Day 3: Carcassonne - Tolosa

Enrico Luschi • 4 novembre 2019

A questo punto è COMPLOTTO

Eravamo rimansti che ero in aeroporto, in attesa del bus per Carcassone. Nulla da segnalare, se non la noia e gli sguardi severi degli addetti alla sicurezza che dopo un po' iniziano a guardarmi in maniera sospetta. Siamo rimasti in 3-4 persone ad ususfruire dei minimi servizi dell'aeroporto. Alle 22.20 parte l'ultimo volo (Pisa) e alle 23 e qualcosa atterra l'ultimo (Mosca), è palese che siamo qui per non aspettare all'addiaccio. Leggo, fumo, scrivo, bevo una Coca ma il tempo non passa mai. Che par di coglioni. Finalmente sono le 23:55 quindi esco e vado alla fermata dei bus, vicinissima all'uscita dell'aeroporto. Sono l'unico avventore. Chissà gli altre 3 disperati perchè erano all'aeroporto più triste del mondo allora. Cazzi loro.

Il viaggio su Flixbus, una novità per me, scorre abbastanza tranquillo. Salgo su un bus pieno in ogni ordine di posti, molti giovani ma anche famiglie di immigrati di prima o seconda generazione, forse in gita a Barcellona (luogo di partenza del bus), forse in visita ai parenti . Sono relegato nell'ultima fila, quella a 5 posti dei teppisti, in mezzo a 4 ragazzini di origine maghrebina che al massimo avranno avuto 11 anni. Dopo poco mi addormento, solo dopo aver impostato la sveglia con 10 minuti di anticipo sull'orario previsto per l'arrivo a Carcassonne. Riesco, non so come, a svegliarmi di tanto in tanto solo per pochi secondi.

Come per magia riesco a svegliarmi proprio 3 minuti prima di arrivare a Carcassonne, noto che diluvia, ma tanto ho con me il pratico ombrellino che ancora non ho perso. L'autobus si ferma nel bel mezzo di una pozza dalle dimensioni del Lago di Bracciano, mi immolo alla causa e atterro nell'acqua fino alla caviglia. Il primo passo in terra Francese non è male. Dovevo alloggiare all'hotel Central, a circa 800 metri dal punto di fermata previsto, ma a causa di lavori di ristrutturazione (comunicatimi misteriosamente il giorno dopo lo scadere della incancellabilità gratuita della prenotazione....) sarò riprotetto con una prenotazione presso l'hotel de la Bastide, a 170 metri dalla fermata. Per una volta ho culo, il diluvio lo devo subire solo per 2 minuti, sufficienti a raggiungere l'hotel.

Entro, mi lavo faccia e denti e ammiro la pochezza della stanza. Sono distrutto, ho bisogno di dormire, quindi mi spengo fino alle 8:30. Mi sveglio sereno e dopo una rapida toelettatura mi avvio alla ricerca di una patisserie, cosa che mi da modo di ammirare le vie della cittadina di Carcassonne. La cittadina, quella nuova, pare aver vissuto giorni migliori: molti edifici sembrano abbandonati a se stessi (in special modo le persiane, tutte in condizioni schifose anche per i miei standar di bocca buona). Inoltre, nonostante siano le 9:30, noto che molti negozi sono chiusi, non so quanti per mancanza di business e quanti invece per riposo settimanale o orario troppo antelucano.

Non trovo nulla di soddisfacente, quindi decido di avviarmi verso la cittadella fortificata alla ricerca di una brioche e di un cappuccio, trovo solo un bar di una tristezza senza precedenti, ma tanto mi importa una sega. La "nuova" Carcassonne è un posto veramente deplorevole, nulla di interessante da segnalare. Per carità, intendiamoci, cittadina ordinata, pulita e tranquilla, ma veramente passa l'idea di luogo dormitorio. Poco male, ormai sono a nemmeno 5 minuti dalla cittadella fortificata, vanto di Carcassonne, che da circa 20 anni (mi pare) è stata inserita nei Patrimoni Mondiali Unesco. Ah, splende il sole, le previsioni sono state per ora tutte sballate. Meglio così.

Arrivo alla cittadella fortificata tramite una ripida scalinata, ma al momento di entrare dentro la cinta muraria esito. Per me Carcassonne è un luogo "magico", era da tanto tempo che volevo venirci ma per un motivo o per un altro avevo sempre scelto altre destinazioni, quindi adesso si sta per soddisfare un piccolo capriccio. Non so a cosa sia dovuta questa infatuazione per questo posto, saranno state le foto dei libri di testodi lingua francese a scuola o il fatto che Carcassonne è l'ambientazione di uno dei miei giochi da tavola preferito, non lo so. Fatto sta che decido di fare prima un giro esterno di tutta la cinta muraria: i piaceri vanno sempre rimandati.

Che posto magico, entro e sono già estasiato. La cittadella, posticcia e ricostruita a metà del 1800, è molto graziosa, anche se dopo pochi minuti si capisce che alla fine è, se mi passate l'esagerazione, una specie di Disneyland per turisti Americani o Giapponesi. Anche un occhio non particolarmente attento riuscirebbe a capire infatti che quanto è stato fatto non ha alcuna attinenza con la realtà dei borghi Medievali. Intendiamoci, rimane un capolavoro, ma diciamo che la parte migliore del tutto è l'immagine che si ha dall'eterno della cinta muraria, specialmente se si ha la sciagura/fortuna di venire da un posto come la Toscana che di borghettini medievali veri è piena.

Girello per tutte le vie, facendo un centinaio di foto, io che di solito torno dalle vacanze con pochissimi scatti, poi decido di entrare dentro il Castello. Pago l'obolo di 9 euri ma rimango deluso. Il Castello all'interno è spoglio, senza nessuna stanza ricostruita, senza arredamento storico e anche con pochi cartelloni informativi. Veramente pessimo. Sconsiglio di entrare, non è divertente nemmeno per i bambini. Girello ancora un po' per le viuzze del borgo, sono comunque un bambino contento, ma sono quasi le 12:00 e decido che con Carcassonne può bastare così.

Torno verso la Città Nuova, intenzionato a prendere il treno per Tolosa delle 13:30 senza dover aspettare il Flixbus delle 17:50, stare qui 6 ore non ha senso. Indeciso se prendere il treno e mangiare a Tolosa o mangiare a Carcassonne (col sole) e poi essere subito libero da impicci a Tolosa, scelgo la seconda opzione. E' la mia rovina.

Vicino all'Hotel c'è una bella piazzetta che ho visto stamani, scruto un po' al volo i ristorantini e noto che ce n'è uno che si chiama "L'artichaux" o come si scrive carciofo in francese. Siccome sono un castorino goloso di carciofi la scelta è presto fatta, alle 12:15 mi piazzo al tavolino e ordino una Ceasar Salad. Leggera, veloce e con 12 euro passa la paura. Il posto piano piano si popola, alle 12:35 già friggo nel vedere che una ragazza arrivata dopo di me viene servita. Alle 12:40 inizio a spazientirmi e chiedo alla cameriera se c'è qualche problema, visto che adesso sono 2 i tavoli arrivati dopo di me e che sono stati già serviti della loro cazzo di insalata. Alle 12:55 vengo finalmente servito, spolvero l'insalata e corro verso l'hotel per prendere la valigia e dirigermi alla stazione. Avete capito, perso il treno delle 13:30. Parte il rosario. Il successivo, un TGV, è pieno: devo attendere il localino delle 15:51, maledizione. Schiumo rabbia, quindi vado a finire il mio pasto in una boulangerie davanti alla Stazione di Carcassonne: ordino una crumble, una birra (vaffanculo le analisi al fegato!) e un caffè. Passo così le due ore e più che mancano alla partenza del treno per Tolosa.

Arrivo alle 17 e c'è una bufera tropicale: provo a chiamare il contatto che mi ha affittto la casa (ho un appartamento), con il quale avevo appuntamento alle 20:00 davanti alla magione. Se può anticipare e farmi fare il chek-in alle 17:00 mi fa un favorone. Mi risponde di no, io provo ad impietosirlo dicendo che piove e che arrivare fino al Centro Servizi è una bega ma lui mi risponde che "Piove anche per me". Sempre gentili e garbati i francesi. Ma del resto ha ragione quindi mi tocca farmi la galoppata fino al Centro Servizi per fare la registrazione e prendere le chiavi, al modico prezzo di bagnarmi come un pulcino. Il ragazzo, molto premuroso, mi manda anche un messaggino sul telefono per gli estremi dell'indirizzo, a circa 5 minuti dall'ufficio.

Mi dirigo al 4 di Rue de la Concorde, trovo il portone aperto, anche se non vedo "2 doors" ma solo una seguo tutte le istruzioni del caso e al momento di mettere la chiave nella toppa faccio la conoscenza di Mohammed, un arabo incazzato che mi apre la porta dall'interno e mi maledice, ma senza mettermi le mani addosso. Mortificato chiedo scusa mille volte, mostro anche a lui il messaggino e lui, gentilissimo, chiama col suo cellulare il ragazzo dell'ufficio che dice c'è un errore e il mio appartamento è al numero 54 di Rue de la Concorde. Chiedo scusa altre mille volte e sotto il tifone mi faccio altri 200 metri e arrivo al 54, la chiave non apre nemmeno il portone.

Perdo la testa.

Torno a corsa alla reception, entro gridando un bel bestemmione carpiato con l'intensità di uno tsunami, mando affanculo in italiano e in inglese il demente della reception che mi ha fatto fare una figura di merda (e più che altro rischiare una labbrata che sarebbe stata da prendere e stare zitti), poi mi ha mandato dove non riesco nemmeno ad entrare nell'atrio. Lui mi guarda atterrito e dice che l'indirizzo è 54bis. La cosa non fa che peggiorare la situazione, perchè gli urlo che lo poteva anche dire a Aziz quel cazzo di "bis". Esco sbattendo la porta più forte che posso, sperando di romperla, mi dirigo al 54 bis dove trovo un portone che fa le bizze, poi finalmente riesco ad entrare. L'appartamento non è al primo piano, è al terzo, non è il numero 7 ma è il numero 8, me lo dice una signora che incontro per le scale tra terzo e secondo piano e che mi vede nazzicare alla sua porta con lo sguardo esterrefatto. Io sono ad un passo dalla crisi di nervi vera e propria. Avrei voglia di tornare alla reception e picchiare quel demente, ci penso davvero per qualche secondo, poi scrivo due cazzate ad Anastasia e mi faccio una doccia, visto che sono fradicio in maniera inenarrabile. Piango per il nervosismo sotto il getto d'acqua della doccia, poi mi dico che è l'ultima volta in Francia, vada come vada. Non è possibile che tutte le volte sia questa storia, in una maniera o nell'altra. Sarà colpa mia, che vi devo dire?

Decido di andare a cena in un posto che mi culli dopo tanto patire, ho voglia dei formaggi francesi: tramite TheFork trovo un posto carino, anche se lontanuccio da casa. Ma visto che non piove me la rischio. E' la prima nota lieta della giornata: un locale alla mano ma curato che offre una degustazione di 6 tipi di formaggi (mi butto sui caprini) e l'assaggio di 6 vini consigliati dal ragazzo di sala. Tutto buonissimo e alla fine, grazie allo sconto, pago 18 euro, arrotondati a 20 perchè a differenza vostra sono un signore. Per 6 pezzettini di cacio e forse un bicchiere e mezzo di vino è comunque un furto, ma apprezzo l'idea. Prendo una caffè in un bar con vista sul palazzo di Place qualcosa e, sorridendo per quanto successo oggi, torno verso Rue de la Concorde 54bis, terzo piano, stanza 8.

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