Ave villici!
Giorni
strani, siamo bombardati di dati e di grafici, ci fingiamo tutti esperti, ma di fatto siamo murati
in casa e facili prede della noia e degli istinti famelici più selvaggi. Intanto
il mondo, nel suo delirio, va avanti: quindi vediamo cosa succede,
giusto per passare un po’il tempo e tenere il cervello attivo.
Vi
ricordate come è iniziato tutto? Ci fu Speranza che fece quella
clamorosa conferenza stampa dove annunciò che le 4 ricercatrici terrone
avevano isolato il virus,
noi Italiani primi al mondo. Paginate sui giornali, in TV non si vedevano altro che
pompini a Speranza e a chiunque avesse un minimo ruolo nel settore,
solite scappellate alla nostra Sanità e alla nostra ricerca (dimenticati
da tutti i Governi da almeno 20 anni, ma in quel
momento faceva ganzo metterci sopra il cappello). Poi venne fuori che
non eravamo i primi nemmeno per il cazzo, che sto maledetto COVID era
stato già isolato 55 volte in 6 Nazioni diverse. Da allora Speranza,
grazie a questa figura di merda mondiale, è sparito
dai radar. Del resto è in corso solo la più grave epidemia da 100 anni a
questa parte, quindi mi pare giusto che il Ministro della Salute si
defili.
Poi venne Conte che ci assicurò che avevamo messo in campo tutta
la nostra artiglieria pesante, Burioni che
affermò che per noi il rischio era zero, ci guardammo il cazzo
compiaciuti il giorno dei blocchi aerei con la Cina. Tante chiacchiere,
ma ovviamente niente di operativo per quanto riguarda la prevenzione e
la gestione dell’emergenza che si sarebbe verificata
da lì a poco. Iniziammo anche a sentirci dire che ci fosse un “modello
italiano” che il mondo ci invidiava. E allora giù con aperitivi di
solidarietà, #Milanononsiferma, #Firenzenonsiarrende, tutti a teatro a
sconfiggere il virus con la cultura.
Nel giro di
pochi giorni tutto questo venne spazzato via dal bubbone. I risultati
del grande “modello italiano” ci hanno portato ad essere il Paese con
più morti, con la Sanità delle nostre regioni più ricche e produttive
messo K.O. in nemmeno 2 settimane (siamo a farci
fare l’elemosina da un Paese del Terzo Mondo quale è Cuba…), con operatori sanitari che ANCORA denunciano
la mancanza di mascherine (nemmeno quelle sono stati in grado di
gestire, cazzo) e strumenti di protezione adatti.
Intendiamoci, essere alla guida di qualsiasi Paese non credo sia mai facile, figuriamoci ora, ma tra le tante note stonate di questi giorni la più dolorosa è la più totale assenza di una programma per la ripartenza, nessuna
visione del domani: si naviga a vista. Sarà bene iniziare
anche a parlare del DOPO, chè prima o poi arriverà, senza stare solo a
piangere con la UE per poter fare più debito pubblico, senza avere la
minima idea di cosa fare e come farlo.
In
tutto questo però abbiamo la nostra luce nel buio: l’informazione
italiana, da sempre vanto & gloria del “Sistema Italia”. Nemmeno
in questi giorni abbiamo avuto un’informazione decente. Tutti in attesa
della conferenza della Protezione Civile o dei proclami di Conte, con
ottimi intermezzi
farciti di succulente discussioni se sia lecito fare la corsetta
intorno casa o meno. No, perché magari non ci abbiamo prestato
attenzione ma uno dei temi caldi del momento è se sia consentito fare la
corsetta o meno. Sui social monta la rabbia dei runner,
mica caccole. Ci fosse stato un programma, uno, che avesse dedicato una
riflessione seria a questo pandemonio. Invece no, continuiamo a dare la
parola a gente come Sgarbi, la Lucarelli, e compagnia cantante:
l’importante è la caciara. Tutti i giorni in una
morbosa attesa del dato dei morti e ogni giorno ci scandalizziamo perché
aumenta. Incredibile, eh? Ci fosse stato uno che avesse fatto un
discorso sul numero di morti previsti nel nostro Paese (12.000-15.000 a
seconda delle varie fonti, con picchi di 20.000
per le previsioni più cupe) e che quindi è inutile ogni maledetto
giorno fare solo un esercizio aritmetico che crea solo ulteriore
tensione e/o panico. Niente da fare, nemmeno con questa crisi c’è
speranza che i talk-show diventino un qualcosa da seguire.
L’informazione ha delle colpe mostruose in questo particolare momento
storico.
Una
cosa che mi ha fatto molto riflettere è questo incredibile aumento di
popolarità di Conte. Premetto subito che non ho alcuna simpatia per
l’uomo (prima ancora
che per il politico). Me lo ricordo ancora a cazzo buffo ai tempi del
Governo Carioca, che ora sia diventato uno statista proprio non riesco
ad ingollarlo. Ma tralasciando queste mie misere opinioni personali, mi
sembra di vedere solo una campagna di slogan,
un uso aberrante dei social, provvedimenti spesso irrazionali e un
preoccupante disprezzo delle regole democratiche, oltre che una
comunicazione gestita in una maniera dilettantesca, cosa che non fa che
aggravare la situazione.
L’esempio dell’ultimo decreto è
un ottimo caso studio: si annuncia una conferenza stampa via Facebook
(???) urgente per Sabato alle 22:45, la si inizia alle 23:25, con un
ritardo incredibile. Si fa questo proclama alla Nazione senza dare
spiegazioni sul perché di questo nuovo giro di vite
(dovuto alla mancanza di risultati dei decreti precedenti, dovuto al non
placarsi dei contagi o da cos’altro?), senza dare modo di far porre
domande ai giornalisti e oltretutto senza nemmeno indicare la data della
fine delle misure restrittive, tanto da dover
fare una nota scritta subito dopo. Non credo che questo modo di fare
entri nei manuali di comunicazione politica in piena emergenza, ecco,
mettiamola così.
Ma questo è quasi la meno, perché poi il decreto così
urgente annunciato alle 23:25 di Sabato viene firmato
alle 20:15 della Domenica, lasciando per quasi 24 ore imprese e
lavoratori (io per primo) nel dubbio se Lunedì fosse legittimo andare a
lavorare o meno. Quindi, senza entrare nel merito del perché di questo
ritardo (pressioni Confindustria, pare) non si capisce
il motivo per il quale si sia scelto di creare aspettativa spasmodica
Sabato, lasciare tutti a cuocere nel dubbio fino alle 20:15 della
Domenica se poi alle spalle non c’è un piano preciso e azioni già
pronte. Era troppo brutto fare tutto con calma la Domenica
ed avere tutto pronto. No, l’annuncite acuta provoca questo impellente
bisogno di apparire e creare ancora più stress. A me danno ogni giorno
di più l’impressione di una mandria di bufali impazziti che corrono
senza precisa meta in una prateria in fiamme, ma
spero di sbagliarmi. Il fare qualcosa tanto per fare qualcosa forse è
altrettanto deleterio del fare nulla dei primi giorni.
Due
parole anche per la mitica opposizione italiana: Matteino Tuttominchia
& Giorgina Poponi non perdono occasione per esternare con la bava
alla bocca i loro deliri.
Il rutto di questi giorni è quello secondo il quale il Governo deve
riferire al Parlamento. Solo due considerazioni, perché sta gente va a
presa in pesci in faccia senza tanti giri di parole. Prima
considerazione: tasso di assenteismo dei due paraculi è inconciliabile
con quanto richiesto. Viene da chiedersi perché non ci sia un
giornalista che non chieda, semplicemente “Senta, ma Lei che risulta
assente al 71% (Poponi) e 89% delle votazioni (Matteino Tuttominchia),
non si vergogna per niente a fare queste richieste?”. Seconda
considerazione, anche più facile e incalzante: l’opposizione ha i numeri
per convocare il Governo, per regolamento. Non ho voglia di inoltrarmi
nelle regole parlamentari, credetemi sulla fiducia o controllate voi
stessi. Perché preferiscono fare videomessaggi
su Facebook? Anche questa sarebbe una bella domanda da porre a Gollum e
al povero becco gonfio.
Capitolo
“Questioni di lana caprina”: iniziano ad essere stucchevoli e
preoccupanti anche alcuni toni ed i messaggi che passano in questi
giorni. Ad esempio Giggino
o’bibbitaro degli anni della Serie C che twitta “Più qualcuno sarà
irresponsabile più metteremo altre norme ferree e stringenti. Lo Stato
ha il dovere di reagire all’irresponsabilità dei cittadini” in un
delirio di onnipotenza e colpevolizzazione dei cittadini
vomitevole, specialmente da parte di un demente che in vita sua non è
stato capace di fare un cazzaccio nulla e ora si crede il Comandante
Giggino. Non vi preoccupate comunque, mi ricordo benissimo di tutti i
miei lettori che li hanno votati perché “tutti a
casa!!!1!!”. Belle e lucidissime anche le dichiarazioni rilasciate da
un ex Carabiniere in pensione ad ADNKronos (un’agenzia stampa gestita da
un ex missino):
Ci
sono poi vari inneggiamenti da parte di giornalisti (vabbè, giornalista
de “La Verità”….) ai militari che dovrebbero prendere il potere da
parte di giornalisti:
Come
previsto è già in atto una bella campagna di denigrazione della UE che
“non fa nulla”.
Vado a memoria, giusto per tentare, almeno in minima
parte, di rendere
giustizia all'organismo che ci permette ancora di stare in piedi:
· Sospensione del patto di stabilità: i Governi
possono spendere tutto il denaro che serve. Domandiamoci perché ne abbiamo meno di altri, semmai;
· Regole sugli aiuti di stato più “lasche”:
stringi stringi sono più aiuti per imprese e lavoratori. Dettagli;
· 37
miliardi all’Italia per fronteggiare
la crisi. Tanti? Pochi? Visto che si bacia il culo alla Cina perché ci
VENDE materiale sanitario, almeno che non siano dimenticati i soldi
(pari a due finanziarie) che vengono dalla UE;
· Ha
sbloccato le mascherine illegittimamente
fermate da Germania e Francia, mentre a breve sbloccherà quelle bloccate
dalla sovranissima Repubblica Ceca (mai che venga nominata dai
sovranisti…);
· Finanzia rimpatrio dei cittadini UE (quindi
anche italiani) bloccati fuori dalla UE, allentando la pressione sui quei Ministeri degli Esteri incapaci;
· Impedisce la chiusura delle frontiere per
le merci, cosa non da poco per una economia come la nostra che vive di export e che al momento necessita di LA QUALUNQUE;
· Non mi ricordo quanti miliardi ha stanziato
per la ricerca del vaccino;
Insomma
un bel clima, da vivere tutto di un fiato col cuore in gola.
Abbiamo
avuto le notti magiche, ora eccoci anche con i giorni magici.
Ne verremo fuori, ma ho sempre più il sospetto che dovremo ricostruire dalle macerie.