Addio, Commissario Arcuri

Enrico Luschi • 2 marzo 2021

Super Mimmo ci lascia, non ci mancherà.

Ave villici!
C’è qualcosa da raccontare, qualcosa da bere mentre scrivo e poco altro da fare: l’ideale mix per qualcosa di epico a firma del sottoscritto. Il problema è da dove iniziare.

Dopo attenta riflessione ho deciso di partire da loro, le vedove di Conte. Il Paese ne è pieno e del resto c’è poco da fare, quando uno compie un così buon lavoro è impossibile che non rimanga nel cuore dei sudditi. Come non rimpiangere il responsabile delle scelte che ci hanno portato ad avere il peggior dato di morti nel mondo occidentale, nonostante le restrizioni più dure alle libertà personali, un piano vaccinale la cui efficacia è sotto gli occhi di tutti ed il peggior dato economico dell’area euro?

Ma non fa niente, del resto non è nemmeno un’eresia pensare cose del genere quando si hanno in TV una sera si e l’altra pure Scanzi e Travaglio a piangere il lutto dell’amato Avvocato del Popolo. Mi è sempre stato sul cazzo, ma non smetterò mai di rendere grazia a Renzi per avercelo levato dai coglioni. Pensatela come vi pare ma non vedere più Conte, Casalino, Bonafede, Arcuri e Borrelli tronfi del loro potere a dispetto del loro palese fallimento è già una bella soddisfazione. 

A proposito di Renzi, ma non vi è venuto a noia il tiro al piccione contro Renzi? Allora, mettiamolo subito in chiaro: lo detesto, non l’ho mai votato e non sono iscritto ad Italia Viva, ma questo tiro al piccione è francamente insopportabile. L’ultima campagna contro il simpaticone di Rignano è quella sull’Arabia Saudita, questione sulla quale spendo zero parole. Purtroppo è un ebete e non riesce nemmeno a far volgere a suo favore situazioni tanto favorevoli: inizio a pensare che dovrei candidarmi a curatore dell’immagine di Renzi. Credo che gli gioverebbe. Un piccolo esempio, all’accusa di aver ricevuto xmila euro dal Principe saudita la risposta dovrebbe essere “Il compenso di un uomo ne determina il valore ed è indice del suo successo. Non sono mica uno di quei dementi che hanno pagato per conoscere la linea del M5S agli spettacoli di Grillo per poi veder applicato l’esatto contrario politico”. Si può essere anche un partito al 3%, ma almeno leviamoci qualche soddisfazione. Ma non perdiamo ulteriore tempo con Renzi, davvero non lo merita.

Abbiamo il Governo Draghi in sella da qualche giorno, mi sono speso pubblicamente in elogi preventivi e quindi mi pare giusto dire qualche parola dopo 2 settimane dalla presa del potere. Il mio entusiasmo iniziale ha molto vacillato con le nomine dei ministri e dei sottosegretari, ma quando mi sono reso conto che le mie idee collimavano con quelle del popolino mi sono fermato a riflettere meglio. Dal secondo giro di consultazione con il mio cervello ne è uscito un brioso cocktail di delusione, disperazione, fiducia e speranza per il domani.

Provo a spiegarmi meglio: se la critica alla nomina di gente come Mrs. “Questo lo dice lei” Castelli all’Economia è sacrosanta è altrettanto vera l’obbiezione che nella recente storia politica ho difficoltà a nominare un sottosegretario che si sia rivelato influente nell’ottica dell’azione politica di un qualsivoglia governo della Repubblica. Inoltre, con tutto il rispetto, con Draghi Presidente del Consiglio ed il suo delfino al Ministero dell’Economia credo che una come la Castelli debba sentirsi utile come un televisore in una porcilaja. Lo stesso vale per gli altri nomi “caldi” venuti fuori nei giorni scorsi: la temutissima Bergonzoni, la fassssssista che doveva conquistare l’Emilia Romagna, responsabile della nascita delle Sardine (una colpa che solo il Signore potrà perdonarle), svolgeva la stessa medesima funzione col Governo Carioca. L’abbiamo scampata una volta, la scamperemo anche stavolta.

Le facili ironie sui ministri e sottosegretari (leggasi “il Governo dei migliori” detto con l’aria sagace di colui che tutto irride) francamente ha già sfracellato la minchia: da questo Parlamento Draghi deve pescare, il materiale è quello che è e credo vada messo in conto il non facile equilibrio da mantenere per poter lavorare. Insomma, che Draghi con le mani libere non avrebbe certo voluto la Castelli come sottosegretario all’Economia penso che sia un pensiero che anche i vostri cervelli possono formulare in autonomia.

La prima mossa di Draghi veramente degna di nota è stata la sostituzione di Borrelli da Capo della Protezione Civile, poi anche quel cialtrone di Arcuri è stato fatto accomodare alla porta. La coppia del Covid, coloro i quali sono stati insigniti dal Governo Conte II di qualsiasi ruolo possibile ed immaginabile e che hanno confezionato questo eclatante lavoro sul fronte della gestione della pandemia, sulle mascherine, sui banchi a rotelle e sul piano vaccinale. Due vere risorse della Repubblica che il buon Conte si è guardato bene dal sollevare dall’incarico fino a quando ne ha avuto la possibilità. La cacciata con infamia di Arcuri e Borrelli è il sigillo sul fallimento del Governo Conte II, quello che tutto il mondo ci invidiava, quello della BOTENZADIFUOGO che solo un folle come Renzi poteva pensare di far crollare.

In 10 giorni la Coppia Covid è stata defenestrata e finalmente ci siamo levati dai coglioni le conferenze stampa cariche di boria di quei due soggetti e, soprattutto, i loro fallimentari risultati. Il primo passo è stato fatto, adesso non rimane che mettere in atto il piano vaccinale e scrivere questo maledetto Recovery Plan, visto che il Governo più bellissimo del Mondo si era fatto stroncare la bozza già dalla Ragioneria dello Stato, quindi mi immagino cosa avrebbe detto la UE delle prime righe di questo documento. Oltre questo non mi pare il caso di aspettarsi dal Governo Draghi, per mille motivi, ma tant’è.

Siamo alla vigilia di un nuovo lockdown, credo ormai imminente, mi affido al Supremo affinchè inizi ad accellerare il passo sulle vaccinazioni. Francamente questi “sacrifici” senza una risposta adeguata da parte dello Stato (ma più che altro delle Regioni, non va dimenticato) sul fronte delle vaccinazioni giornaliere iniziano a non essere più tollerabili.

Prossimamente scriverò sul perché siete dei ritardati se sbavate contro Big Pharma per il basso numero di vaccini, ho bisogno di qualche giorno di tempo per avere voglia di fingermi esperto anche di quello. Siate fiduciosi. Qualcosa però voglio scriverlo già oggi, però: oggi il buon Fratoianni, il Segretario Nazionale di Sinistra Italiana, ha postato quanto sotto su Twitter.

Un bello spaccato dell’Italia del 2021, no? Mentre qui ci si lamenta del ritardo nella somministrazione del vaccino, il leader di un partito ridicolo posta un tweet in cui elogia il vaccino pubblico di Cuba che entra nell’ultima fase della sperimentazione e che quindi ha davanti altro tempo ancora per passare l’ultima fase, poi si passerà alla produzione (Cuba è in grado di produrne a sufficienza?), alla distribuzione e alla somministrazione, la fase che noi stiamo gestendo così male. Quindi valutate voi il ritardo cubano, direi 6 mesi, a spanne.



Ma questo non basta, un accenno al mercato e alle multinazionali che non funzionano va fatto perché Fratoianni è uno di quelli di “sinistravera”, mica discorsi. Secondo costui quello strano meccanismo che fa si che il resto del mondo sia avanti di circa 6 mesi (parlando di morti, solo in Italia, equivale ad un numero simile a 50.000) non funziona: l’esempio da seguire è Cuba, il Terzo Mondo, perché il vaccino è “pubblico, gratuito e libero da brevetti”. Che dire? Mi auguro non vi sottragga una dose dei vaccini delle multinazionali bruttebrutte e che aspetti Soberana02, il vaccino cubano.


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