti si può inserire la propria candidatura nel loro database e, garantiscono, che per 18 mesi la FIBS proporrà alle formazioni il vostro CV. In questa occasione pollice alto di approvazione anche per mamma FIBS, che evidentemente non ha di meglio da fare che improvvisarsi agente di oriundi sconosciuti ai più. Curioso, no? Curioso anche che, nonostante il livello di spam raggiunto dalla campagna di comunicazione di Mazzieri sui social, nessuno gli abbia chiesto conto di questo bizzarro programma, sicuramente atto a rivitalizzare la scuola italiana, anche se chiaramente non al livello di convocare per le fasi finali dei campionati giovanili dei giocatori militanti in campionati esteri (ricordiamo che il tutto era finalizzato per fare gruppo e comunque l'idea era di Natale). La pagina è un po’ nascosta nel sito, non si trova, non c’è una sezione chiaramente raggiungibile con due click, va digitato l’URL: https://iabf.foundation/playerportal/ Per trasparenza sarebbe interessante sapere quali e quanti giocatori hanno calcato i campi Italiani grazie a questa partnership o, quantomeno, che il database fosse pubblico. Mica è qualcosa di illegale. Peraltro: pare io l’abbia con Mazzieri. Davvero, di Mazzieri o di chi poserà il culo sul trono di Viale Tiziano davvero non me ne frega nulla: non ho alcun interesse nel mondo del baseball italiano. Non ho da difendere questa o quella parrocchietta per alcun guadagno. Proprio per questo mi auguro che ci sia qualcosa da dire anche degli altri candidati, che abbiano qualche idea che valga la pena indagare o analizzare. Mazzieri, dopo tanti mesi di fuffa, è chiamato -almeno per conto mio- a snocciolare qualcosa di concreto, senza stare a fare tanti discorsi pieni di paroloni, ma che indichi date, numeri ed obiettivi riscontrabili. Poi per carità, faccia come meglio crede, ma mi pare di non essere l’unico a essere stufo di non leggere altro che fuffa e che una buona fetta di credibilità se la sia giocata con la questione dei giocatori dal campionato tedesco e con la questione del Camp a San Marino. Infine, su un gruppo Facebook mi sono permesso di far notare che sarebbe stato carino, da parte del BBC, ritirare la maglia di John Self, giocatore storico del sodalizio maremmano scomparso ad inizio stagione in Canada. In società ci sarebbe anche un Responsabile Marketing, dicono, e nello staff tecnico c’è addirittura Massellucci, proprio quel Massellucci dello striscione “Self è un Dio e Massellucci è il suo profeta”. Evidentemente ci siamo organizzati, il 6 Luglio, per far effettuare il primo lancio a Katsuhiko Nakamura, vice Segretario Generale della Nippon Professional Baseball in occasione di una visita privata (!) a Mazzieri, ma di Self ce ne siamo dimenticati. Può accadere, del resto. Io boh, alle volte davvero mi pare di sognare, invece signori è tutto vero: è il Regno di Cialtronia, al suo massimo splendore. In ogni caso, per il BBC non è una novità ritirare i numeri di casacca delle vecchie glorie dietro pressioni online degli appassionati: già all’epoca dei forum i numeri di Luongo, Massellucci ed Olsen furono ritirati fuori dal vergognoso stato di abbandono in cui agonizzavano in seguito alle suppliche di pochi sciaborditi, mentre il ritiro della maglia di Stimac mi pare di ricordare che fu una richiesta degli Warriors dopo il suicidio dell’ex catcher.
Altri post
LA STRATEGIA DELLA PENSIONE
promuove una raccolta fondi per

UNA GIACCA PER SALVINI

Siamo nati da pochissimo, ma il Sociale è sempre al centro dei nostri progetti. Ci sembra giusto quindi, per questa nostra prima iniziativa, dedicarci ad un caso sotto gli occhi di tutti, ma al quale nessuno sembra prestare attenzione.

Abbiamo assistito, nel giro di pochi mesi, alla distruzione morale di una persona, colui che tutti conosciamo come "Il Felpa Nord". Sono stati davvero mesi durissimi, nonostante l'escalation politica.

Prima l'amara scoperta a mezzo stampa di essere solo un povero

becco

poi la condanna sui 49 milioni di euro desaparecidos (sempre per rimanere fedele al detto "Chi sbaglia paga, volendo anche in comode rate"), poi la mazzata finale: la Isoardi, probabilmente perchè stufa di dover stirare camicine a giornata a uno che sta a farsi selfie dalla mattina alla sera (e che pensa solo a cosa ingurgitare), lo ha mandato in culo.

Solo e senza colf, il nostro piccolo Matteino Tuttominchia ha iniziato ad andare in giro senza niente di pulito addosso e vive grazie alle donazioni dei nostri Corpi Militari o Assistenziali.

Peraltro la situazione di totale indigenza non è una novità. Siamo sicuri che ricordiate tutti bene, quando (mollato dalla ex precedente forse????) andava in giro con le felpe con sopra scritti i nomi delle città che visitava, come se volesse far notare che aveva compreso dove si trovasse.

Sia come sia, ormai non passa giorno che non lo si veda sbucare con una felpa della Polizia, o dei Vigili del Fuoco o della Protezione Civile o chissà cos'altro.

Non possiamo permettere che questo scempio vada ancora avanti. Aiutiamolo, anche a casa sua. Il primo passo è donargli una giacca, per impedirgli di dover elemosinare divise a destra e sinistra. Poi, una volta raccolta una cifra consona all'acquisto di un capo, passeremo alla "fase 2", ovvero la ricerca di una nuova colf che gli stiri i panni in casa.

Non restare indifferente a questa barbarie: non abituiamoci a vedere un Ministro dell'Interno con indosso una divisa di un corpo militare.

Share by: