Storia di un parto speciale

Enrico Luschi • 9 agosto 2023

E' nato un bambino difficile.

Ave villici!

Forza che è Agosto, ci siamo quasi. Tra qualche settimana si torna alla routine: Settembre è sempre così, personalmente non posso che rinnovare la speranza, almeno stavolta, che capiate quanto siete stolti e che incredibile compilation di sconfitte è la vostra esistenza. C’è da dubitarne, ma rimango un’inguaribile romantico.

Di che parliamo oggi? Oggi devo pagare pegno per aver perso una scommessa: avevo giocato la mia fiche che il Governo di Giorginha sarebbe caduto nell’arco dei 12 mesi, poi avevo addirittura abbassato a 9 in seguito alla patetica elezione di LaRussa. Ho sbagliato e pago pegno.

Va detto che ho delle attenuanti: io credevo che ci fosse un’opposizione. E invece c’è Ellishlain. L’avete vista/sentita ultimamente? Che dice? Dove è andata in ferie? E “l’estate militante”, come è andata, eh? Comunque per il momento non voglio parlare del Barrilete Cosmico del PD, ma di GioggiaMeloni.

A distanza di quasi un anno dal suo successo elettorale e a 9 mesi dall’insediamento mi pare giusto tracciare un primo bilancio, che non può essere che impietoso. Oh, prima di entrare nello specifico, giova ricordare quanti strepitavano di fascismo, di una nuova Resistenza, la temibile “venuta delle destre” e altre puttanate. Personaggetti deleteri e nefasti quanto il peggiore Lollobrigida, per come la vedo io.

Dopo 9 mesi cosa ci rimane? Eh beh, come era facilmente pronosticabile i colpi di maglio di Madame Realtà sono stati impetuosi e adesso abbiamo la GioggiaMeloni che sembra la sorella buona e rinsavita di quella che per 10 anni sturava le orecchie di chi la sentiva, costruendo il suo consenso popolare in questo Paese con la memoria di una colonia di lieviti. Ve le ricordate le grida belluine inerenti il franco centrafricano, Soros, la sostituzione etnica, affondamenti di navi ONG, la UE brutta e cattiva, i vaccini, il greenpass e quant’altro? Quella GioggiaMeloni non esiste più, ci ha lasciato. Una prece.

Ma si dia bando alla mestizia, o sodale: ora c’è la sorella buona. Il tentativo di GioggiaMeloni di ricostruirsi una verginità politica atteggiandosi a compunto politico pensoso, istituzionale e tollerante (quasi democristiano, in un certo qual modo) è quasi commovente. Fa tenerezza soprattutto pensando quanto sarebbe facile, con una stampa minimamente lucida ed oggettiva, smontare questa figura. Invece, per motivi che ancora stento a capire, il Paese ha deciso di sorvolare sul passato di GioggiaMeloni. Non lo trovo giusto, come non trovo giusto che nessun giornalista scoppi a ridere ad ogni dichiarazione di Giuseppe Conte dandogli una sonora labbrata in quelle gotelline grasse, ma forse sono io che pretendo troppo. Lo trovo ingiusto perché non riesco a capire perché, giustamente (sia ben chiaro) si vanno a tirare fuori tweet del 2009 di Salvini, mentre della Meloni no. Di Salvini si tirino fuori le immagini caricate sui social tutto tronfio delle magliettine con la faccia di Putin ed invece non si chiami a render conto delle migliaia di dichiarazioni folli della Meloni che fu. Il materiale non mancherebbe. Ma il passato è il passato.

Vediamo un po’ dunque cosa ha fatto in questi 9 mesi di gestazione il governo. Tutto è partito con il decreto rave, appena insediata la Ducessa della Garbatella ha subito piazzato il colpo da 90, andando a sanare quello che tutti gli italiani ritenevano, nell’Agosto ’22, la vera emergenza nazionale: i rave. Una settimana di delirio, con i soliti puntacazzisti che non ci hanno risparmiato dotte analisi del decreto che avrebbe limitato perfino “i ritrovi di 5 amici al bar”. Come è andata?

Dopo i rave è giunto il momento delle prime schermaglie con le ONG per i negri, con la nave Ocean Viking (se ricordo bene) costretta a far sbarcare i migranti a La Spezia per poi spedirli a Foggia in autobus, in un afflato di buonismo. Poi, sulla questione migranti, per un bel po’ è calato il silenzio, ma ci torniamo dopo.

Dopo i negri il POS e l’innalzamento del limite del contante, con tutto il circo che questo provvedimento si è portato dietro, addirittura è stato aperto un tavolo al Ministero per il POS. Forse per studiare meglio questo bizzarro marchingegno sconosciuto ai più. Dopo mesi, le famose commissioni delle banche brutte e cattive sono sempre lì, vive e vegete.

Poi è stato il turno delle speculazioni dei distributori sul prezzo dei carburanti, anche lì solita polemica furiosa di una settimana, solita mossa geniale governativa (l’invio della Guardia di Finanza ai distributori, roba da b-movie anni ’70, oltre che l’esposizione del cartello coi prezzi medi regionali, come se un distributore a Firenze e uno a Casal Merdone fossero la stessa cosa) e nessuno ne ha parlato più. Avete visto poi che efficacia ha avuto il cartello coi prezzi medi? Risiamo a 1.85 pari pari, ma ora abbiamo i cartelli esposti. Sono soddisfazioni, volete mettere?

In seguito è entrato in scena il personaggio Lollobrigida, uno che sta seriamente insinuando il primato di Toninelli come Ministro più sveglio della storia Repubblicana. Il parente di GioggiaMeloni, uno che ama farsi ritrarre in pose truci con lo sguardo maschio&conservatore fisso nel vuoto, si presenta al grande pubblico con una bella mattana contro il nutriscore. Il diabolico strumento UE che, pensate, osa dire che magari non è il caso di mangiare il fritto misto 7 giorni su 7. Apriti cielo, attentato alla tradizzzzzione e aaaaaaa gurdura nazzzionale. Da lì il soggetto non si è più fermato: come prima cosa ha minacciato di sguinzagliare per il mondo spie a tutela delle tradizioni gastronomiche delle italiche genti (io mi sono immaginato un povero disgraziato mandato in giro per il mondo che doveva andare in un ristorante di Tallin a dire che la parmigiana si fa così, così e così. Mi sono immaginato anche la faccia del ristoratore che si vede piombare un matto in cucina con una coccardina tricolore). Poi ha rivolto le sue attenzioni contro l’etichetta irlandese sulle bottiglie di vino, un’altra tattica geniale. Non contento di questa mossa ha lanciato la gloriosa battaglia contro la farina di grilli e la carne sintetica, vera battaglia campale che ha trovato terreno fertile nelle menti più fragili di questo sventurato Paese. Il via libera della UE a questi due “nuovi” alimenti si è tramutato, nella vox populi, nell’obbligo a mangiare farina di grillo e carne sintetica. Visto un spiraglio favorevole il nostro Lollo ci è buttato come uno squalo su un banco di pescetti: meme, dichiarazioni una dietro l’altra, battutine. Nella foga siamo arrivati non solo a vietare (se vi piacesse la farina di grilli o la carne sintetica cazzi vostri, Lollo non vuole) ma addirittura a produrre questi due alimenti. E vaffanculo ad eventuali investimenti, posti di lavoro ed introiti delle tasse, siam sovranisti noi, con una non meglio specificata ossessione alimentare.

Come dimenticare poi un’altra emergenza creata dal nulla? Sto parlando degli anarchici, bimbi. Ve lo ricordate il caso Cospito e 41/bis, con tutto quel che gli girò intorno? Dichiarazioni folli di GioggiaMeloni (“Italia è sotto attacco”), la comparsa di soggetti improbabili come Donzelli che in Parlamento fece uno show al limite dell’eversione e tutta la canea che ne seguì.

Altra rumba: la speculazzzzzione bruttaecattiva dei mutui a tasso variabile contro quei geniacci che nel periodo in cui i mutui fissi erano al minimo STORICO (sotto all’1%) ebbero la brillante idea di farlo a tasso variabile. Ora che la scommessa gli si ritorce contro è speculazione amici. E’ tutto bellissimo.

Tutto quanto sopra ha avuto come sottofondo un costante jazz di dichiarazioni a sostegno di tassisti e balneari. Categorie di impuniti che, seriamente, io non riesco a capire per quale motivo siano così strenuamente tutelate in una campagna che, anche solo a livello matematico, è folle. Quanti voti saranno, quelli di tassisti e balneari? 50.000? 75.000? E per tutelare 75.000 ipotetici voti ti bruci i restanti elettori, visto che stiamo parlando di due delle categorie più odiate daaaaanazione??

Un’altra musica di sottofondo è stata quella del piccolo miracolo economico italiano, addirittura meglio di Francia e Germania, signori miei, mica caccole. Il concetto del rimbalzo del gatto morto nemmeno ci ha sfiorato. Vediamo quale sarà la narrativa ora che la musica è cambiata ed escono dati pesantemente negativi e le prime dichiarazioni disfattiste (“Non ci sono i soldi”) di Gioggiameloni dopo il veloce summit con Madame Realtà. Ovviamente nessuno renderà conto di mesi di dichiarazioni quantomeno avventate e di masturbazioni tronfie e compiaciute in sala stampa, anzi sarà una gara a trovare un colpevole esterno che trami contro la Grande Proletaria. Del resto perché rinunciare alle solide tradizioni nazionali?

Il regalino di mezz’Agosto invece è da osservare attentamente, poi chiudiamo: proposte al limite del patetico. La perla è senza dubbio la storia dei taxi (suggerita da una Influencer di Instagram a Salvini, giuro) per riportare a casa chi l’ha raccattata immensa in discoteca. Non ci spendo molte parole, mi pare si commenti da solo. C’ho solo un enorme piacere per quei poveri cervelli fragili che hanno votato Gioggiameloni e Matteinotuttominchia in nome del “law&order” spaventati dai negri cattivi. Neoliberismo in purezza.

Cassa integrazione dei lavoratori Alitalia/Ita Airways prorogata per un altro anno, in ode all’agenda neoliberista di questo governo.

La tassa sugli extraprofitti, un unicum mondiale, poi una vera chicca da buongustai. Ma in questo disastrato Paese sarà anche un provvedimento popolare. Poi spiegatemi chi, secondo voi, pagherà la tassa inflitta alle banche. Indovinate un po’? Si, esatto. Proprio noi clienti. Neoliberismo a pioggia, anche qui. Su questo un piccolo esempio del disastro imperante: fanno questa legge, roba da Fratoianni per giunta, e Tajani, quello più sveglio del gruppo dice che è una misura correttiva per i danni causati dalla politica economica della Banca Centrale Europea. Si aprirebbe un mondo già su questo (o credete davvero che l’inflazione mondiale sia causata dai mutui variabili del mercato immobiliare italiano, diogatto?), ma lasciamo stare. Insomma fanno sta legge, le banche italiane il giorno dopo crollano in Borsa e 24 ore dopo Tajani al Corriere rilascia un’intervista dove dice che il provvedimento dovrà essere rivisto. Non è meraviglioso?

In tutto questo furiose polemiche per le dichiarazioni di un povero mentecatto sulla strage di Bologna, roba peraltro fresca e di una certa attualità. Ah, cari miei, come vi dico da tempo falliremo, ma non mancherà il divertimento.

Unica cosa postiva, almeno per me, di questo governo è la tenuta, almeno nelle dichiarazioni di facciata, sulla questione Ucraina.

Chiudiamo con una previsione, visto che ho padellato quella di 9 mesi fa mi pare giusto riprovarci. Come andrà a finire? Con questa opposizione Gioggiameloni non ha avversari, se non si scannano tra di loro non vedo scogli alla legislatura intera.

Via basta, buon Ferragosto.

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