Vaccini, Big Pharma e tanto tanto altro

Enrico Luschi • mar 08, 2021

Tutto quello che non sapete e che nemmeno io so di preciso.

 Ave villici!

Eccoci ad un post spinoso, ma lo avevo promesso e sono un ometto di parola, quindi parliamo di vaccini. Cioè, parliamo di quel che ho capito io (che è comunque molto di più di quello che avete potuto capire voi) della questione vaccini e di tutte le polemiche che sono venute fuori.

Prima di partire però concedetemi lo stacchetto musicale, sulla base del grande tweet di Fratoianni, già un cult nel mondo del web. Per chi non lo avesse visto ve lo riposto, perchè è uno dei momenti più belli di questo anno di pandemia:

Innamoratoooooo

Si ma di Fidel

Ma Fidel non c’era

Era a vaccinare da mattina a seraaaaa

Fratoiannitooooo

Mercato forza 9

Fuggire si ma dove?

ZAN-ZAN

Torniamo seri e partiamo dal dato di fatto oggettivo: l’Unione Europea sta facendo cacare, sia come istituzione che come somma di singoli Stati (per quanto concerne i dati vaccinali, sia chiaro). L’analisi del perché è la cosa interessante, almeno dal mio punto di vista. La vulgata ovviamente non si è lasciata sfuggire l’occasione per attaccare prima la UE, poi Big Pharma, infine i brevetti in un put-pourri. Una bella macedonia, ma ovviamente queste sono argomentazioni da cervelli fragili, però avete la fortuna di leggere Zio Luschi e quindi oggi avrete finalmente l’illuminazione.


Punto uno: il ritardo italiano sul vaccino ha dei responsabili, i nomi e cognomi sono facilmente individuabili. Arcuri, Borrelli, Conte e Speranza su tutti. Non per sparare sulla Croce Rossa, ma dei ruoli di potere si accettano oneri ed onori. Aver passato l’estate a parlare di banchi a rotelle, primule e scrivere libri dove si lodava la “migliore sanità del mondo” (salvo ritirarlo dal commercio a Settembre), ha avuto la conseguenza che vediamo al momento attuale. Giova ricordarlo prima di passare oltre.


Punto due: i brevetti. Non c’entrano una sega, ma lo strano mix delle opinioni da bar (i deliri dei “comunisti” ed i rutti dei sovranisti, ovvero le voci imperanti del Paese) non ha risparmiato critiche sulla questione dei brevetti. Andiamo con ordine: i grandi produttori, la terribile Big Pharma ha immediatamente reso accessibile dietro richiesta il know-how. Basta andare sull’homepage del sito di Moderna dove si può leggere la lettera del CEO ai soci (ma in realtà a tutto il globo terracqueo) nella quale si legge chiaramente che Moderna rinuncia da subito alla proprietà intellettuale e mette a disposizione di chiunque le informazioni necessarie al fine della produzione del vaccino. Stessa cosa fatta da Pfizer (che sulla base di ciò ha stretto collaborazione con Sanofi e Novartis, con la prima che ha rinunciato al suo vaccino perché ormai “fuori tempo massimo”).


Il punto è che fare i vaccini non è come preparare la pasta aglio, olio e peperoncino, quindi era chiaro che i tempi di produzione non sarebbero stati immediati. Ma il discorso di fondo è che serviva un responsabile da additare per questo disastro targato UE, quindi chi meglio della terribile Big Pharma? Intendiamoci, non che siano anime candide e che questa mossa sia stata dettata dal buoncuore, ma con questa mossa Moderna e Biontech-Pfizer cercano di monopolizzare il mercato del vaccino Covid-19, poiché garantendosi la dose immane di produzione proprio dalla concorrenza avranno una posizione di “scandaloso” vantaggio sui rivali. Già, perché quello che appare chiaro è che il Covid, almeno per un certo lasso di tempo, sarà il male del mondo, quindi assicurarsi questa posizione di privilegio è a tutto vantaggio di Moderna, Pfizer e tutte le altre aziende che già hanno sviluppato il vaccino. Annullando la proprietà intellettuale sul loro prodotto e stringendo accordi per la produzione si garantiscono il primo shot vaccinale ed avranno, presumibilmente, una enorme quota di mercato per le prossime ondate vaccinali. Perché non finirà con questo vaccino, per qualche anno ce lo porteremo dietro e dovremo rivaccinarci contro il Covid per chissà quanti anni. Quindi tirare fuori la questione dei brevetti è veramente una cazzata che non ha nulla di logico da apportare alla discussione. Se volete attaccare Big Pharma fate pure, ma evitate argomentazioni ridicole.


Che poi questa discussione folle la capirei se fossimo in grado di somministrare interamente le dosi che Big Pharma cattiva ci invia. Ad un certo punto della settimana scorsa (lunedì?) avevamo qualcosa come 1.800.000 di dosi inutilizzate a fronte di nemmeno 3.500.000 dosi somministrate. Il miracolo di Mimmo Arcuri & Speranza, ve lo ricordo. Avevamo iniziato bene con lo step più facile, ovvero vaccinare personale sanitario, finita quella classe di popolazione il piano del buon Mimmo si è arenato. Troppo perso dietro le primule e altre minchiate, si era scordato di dover andare a cercare la gente da vaccinare al di fuori delle strutture sanitarie. Ma sono dettagli.


Potrei anche chiuderla qui, ma siccome non ho un cazzo di preciso da fare posso dilungarmi oltre. Non è ovviamente tutto rose e fiori, ma per onestà intellettuale bisogna dire che Moderna e Pfizer stanno anche sovraperformando sulle consegne le dosi, mentre abbiamo qualche problema con AstraZencea, purtroppo il vaccino su cui la UE (anche per ragioni politiche, visto che è uno dei “campioni” continentali) ha investito maggiormente. C’entra zero il discorso brevetti, però, fosse solo per un discorso logico: se il problema fosse un problema inerente il brevetto come si spiegherebbero i clamorosi dati di Israele, UK, America e Cile?


Potrebbe essere anche interessante parlare un po’ più alla larga dei vaccini come arma di “soft power”, un aspetto che scoraggia se si osserva la miope strategia USA e europea, che sembrano sempre più chiudersi a riccio, mentre lasciano spazio a Russia e Cina che offrono il loro vaccino a cani e porci (pur a costo di non vaccinare i loro cittadini) pur di infiltrarsi “subdolamente” in sfere di influenza altrui, ma la geopolitca mi ha sempre attratto il giusto.


Tuttavia voglio anche scrivere che la mossa di Draghi di bloccare 750.000 vaccini prodotto in Europa ma destinati alla Nuova Zelanda è una pagliacciata, uno scimmiottamento del sovranismo patetica che merita di essere sbeffeggiata anche se fatta dal Supremo. Al tempo stesso però segnalo che dopo anni l’Italia sembra avere un ruolo strategico sullo scacchiere europeo, anche se su questa iniziativa faccio fatica ad esserne contento.


Voglio infine chiudere con una nota positiva: guardate il dato di vaccinazioni in Italia dal 13 Febbraio in avanti e confrontateli con i dati precedenti. "Il governo dei migliori", quello che non sopportate dall'alto del vostro diploma preso a sputi, al posto di Arcuri ci ha messo quel povero coglione scelto dall’ONU per la gestione logistica degli aiuti umanitari in Kosovo dopo la guerra e le cose iniziano ad andare meglio, sebben ancora a rilento rispetto agli stati faro della vaccinazione.


Chiudo qui, tanto non ve ne frega una sega di quel che scrivo.


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