UN LAVORO PER DIBBA

Enrico Luschi • 7 febbraio 2019

Dopo "Una giacca a Salvini" ecco la nuova iniziativa per il sociale

Il nostro buoncuore si deve nuovamente mettere alla prova. Dopo la grande campagna lanciata qualche giorno fa per trovare una giacca a Salvini, è il momento di aiutare un altro ragazzo in gravi difficoltà. Si tratta del tenero Alessandro Di Battista , un giovane che, pur tra mille difficoltà, sembrava davvero avercela fatta, poi invece tutto è ripiombato nella mestizia più cupa ed adesso è già in coda per il reddito di cittadinanza.

Una vita veramente tormentata, fatta di mille sacrifici e mille imprevisti da superare. Figlio di un vecchio arnese missino, si diploma allo Scientifico con uno stiracchiato 46/60esimi, poi evita il lavoro grazie ad una laurea al DAMS. Una laurea che lo proietta dritto in Guatemala, dove sperimenta la strategia di " aiutarli a casa loro ": lavora infatti come cooperante (di una merdosa ONG????) a dei progetti che mettono al centro gli indigeni locali. Nel 2008, sempre fedele alla linea dell'aiutarli a casa loro, va in Congo a parlare di microcredito ai congolesi, ma per quanto si spiega non troppo bene ed il Congo rimane in condizioni miserabili nonostante l'intervento diretto del Dibba.

Poi la folgorazione. Sempre nel 2008, forse esasperato dalla mancanza di apprendimento dei congolesi (ma si sa, questi negri son proprio duri), decide di buttarsi in politica e da allora mangia grazie a quella. Si candida alle amministrative di Roma con la lista Amici di Beppe Grillo (che tocca ben il 2.64% di consensi), ma la vita sa essere anche amara e non viene eletto. Ma il ragazzo è scaltro e ha capito quale mucchina mungere, perciò non demorde e segue il filone. In realtà, dopo la non elezione, ha un rigurgito di buonismo collaborando con la ONG Amka, ma il pizzicore gli passa alla svelta.

Parte per un tour di esperienze varie in un itinerario confuso e raffazzonato che sembra una specie di viaggio della coca (Bolivia, Cile, Patagonia, Nicaragua, Perù, Colombia, Ecuador & Amazzonia), poi nel 2011 San Beppe lo investe della responsabilità di scrivere sul Sacro Blog dei 5 stelle. Da lì la gloria è ad un passo. Una carriera politica sfolgorante, che lo eleva momentaneamente da una situazione economica precaria. Nel 2012 infatti il nostro piccolo e tenero Dibba dichiarava appena 3.000 euro di reddito. Grazie alla politica nel 2017 ha dichiarato un reddito annuo di appena 113.471 euri, appena 37.8 volte di più che 5 anni prima. Un vero miracolo.

Ma si sa, la vita è una ruota che gira e dopo questo exploit arriva il buio. Dopo aver dato a tutti lezioni di economia, finanza e gestione dai banchi del Parlamento, si viene a sapere che la ditta di famiglia (della quale il cucciolosissimo Dibba è socio al 30%) ha appena 400.000 euri di debiti. Tutta colpa del PD, peraltro. Ma non è finita qui.
Non ricandidatosi alle elezioni del 2018 -forse per poter festeggiare con la testa libera i 10 anni di politica- il Dibba, ad oggi, ancora non ha trovato lavoro. Una situazione pericolosa, che rischia di tramutarlo in un politico di professione , l'ennesimo parassita che vive a sbaffo dei poveri cittadini vessati da queste sanguisughe.

Pensate, già ora che non è più un cazzo lo portano in gita (non si sa bene a quale titolo e con quali soldi) a Strasburgo, poi a Parigi dai gilet gialli. Vi immaginate se -per assurdo eh!- lo mettessero a capo di qualche ministero del governo o lo candidassero capolista alle prossime Europee per vedere di tamponare l'emorragia di voti?

No no, il Dibba non è un mangiapane a tradimento come gli altri. Lui vuole lavorare, spinto anche dalla pesante situazione debitizia della Ditta di famiglia. Perciò, se senti qualcuno che ha bisogno di un fornaio, di un macellaio, di qualsiasi figura professionale, non esitare a contattarci. Noi sappiamo che il Dibba non vuole campare di politica, che è pronto a mettersi in gioco e non starà certo con le mani in mano ad attendere il reddito di cittadinanza. Va bene tutto, anche contratti a progetto o a tempo determinato. Alle brutte apre anche partita IVA. Aiutalo a versare qualche contributo per una pensione decente.

Dibba deve avere un lavoro, fatelo per lui, ora ha anche prole da mantenere.

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