Si riparte

Enrico Luschi • 12 febbraio 2019

On the belarusian roads again - Vol III

Allora ci siamo, tra poche ore partirò alla volta della Bielorussia, per il terzo episodio della saga "Il Luschi all'Est".

La buona notizia è che hanno finalmente abolito i visti (solo a patto che entriate nel suolo della Madre Patria con l'aereo a Minsk, altrimenti è sempre in vigore ed è una rottura di coglioni pazzesca), quindi non c'è da andare a Roma all'Ambasciata, pagare l'obolo, dire che io e Anastasia siamo legati da profonda amicizia e tutte le menate burocratiche.

Secondo il meteo di Google troverò una simpatica settimana di inverno non troppo rigido, con temperature che oscilleranno in uno spettro che va dai -2 ai +4, sicchè tutto filetto. Come preannunciato su FB proverò a tenere un Diario di Viaggio, ma non aspettatevi grandi cose (lo so che speravate di leggere di amori mercenari, sbornie ed incomprensioni culturali, ma...). Grazie all'idea di un amico tenterò una mossa sagace per vivere a pieno l'esperienza della temporanea emigrazione: non consulterò FB, siti di informazione o altro. L'Italia, di fatto, mi resterà ignota per circa 7 giorni. Anche un sollievo, a pensarci bene, però sarà molto interessante riaprire gli occhi sulla triste realtà di questo Paese solo il 20 Febbraio. Ah, giusto per mettere le cose in chiaro: non avrò Internet sul telefono, quindi se avete da cominucarmi qualcosa, specialmente le migliori offerte della Tim, mandatemi mail. Finalmente lo posso scrivere. Un sogno realizzato.

Una cosa "tecnica", per la prima volta e per molte ragioni, non scriverò d'impulso, ma tenterò di prendere appunti ragionati durante l'arco della giornata e legare tutto assieme in serata prima di scrivere il post quotidiano. Non l'ho mai fatto e non credo di esserne capace (men che mai di divertirmi), visto che per me è proprio divertente accendere il pc e vomitare roba senza stare a ragionarci troppo. I timori sono due: che faccia cacare quel che viene fuori e che dopo 2 giorni mi rompa i coglioni e l'abbozzi, tornando a scrivere d'istinto in preda al furore cieco del momento. Ci provo, vediamo come va. Ah, a proposito di provare a forzare una mente fragile e succube dei capricci dell'improvvisazione, ma lo sapete che è dal primo di Gennaio che non fumo (tranne una sigaretta e mezzo) e sono già ingrassato di 3 kg? Il salutismo mi sciupa i lineamenti, dioboja. Ma non demordo, i poteri forti del tabagismo non mi avranno.

Che altro dire? Le valigie sono pronte, anche se sembriamo più due operatori di un banco alimentare di solidarietà (siamo carichi di caffè, pasta, formaggio etc etc) che due turisti, io mi sono appena ricordato di prendere il Passaporto e tutto fila liscio rispetto al programma prestabilito. Dovremmo stare 4-5 giorni a Minsk, la Capitale della gloriosa Repubblica Bielorussa e poi brevi scampagnate a Grodno (una temeraria città di frontiera, al confine con la Polonia) e Brest, città sacra alla Patria per la stoica resistenza ai nazisti durante la Grande Guerra Patriottica, che per noi sarebbe la Seconda Guerra Mondiale.

Io sarò un disagiato a ruota di Anastasia, non capendo una parola di Russo starò attaccato a lei chiedendo di continuo "Che ha detto?" oppure "Digli X". Sarei tentato di fingermi anche cieco, ma mi pare una cosa di cattivo gusto. Ad ogni risata sarò in preda al terrore greve di essere lo zimbello oggetto della discussione, coverò un rancore sordo verso tutti ma dispenserò falsi sorrisi a chiunque, perchè per le strade c'è tanta Polizia.

Per il momento è tutto amici cari, domani prevedo un aggiornamento pomeridiano/serale una volta arrivati a destino, poi la prima cena in quel di Minsk con probabilissima sbornia collettiva e inni alle meraviglie del Socialismo Reale.

Buonanotte, domani mattina ho il Frecciarossa alle 6.50.

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