No, non andrà tutto bene

Enrico Luschi • 13 marzo 2020

Complotti, pessimismo & decreti sudamericani

Ave villici!

Stiamo vivendo giornate storiche che un giorno verranno studiate dai nostri figli e nipoti. Parallelismi con la crisi del 1929 forse sono azzardati, per tanti motivi, ma di certo sembra essere una cosa che impatterà enormemente sulle nostre vite.
Mi sono stancato di parlare delle reazioni folli che si sono viste in questi giorni, dalle fughe di Milano, a quella che si è pagata 1.200 euro di taxi per tornare a Roma, all’assalto ai supermercati 24H, ai distributori di sigarette. L’ho scritto prima e lo confermo adesso: speriamo che non venga mai qualcosa di veramente grave (boh, scegliete voi tra le opzioni: tsunami, epidemia di un virus più mortale di COVID, terremoto devastante etc etc) perché non siamo in grado di gestire nulla e non abbiamo anticorpi di senso civico.

Detto questo, in questi giorni di “quarantena” ho avuto diversi pensierini, credo abbastanza impopolari, ma tant’è. Se siete su queste pagine evidentemente vi interessa leggere quello che penso, altrimenti pace.
Partiamo da quello più “alto”, ovvero sia il carattere sociale di queste misure.

Abbiamo visto chiudere un Paese via Facebook e siamo stati zitti alla notizia di aver assimilato i militari alla PS per decreto. La critica più facile è che in emergenza vale tutto. Capisco il punto ma non sono d’accordo con questa critica, perché allora ciò che fa valere il diritto alla corsa al decreto è questionabile. Mi spiego meglio: ora c’è il COVID e al governo c’è X che tutto sommato mi può anche stare bene, ma ragioniamo sul fatto che al timone del Paese ci potrebbe essere chiunque voi odiate (Salvini? Meloni? Renzi? Zingaretti?) e che per un motivo Y si trovasse a chiudere un Paese con una diretta Facebook e varasse un decreto che equipara i militari alla PS (roba che nemmeno ai tempi delle BR o dopo la stagione stragista mafiosa del ’92 si è vista in Italia). Tutto legittimo e legale, sia chiaro. Ed infatti il punto è proprio questo. Eppure è la Costituzione più bella del mondo, no? Quella intoccabile, che però permette, in maniera totalmente esente da qualsiasi critica (leggasi nuovamente “tutto è stato è stato fatto secondo i criteri di legge”), una cosa che –sarò eccessivo- ha un vago retrogusto dittatura militare sudamericana. Questione di lana caprina? Fate voi, per me sarebbe interessante parlarne con chi in materia ha più competenze di me. Il punto fondamentale è abbiamo dimostrato di essere una tribù di 60 milioni di cani ciechi ritardati, quindi la deduzione logica è che abbiamo bisogno del bastone, quindi passi il decreto. Un’altra cosa da tenere bene in mente è che ovviamente osservare i propri diritti costituzionali con 3 metri di terra sopra il capo è indubbiamente più difficile, ma trovo che questa falla sia una cosa da approfondire. Altro punto di vista potrebbe essere quanto succede nella Repubblica Federale Tedesca, dove il federalismo c’è davvero e dove in questi giorni c’è il caos perché un Land vuole chiudere tutto in stile italiano, mentre un altro si limita alla chiusura parziale in stile francese, mentre la temibile Merkel che –nella narrazione sovranista- regna incontrastata sulla UE non ha nemmeno il potere di dire al governatore dell’ultimo Land come comportarsi. Quale sia la soluzione migliore è per me un bel dilemma, basta che non venga fuori l’ammirazione per il regime forte in quanto tale, perché se è facile tirare fuori la Cina e la sua (presunta, al momento) efficacia nello stoppare il virus, altrettanto facile è tirare fuori il regime iraniano messo in ginocchio dal virus, oppure il regime russo che dice che in tutta la Russia ci sono 33 casi. Ah, se avvertite una vaga invidia per questi regimi non avete che da comprare un biglietto aereo a emergenza finita e levarvi dai coglioni, se vi mancano i soldi sono disposto anche ad aiutarvi economicamente per il poco che posso.
Notevole poi il complotto sull’esercitazione NATO “Defender Europe 20” che prevede simulazioni di guerra/emergenza. E’ bastato questo per scatenare complottisti (deve essere la loro epoca d’oro, chiusi in casa col mondo che gli crolla intorno…) e antiamericanisti vari di sto cazzo per infestare Facebook e social media in genere con post e meme da ritardati. Uno dei più belli che ho visto è quello che dice che la Cina ci manda 1.000 respiratori e invece l’America i soldati, quindi AmeriKamerda. Parliamone meglio: la Cina ci VENDE i respiratori che servono a tamponare un disastro da loro creato (poteva succedere ovunque, certo, però è successo in Cina: come l'aviaria, come la SARS etc etc), noi invece nella NATO ci siamo per nostra libera e consapevole scelta, scelta fatta dopo che il buon Zio Benito ci ha messo col culo per terra dopo 20 anni di illuminato governo ed una guerra persa. Tra i compiti della NATO c’è quello di prevenire ed essere pronti in caso di attacco o di emergenza, per essere pronti servono anche simulazioni ed esercitazioni. Questa è una di queste, capisco il tempismo poco felice, ma tant’è. Fermiamoci un attimo anche a riflettere sul perché e contro chi vanno queste esercitazioni (che hanno tanto il sapore di quando a scuola ci chiudevamo nei bagni armati di righello per misurarci il cazzo e decretare il sommo guru della classe): forse contro Cina e Russia? Ovvero sia le terre promesse di sovranisti e ritardati vari del nostro Paese, i Paesi che questa emergenza l’hanno causata e nascosta per una settimana e quelli che ora dicono di avere 33 ammalati in una nazione sconfinata e confinante con la Cina stessa. Ah, il buon Zio Vlad nel frattempo coglie la palla al balzo per cambiare nuovamente la Costituzione ed essere eletto di fatto Presidente Eterno, un modello al quale ambire in effetti. Che manica di teste di cazzo, mi auguro un giorno vi ci deportino. Senza stare nemmeno troppo a ragionarci sopra, pongo una sola domanda: ma secondo voi, una esercitazione di 20.000 soldati e 13.0000 mezzi che va a toccare 7 (sette!) Paesi europei, si organizza dalla sera alla mattina? Siete dei ritardati, porcamadonna. Dei ritardati ai quali andrebbe tolta ogni libertà e ogni diritto civile, l’accesso ad Internet e la visita dei parenti.
Poi che abbiamo? Ah si, il “andrà tutto bene”.
Ma perché vi affascina tanto questa retorica melensa? Perché scrivete su Facebook, Instagram e –cosa ancora più grave- sui lenzuoli attaccati alle finestre della vostra casa “andrà tutto bene”? Non andrà tutto bene, cazzo. Ci sono dei morti ed altri ci saranno, probabilmente alla fine di questa quarantena avremo un bilancio di oltre 2.000 vittime e 15.0000 infetti, la Sanità al collasso ed un Paese che crede che tra 11 giorni potremo tornare a gozzovigliare agli aperitivi, dopo che sono state varate misure senza precedenti per costringerci a stare in casa. Nel frattempo, alla nostra economia già precaria, verranno date bastonate nelle gengive da questa chiusura e dalla situazione finanziaria mondiale. Già, perchè sembra profilarsi proprio la classica tempesta perfetta. Chiuderanno attività, ci saranno disoccupati, probabilmente (stando a quanto dichiarato da gente esperta del settore, gli odiosi “tecnici” o “professoroni”) fino a Ferragosto sarà tecnicamente impossibile condurre la nostra vita in maniera normale. Non andrà tutto bene. E, cosa ancor più deprimente, siamo in una maratona, non in uno sprint sui 100 metri.

Questo virus ci cambierà la vita ed entrerà nei libri di storia (in quelli di storia della finanza già c’è). E pare anche che dovremo iniziare a prenderci la mano con queste situazioni. Dovremo riniziare a fidarci della scienza e non delle opinioni di “acab_1991” (o di Enrico Luschi, non cambia nulla), di votare gente non solo perché promette la luna nel pozzo, di pretendere che nei programmi TV si parli di come funziona davvero uno Stato, dei nostri problemi, dei nostri difetti e delle soluzioni da mettere in atto.

Abbiamo vissuto 20 anni a ragionare se Berlusconi fosse un mafioso, se Ruby gli avesse dato il culo o solo la topa, dei brufoli di Renzi, dei negri e dei privilegi dei politici, dimenticando di inchiodarli per le loro mancanze, per la gestione folle di uno Stato immobile e strangolato da un’evasione fiscale record (quanto farebbero comodo alla Sanità ora i soldi che non sono versati da evasori grandi e piccoli, eh?), facendo finta che tutto andasse bene.

Adesso il conto sta arrivando, ci sarà di nuovo la gara a sputare contro l’Europa e la Germania e la Francia, c’è da scommetterci. Non impareremo nulla da questa valanga che ci ha travolto. Ci sentiamo dei bulli perchè crediamo di avere una qualche specifica che ci rende superiori alla media, crediamo di avere una sanità che funziona quando è stata travolta (in Lombardia, non in Molise, con tutto il rispetto) nonostante gli avvertimenti e gli inviti a prepararsi per tempo. Ma c'era da perdersi dietro le paturnie di Renzi, del resto.
Per finire alcuni brevi flash: non si trova più un #novax e nessuno che dia addosso a Big Pharma, eh? O contro Israele brutto e cattivo, visto che pare che i maledetti ebrei siano, al momento, quelli più vicini al vaccino.
Mi mancano anche le news quotidiane sugli sbarchi dei negri, anche se penso che a breve rinizieranno a martellarci i coglioni. E si, lo ammetto, è stato bellissimo vedere le reazioni della Meloni alla chiusura delle frontiere di Austria e Slovenia.
Ora basta, mi sono rotto i coglioni.

Se vuoi condividere

Share by: