Gianni, sono ottimista!

Enrico Luschi • feb 18, 2021

Anche io mi concedo un bel pompino preventivo a Draghi

Ciao cani gonfi!

Mancavo da un po', quindi prima di iniziare alcune scuse. Anzi no, visto che non dovete pagare un cazzo per leggere le mie illuminate opinioni, non potete arrogarvi alcun diritto o pretendere alcunchè riguardo alla frequenza delle mie pubblicazioni. Quindi muti e leggere.

Ratti come la folgore passiamo subito all'attualità più ficcante: nei minuti in cui inizio a scrivere questo post Mario Draghi ottiene la fiducia alla Camera e inizia formalmente il suo ruolo da Presidente del Consiglio di questo sventurato Paese.

Il punto è che sono ottimista, forse per la prima volta da quando seguo con altezzoso distacco le disavventure politiche della nostra amata Patria. Per me è stato un sollievo il crollo del Governo Conte bis (un governo disastroso, molto più di quello Carioca del Conte I), quindi figuratevi la soddisfazione di vedere al timone colui che davvero reputo l'ultima risorsa della Repubblica prima del naufragio. La soddisfazione è leggermente mitigata dalla composizione della maggioranza bulgara che lo ha portato a Palazzo Chigi, mettere insieme questo pastrocchio che spazia da LeU alla Lega credo che comporterà l'aver vita breve e tormentata, ma per il momento consideriamo positivo che almeno abbiamo Mr. Draghi al timone del Paese in un momento drammatico e non Giuseppi (consigliato sulla linea politico-mediatica da Rocco Casalino). E' già un bel sollievo, no?

A proposito di Giuseppi (colui senza il quale sembrava fossimo destinati all'estinzione), ve le ricordate le polemiche che vennero fuori appena Renzi fece emergere la crisi di Governo? "O Conte o votoooooo" strillavano e strillavate terrorizzati, visto che sono sicuro che anche diversi miei lettori erano di queste patetici avvisi. Ma voi avete problemi mentali, logici e cognitivi, quindi la mia indulgenza nei vostri confronti è totale. Quindi amici come prima e nessun rancore.

In ogni caso tra ieri e oggi Draghi ha fatto il suo discorso tra Senato e Camera e a me è parso di assistere alla calata di un marziano. Ascoltare il discorso di Draghi è stata una liberazione, almeno per me. Per la prima volta da quando seguo la politica ho sentito un discorso programmatico di un Presidente del Consiglio non nominare nemmeno una volta la parola "pensione" e/o "pensionati", ma rivolgere lo sguardo alle generazioni future, un esercito invisibile in questo Paese.

Sentire un quasi 70enne che pronuncia una frase come "Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura" in Italia è un qualcosa di quasi sovversivo, roba da carbonai.

Mi sono realmente commosso al passaggio successivo quando, da buon Lord dell'Ammiragliato, Mr. Draghi ha gentilmente strusciato le palle per qualche minuto sulla fronte dei vari mentecatti giallo-verdi (ovvero coloro che per 3 anni hanno strizzato l'occhio e prestato il fianco ora alla Russia di zio Vlad, ora alla Cina e in alcuni casi, senza vergogna, financo a Paesi del Terzo Mondo quali Venezuela e Cuba). Ma rileggiamole queste parole, la pietra tombale sull'indegna sarabanda no-euro e "altratlantista" che ha avvelenato la nostra politica estera ed economica in questi anni: "Questo governo nasce nel solco dell'appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all'Unione europea, e come protagonista dell'Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori.  Sostenere questo governo significa condividere l'irreversibilità della scelta dell'euro.....Senza l'Italia non c'è l'Europa. Ma, fuori dall'Europa c'è meno Italia. Non c'è sovranità nella solitudine. C'è solo l'inganno di ciò che siamo, nell'oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere." L'ultima frase, seriamente, mi ha commosso. Mi basta poco, sono un cuore meno arido di quel che credete, razza di bifolchi.

A questo punto ero già pronto alla sega, ma Marione ha spinto ancora: "il nostro sistema di sicurezza sociale è squilibrato, non proteggendo a sufficienza i cittadini con impieghi a tempo determinato e i lavoratori autonomi", altra frase che porta al centro del dibattito politico come soggetti da tutelare prioritariamente i tempi determinati ed i lavoratori autonomi, le prime vittime del disastro economico prossimo venturo, se non già falcidiati da queste prime botte di dissesto.

Passando poi al piano vaccinale, ovvero il più macroscopico indice del fallimento del Governo Conte II e del funzionamento dell'apparato politico-dirigenziale italiano, Mr. Draghi ha cordialmente detto che Arcuri con le sue primule può andare affanculo, ovvero quello che mi auguravo di sentir dire: "Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente. Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all'interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private."

Ci sarebbe poi da pralre di mille altri passaggi "minori" del discorso del buon Draghi, dichiarazioni normali e quindi innovative per il dibattito politico italiano, che mi permetto di riassumere in lingua da bar per venire incontro alle vostre stringate capacità di concetrazione:
  1. riformare la scuola: per quanto affascinante il Greco, nel mondo del 2021 forse serve più saper smanettare su Excel già a 13 anni o capire cosa realmente è il mondo del lavoro, arrivarci preparati e non in uno stato di semi-ritardo mentale, come dimostrano da anni i Test PISA dei nostri studenti;
  2. l'impianto imprenditoriale deve ammodernarsi, non è pensabile di andare avanti con questo tessuto imprenditoriale che troppo spesso arranca, non innova e non è in grado di reggere il ritmo anche per le sue dimensioni microscopiche di impresa;
  3. col Reddito di Cittadinanza abbiamo buttato via inutilmente miliardi e andrà ripensato totalmente (nuova sdrusciata di palle sulle fronti dei primati che chiamiamo parlamentari);
  4. forse, ma dico forse, Cassa Depositi e Prestiti ha lievemente esagerato nell'entrare nelle aziende decotte con soldi pubblici bruciati in interventi che assomigliano solo a spot elettorali;
  5. più concorrenza, che non fa male, anzi crea lavoro e offre al consumatore più scelta;
  6. le riforme (fiscale, giudiziaria e ammistrativa) si fanno a pacchetto completo, non a singoli interventi. Terza sdrusciata di palle sulle fronti dei parlamentari che pure plaudevano gaudenti alle parole del Caro Leader;
  7. negoziazioni europee sul nuovo Patto per le Migrazioni, abbandonando lo schema salviniano dell'ottuso "Porti chiusi (però aperti)" e saltare le riunioni tecniche europee ma anche quello minnitiano del foraggiamento delle milizie libiche pur di non vedere negri in giro;
  8. basta debito pubblico fatto a cazzo;
Tutto rosa e fiori? No, non ho gradito la tirata ecologista, le citazioni di Papa Francesco e qualche altro passaggio (il piagnisteo sul Sud ha francamente rotto il cazzo), ma capisco che ci sia qualche moneta da pagare a tutte le forze politiche al fine di poter braccare il potere e diventare dvce incontrastato dell'Universo.

Adesso alle parole dovranno seguire i fatti, dover governare un'accozzaglia di disadattati (sempre i nostri parlamentari) che, pur di non affrontare la dura disoccupazione, almeno per qualche tempo, saranno disposti a votare anche l'esatto opposto rispetto a quanto dichiarato fino al minuto prima. A tal proposito non mi stupirei se Borghi e Bagnai venissero fuori a dire che il loro account Twitter è stato hackerato da circa 12 anni.

Draghi non avrà molto tempo per il suo blitz nei meandri della politica italiana (ma non solo, sia chiaro: attendo la reazione dei sindacati della scuola al solo parlare della riforma) prima di essere disarcionato con ignominia come successo a Monti. Direi massimo un anno. Proprio per quello mi auguro che pesti sull'accelleratore per farsi approvare dal Parlamento quelle 3-4 riforme necessarie a portare l'Italia nel Terzo Millennio e il redigere il piano del Recovery Fund in maniera tale da garantirci almeno l'accesso ai finanziamenti europei. Basterebbe quello per aver compiuto un vero miracolo, visto che il grande governo Conte II è stato stroncato anche su questo semplice punto.

Rimarrò certamente deluso e rileggere questo post tra qualche mese sarà fonte di estremo imbarazzo, ma per stasera, per la prima volta in 20 anni, riesco ad immaginare un futuro appena appena meno nero per questo Paese. E, almeno per stasera, non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere nel caso di un naufragio preventivo di Draghi a causa di una qualsiasi stupida bizza di un qualche partito della maggioranza.

#andràtuttobene

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