Contro Landini

Enrico Luschi • 9 febbraio 2019

Se il leader della CGIL è peggio del Governo Carioca

Ammetto subito che non ho nessuna simpatia per Landini, almeno sgombiamo subito il campo.
Non mi piace quel che dice e nemmeno come lo dice, volendo sempre attaccare il proprio interlocutore e continuando a parlare anche quando dovrebbe stare zitto ed ascoltare, un atteggiamento veramente odioso che non ho mai sopportato. Quindi magari quello che leggerete sotto prendetelo con le molle, ma la vedo così ed ho aperto questo coso (senza nemmeno chiedervi soldi o di visitarlo, pensate un po'!) proprio per la libertà di scrivere ciò che più mi aggrada, quindi eccaaaalllà.

L'ottimo Landini è stato eletto da pochissimo alla guida della CGIL dopo le ottime prove date alla guida della FIOM. Già il gesto d'esordio (proprio pochi minuti dopo l'elezione) ossia il votare una mozione per appoggiare Maduro la dice lunga sulla visione del mondo del soggetto, ma facciamo finta che sia stato solo un passo falso.

Oggi, alla grande manifestazione di Roma contro il Governo, ha arringato la folla con le solite banalità che ripete dai tempi dello scozzo perso con Marchionne. Una continua banalità, frasi sparate a casaccio per soddisfare la pancia della gente presente in piazza e una preoccupante mancanza di visione del futuro. Anzi, il vero dato drammatico sono i troppi occhiolini rivolti ai pensionati, ormai vero core-business dei sindacati confederali. Anche concepibile: meno lavoro, meno lavoratori uguale meno tessere sindacali, mentre un paese che invecchia (male) come l'Italia fornisce e fornirà sempre pensionati nuovi da tesserare e guidare alla pugna sociale.

Non mi butterò sui discorsi da sostenitore del Governo Carioca ("dove eravate ai teNpi della Forneroooooo???????"), perchè sono cose ridicole che non meritano nemmeno di essere prese in considerazione per il tempo necessario a rispondere, ma vorrei mettere l'attenzione su altri punti.

Uno dei punti più drammatici è il continuo non volersi rendere conto che il mondo è cambiato, che non si può continuare a progettare un'organizzazione sindacale come -presumo- si era soliti fare fino a ieri. Le sfide sono nuove, diverse, i problemi sono di tutt'altro tipo. Il dramma è non aver previsto la globalizzazione, non averla capita e non avere una strategia per essere al passo coi tempi. Un dramma che è al tempo stesso imputabile anche all'imprenditoria italiana. E' assurdo, per dire, che nel mondo culinario/gastronomico il franchising del caffè più famoso sia Starbucks, in quello della pizza si veda giganteggiare Domino's o Pizza Hut e che, di fatto, nessuno dei grossi nomi italiani sia stato in grado di cogliere al volo le opportunità della globalizzazione . Ma oggi voglio parlare male di Landini, quindi torno a bomba.

Una delle frasi che Mr. CGIL ha citato più volte oggi è stata quella inerente gli investimenti pubblici e privati , "urgenti e necessari" secondo Landini, vera chiave di volta per sconfiggere la tempesta che si sta per abbattere sull'Italia. Partiamo dai primi, quelli privati. Un privato secondo voi, può fare investimenti al sorgere di una crisi economica? Voi lo fareste, con la prospettiva di una recessione incombente? Direi di no. Non che si debba per forza speculare, sia chiaro, ma è ovvio che un privato investe solo quando vede margini di profitto, non perchè lo ordina Landini o il Governo. Altrimenti o sta fermo o investe altrove. Ma a Landini vuole gli investimenti privati, come attrarli si è dimenticato di dirlo.

Gli investimenti pubblici, poi. Fatti con soldi pubblici, quindi. Debito pubblico, in soldoni. Chi li dovrebbe fare, peraltro? Il Governo centrale di Roma? Le Regioni? I Comuni? Perchè già questo cambia molto. Un governo in difficoltà elettorali -sparo a caso- al Sud, probabilmente farà l'ennesima manovra di assistenzialismo al Sud, anche se magari è controproducente nel discorso nazionale. Stesso discorso se gli investimenti pubblici devono essere messi in campo dagli Enti Locali. Queste frasi fatte che non significano niente o, peggio, significano un ulteriore aggravio della pressione fiscale (perchè i fantomatici "investimenti pubblici" si pagano con le tasse, non con i soldini della Fatina dei denti) sono un male populista al pari delle parole del Governo Carioca.

Un altro grande classico del buon Landini è la frase " i soldi bisogna prenderli dove sono ", altra frase che magari infiamma le piazze e scalda i cuori, ma che significa poco o nulla. La maggioranza del risparmio privato italiano, se si esclude il patrimonio immobiliare (vero pilastro del risparmio privato, ma Landini mica vorrà l'esproprio degli immobili, no?), è costituito per oltre il 70%, da titoli di Stato. Quindi immaginiamoci quello che ha profetizzato oggi il buon Landini: andare a prendere "i soldi dove ci sono". Mr CGIL ha deciso che ha bisogno di una cifra X, facciamo 100 miliardi per fare cifra tonda. Di questi 100 miliardi un tot deve arrivare dai titoli di Stato in mano ai privati. Ora immaginiamocelo: andare a ricomprare da privati i titoli di Stato per avere i soldi per magari rifare altri fantastici investimenti pubblici, altrimenti non si capisce a che titolo si vanno a prendere questi soldi. Ma il punto non è nemmeno tanto questo, è che se vai a prendere "i soldi dove sono" per fare cassa, significa che prendi quei titoli di Stato e monetizzi immediatamente, cioè richiedi indietro allo Stato l'ammontare di quanto è stato versato precedentemente da altri. A quel punto lo Stato ha solo due possibilità per pagare subito e fare contento Landini: o licenzia tanto personale pubblico (dottori, poliziotti, giudici etc etc) dalla sera alla mattina fino a quando non ha la disponibilità cash necessaria a rimborsare quanto spetta a Mr. Landini oppure alza immediatamente le tasse per coprire quella cifra. Delle soluzioni che mi sembrano ridicole tanto quanto il reddito di cittadinanza, ovvero veleno per questo Stato. Oh, io faccio il capotreno, non l'economista, sia chiaro, ma a questo ci arrivo anche io.

Poi le pensioni , l'emergenza principale in un paese con la disoccupazione giovanile al 40% e con 250.000 giovani emigrati negli ultimi anni. Un lamento per i poveri pensionati che soffrono le pene dell'inferno non deve mai mancare. Allora, ho scritto sopra che per tanti motivi, non solo ideologici, quanto di reale sopravvivenza, il sindacato in Italia dovrà sempre più guardare quella fascia di mercato, però anche a tutto ci deve essere un limite. Basta fare una ricerchina veloce veloce sul web per rednersi conto che l'Italia spende il 15% del proprio PIL per il sistema pensionistico, uno dei pochi primati europei rimasti al nostro amato Paese. Se Mr. CGIL fosse minimamente consequenziale rispetto a quanto dice riguardo al "prendere i soldi dove sono", i pensionati dovrebbero davvero essere il bancomat italiano. Cosa che non mi auguro, sinceramente. Ma se devo scegliere una priorità sulla quale buttare due lire tra questo ed il dato dei giovani emigranti italiani all'estero (problema non sollevato da nessuno dei 3 confederali oggi) che devono scappare da un Paese che non offre loro alcuna prospettiva futura, beh scelgo i giovani tutta la vita. O il problema delle donne, altro tasto appena sfiorato dalle urla dei 3 capipopolo nella piazza odierna.

Solo per concludere il discorso dico che sono un iscritto al sindacato da diversi anni (Uil, dopo anni di cosidetti "Cobas") ed ho un incarico da RSU nel mio lavoro, quindi ritengo utile e cruciale il ruolo del sindacato, anche se o il sindacato si sveglia alla svelta o in 15 anni scompare. Reputo infatti, al momento attuale, i sindacati italiani e la loro visione del mondo causa del problema tanto quanto partiti politici e tutti gli altri attori che volete mettere in questo disastro chiamato Italia. La mia generazione ha già mollato i sindacati, i più giovani vedono il sindacato come un qualcosa di sospetto, un soggetto dal quale stare alla larga. Passata la generazione degli attuali 50enni il futuro sindacale, se la musica rimane questa, è più che nero. E Landini è la persona peggiore da avere al timone del principale sindacato al momento attuale. Perchè per dire quelle cose, nel 2019, o sei scemo e ci credi veramente o sei solo l'ennesimo arruffapopolo che non si può permettere di dire la verità. Modesta visione, poi vedetela come meglio credete, quando mi pagherete per scrivere quello che volete voi la penserò come voi anche io.

Via bimbi, è sabato sera, sono le 23:00, tra un'ora è il mio compleanno e ho steccato mezza boccia di mezcal.
Ci si aggiorna.

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