Si d'accordo ma poi?

Enrico Luschi • set 13, 2022

Nuova stagione Sdp: tutto il resto è noia!

Ave villici!

E’ finita l’estate, eh? Basta aperitivini, inutili foto di tramonti o peggio ancora gli inopportuni piedini sulle spiaggine dorate, citazioni improbabili su Instagram e pompini extraconiugali. Si torna al pezzo, su, a produrre, che il Paese ha bisogno di voi e del vostro sacrifizio. Ah, cari miei, quanta voglia di scrivere e quanto poco tempo per farlo, maledizione. Ma oggi sono magnanimo e trovo qualche minuto da dedicare a voi infelici, anime perse che navigate nel web senza costrutto alcuno.

Di che parlare? Direi che per il primo post della nuova stagione di SdP non si può che guardare entro i sacri confini nazionali. Come sapete a breve andremo a votare, quindi mi pare giusto fare un attimo di riassunto in stile “Come siamo arrivati qui”.

Dopo il disastro del Conte 2 , un governo assai più nocivo del Conte 1 (il mitico Governo Carioca), viene chiamato al Governo Mario Draghi, probabilmente l’italiano vivente più autorevole su scala mondiale. Messo al timone di un Paese incapace di gestire il piano di vaccinazione anti Sars-Covid2 (ve le ricordate le primule di Arcuri, si?) e la stesura del PNRR, riesce a portare a compimento questi due incarichi in maniera più che discreta, salvo poi vedere scivolare lentamente l’efficacia della sua azione di governo in un inesorabile stato comatoso.

Con l’arrivo del 2022 pareva che alcune pedine potessero riniziare a muoversi, poi con il geniale attacco russo all’Ucraina il palcoscenico sul quale operare si è tramutato in altro, per forza di cose. L’Italia nonostante una campagna mediatica imbarazzante ed un parlamento sempre più simile ad una classe di scuola materna, recita un ruolo se non di primo piano di certo non da sparring partner, almeno sul piano politico. Sanzioni, armamenti e quant’altro vedono per una volta l’Italia mettere voce in capitolo e tirare la carretta. Poi lasciamo perdere sull’operatività, perché belli i discorsi ma alla prova dei fatti abbiamo finanziato l’esercito Ucraino meno di stati minuscoli come Estonia e Lituania, ma questo è un altro discorso.

In parallelo alla vicenda ucraina, sul fronte interno c’erano in ballo diversi discorsi interessanti: la vendita di ITA/Alitalia, la liberalizzazioni del servizio taxi e la concessione ai balneari. Troppo ardire, e dove siamo? E che vogliamo vivere addirittura in Paese normale? Non sia mai! Si crea il finto problema ed eccoci pronti alla crisi di governo, entrano in scena Lega, Forza Italia e Cinque Stelle che, revocando la fiducia al Governo (senza far dimettere i Ministri!) o astenendosi su un voto di fiducia, creano le premesse affinchè Draghi debba rassegnare le dimissioni per non essere costretto a governare sotto il quotidiano ricatto ora di questa forza politica ora dell’altra. E quindi, con una mossa geniale, si fa cadere un governo in estate 4-6 mesi prima della scadenza naturale. Oh, mossa geniale anche su un altro aspetto, ma ne parlo dopo.

Insomma eccoci qua, il 25 settembre si va al voto, dopo una campagna elettorale veramente suntuosa. Ripercorriamo insieme i passaggi più succulenti, in questi anni insaziabili magari ci dimentichiamo di queste piccole perle di italica foggia e non mi sembra giusto, poi ormai mi sono abituato a scrivere i post in questo stile quindi fatevelo garbare. Scusate, non sarò breve.

Partiamo da qualche giorno prima la caduta del Governo, magari da quando venne fuori la storia del viaggio di Salvini a Mosca pagato dall’ambasciata Russa, una cosa da niente. Passata in secondo piano e nel silenzio generale, come il rinnovamento dell’alleanza formale, scritta ed ufficiale, tra il partito di Mattino Tuttominchia e Russia Unita del geniale stratega Putin. Dettagli. Il 21 Giugno invece, in un delirante intervento alla Camera, Ferrara (M5S) mette in guardia il mondo contro il Paese che minaccia la Pace: la Lituania. Il primo Luglio la Meloni parla di un non meglio precisato “disegno di sostituzione etnica”. Il 4 Luglio il TAR del Lazio blocca i lavori del nodo ferroviario di Bari a seguito del ricorso di un Ente Parco (che ancora deve tenere la prima assemblea pubblica!), comitati cittadini vari ed il comune di Noicattaro. E’ il primo progetto finanziato dal PNRR che salta per questi motivi, c’è da scommetterci che non sarà l’ultimo.

8 Luglio, prove di dialogo sul fronte russo-ucraino: Putin dichiara “In Ucraina non abbiamo nemmeno iniziato a fare sul serio”, sottolineando l’aggressività dell’Occidente e l’abbaiare della NATO (cit. Papa Francis I°). Il 13 Luglio il Governo, che regge una vera e propria dittatura (mica caccole!), cade con un voto parlamentare. I poteri forti si sono distratti un attimo e le astute linci Conte-Salvini-Berlusconi li hanno gabbati in un batter di ciglia. Di questa giornata rimarrà memorabile la dichiarazione di Conte: “Alla Camera abbiamo votato la fiducia, con coerenza lineare al Senato non voteremo la fiducia”, testuale.

18 Luglio: Putin dichiara che le sanzioni “causano danni colossali all’industria tech russa”, ma Travaglio dice che non è vero. 19 Luglio: Kosachev e Yarovaya, deputato della Duma e Presidente Commissione di inchiesta sui presunti biolab ucraini, dichiarano che la presunta veloce vittoria militare russa non si è verificata perché gli ucraini dispongono di “soldati mutanti con poteri disumani frutto di esperimenti segreti sotto l’acciaieria Azovstal”. Parte la campagna elettorale e la prima bomba è di Silvio Berlusconi che il 22 Luglio ci omaggia della perla delle pensioni minime a 1.000 euro per tutti, in un revival di due-tre lustri fa. Rapido calcolo: le pensioni minime (507,4 euro/mese) sono 7 milioni: 60 miliardi di costo, robetta.

23 Luglio il grande esperto di geopolitca Fabbri, quello che letteralmente due ore prima dell’invasione russa pontificava su LA7 che non vedeva rischi di azioni militari russe e che l’intelligence americana gridava a vuoto, va in TV e non si sa in base a quali compertenze dichiara che “Quando uno statista è molto apprezzato all’estero (Draghi) non vuol dire che sia bravo, vuol dire che è funzionale ai loro (di chi stia parlando non è dato saperlo) interessi”. Un po’ come gli analisti geopolitici, no? Se sono fissi in TV mica significa che sono bravi, perché altrimenti mica scriverebbero su Limes, magari sono funzionali ai “loro” interessi. Del resto quello che due ore prima non vede la guerra e la sera dopo l’inizio della guerra parla di resistenza pressochè nulla dell’esercito ucraino e di un facile e sicuro sfondamento russo, dopo 4 mesi dovrebbe essere a fare i coni gelato sul lungomare di Otranto, non continuare ad essere invitato in TV a pontificare su qualsivoglia argomento.

26 Luglio: viene pubblicato programma elettorale di Fratelli d’Italia, nel quale, tra retorica borghese piccola piccola, nazionalismo d’accatto e piccolo mondo antico, si parla di impegni per scoperture economiche superiori agli 80 miliardi. Nel merito delle proposte ci entriamo dopo.

27 Luglio: le inefficaci sanzioni occidentali fanno sprofondare PIL russo a -8.8%, se vogliamo fidarci dei dati Rosstat. 28 Luglio Shoigu dichiara in TV “Ci sarà una nuova Unione Sovietica, grande e forte. Avremo di nuovo la pace e nessuno ci lascerà”. In 10 secondi azzerati anni di deliri su espansionismo NATO, ma non ditelo ai nostri illustri pensatori. Ma spazio al dialogo, anche perché il 29 Luglio l’account ufficiale Twitter dell’Ambasciata Russa in UK scrive che i prigionieri della Azovstal (l’acciaieria che il secondo esercito più forte del mondo ha arditamente conquistato dopo appena 3 mesi di assedio) devono essere messi a morte, una posizione che smorza i toni e rasserena gli animi. 6 Agosto: la Russia chiede armamenti alla Corea del Nord, perché le inutili sanzioni, in 4 mesi, hanno messo in ginocchio l’apparato industriale russo, ormai incapace di produrre anche armamenti base.

7 Agosto: Amnesty International rilascia un vergognoso dossier dove mette sullo stesso piano aggrediti ed aggressore, insinuando che gli ucraini abbiano usando civili come scudi umani. La Russia il giorno stesso bombarda una scuola elementare nell'ovest dell’Ucraina. Il giorno successivo uno dei fondatori di Amnesty International e presidente della costola svedese dell’associazione, si dimette schifato insieme a tutto il board direttivo.

10 Agosto: Giorgia Meloni condanna le leggi razziali da una sala intitolata a Giorgio Almirante. 12 Agosto Medvedev dichiara che “possono succedere incidenti anche nelle centrali nucleari europee” e tutti tiriamo un bel sospiro di sollievo. L’Ucraina riceve per la prima volta anche armamenti offensivi. Al Forum di Vladivostok Shoigu ringrazia elencandoli gli Stati che hanno appoggiato la guerra russa in Ucraina, : Burundi, Guinea, Cameroon, Mali, Sudan, Uganda, Ciad, Etiopia, Sud Africa. Fine della lista, ma Putin rimane un grande stratega.

18 Agosto, Crosetto, il “gigante buono” (e quello competente) di FdI va in TV e dichiara che in Germania, beati loro, hanno IVA sul gas al 7%, conduttore fa notare in Italia è al 5% da Settembre 2021, la risposta di Crosetto è “Lei pensi a condurre”. 23 Agosto Fratelli d’Italia tramite Fazzolari (responsabile economico di FdI) lancia la proposta di dare lo stipendio ogni 15 giorni per immettere denaro fresco nell’economia. Io rilancio e se mi votate vi garantisco uno stipendio al giorno, 30 stipendi al mese. Un centrosinistra comico contro una destra grottesca.

28 Agosto entra in campo anche il sempre lucido Landini: “Prendiamo gli extra profitti di tutte le imprese”. Anche gli extra televisori (ora Landini ci comunica quanti se ne possono avere), anche le extra automobili, tutto ciò che il Soviet Supremo decide essere “extra” sarà confiscato e dato alla Patria, non si sa nemmeno bene per fare cosa e comunque lo decide Landini. Lo stesso giorno De Magistris in una tribuna elettorale in Tv alla domanda “Quanto costa il vostro programma?” risponde “Non siamo qui col misurino, saranno 40-50 miliardi”. Calcoli alla mano il programma del partito di De Magistris costa come minimo 158 miliardi di euro. Faccio solo notare che in questo Paese abbiamo avuto contemporaneamente nelle forze dell’ordine Schillirò e Pappalardo e nei tribunali Ingoia e De Magistris.

29 Agosto: dopo aver fatto cadere il Governo Salvini chiede che Draghi intervenga per trovare “qualche miliardo” per bloccare aumenti luce e gas. Muore Gorbaciov, questo il tweet di Marco Rizzo, reggente del leggermente anacronistico Partito Comunista:

31 Agosto: Il fondo Certares vince la gara per il controllo di ITA/Alitalia. Viene preferita offerta del fondo perché interessata al 51% delle quote e perché lascia ampi poteri alla politica italiana su nomine del CdA, l’incubo ancora non è definitivamente finito. Nella stessa data esce il libro di Santoro, questo l’incipit: “Io non sono un politico. Un politico deve porsi prima di tutto il problema del potere, il che vuol dire entrare nelle stanze che puzzano di merda senza batter ciglio”. Chissà quanto ci avrà messo a levarsi di dosso il puzzo di merda di Bruxelles quando (non da politico eh, ci mancherebbe) si fece eleggere al Parlamento Europeo.


Primo Settembre, Gazprom chiude il gas. 3 Settembre Gazprom riapre il gas. 4 Settembre l’assessore all’ambiente della Regione Toscana lancia l’affascinante idea di nazionalizzare Enel, Eni e SNAM, così,in un momento di tranquillità facciamo questo esperimento, no? 5 Settembre Putin dichiara che il gas russo non arriverà più in Europa fin quando non saranno tolte le sanzioni, che Salvini ci ha appena detto rendere STRARICCA la Russia. Zio Vlad non vuole stravincere, par di capire. 7 Settembre il PD apre la linea della “sconfitta per colpa delle regole” e non passa ora che non si faccia appello al voto utile perché “altrimenti arrivano le destre”. 8 Settembre, dopo appena 5 giorni dalla dichiarazione di stop alle interruzioni di gas (minacciate e mai realmente realizzate) Putin dichiara che basta che sia consegnata una turbina nuova e Nord-Stream1 rinizierà a pompare gas come nei bei tempi antichi. Nello stesso giorno il fiorentino Alessio Di Giulio fa un figurone internazionale (finendo anche su BBC, CNN e Al Jazeera) per aver girato un video nel centro di Firenze nel quale invitava a votare Lega per “non vedere più Rom a giro”. In una controffensiva lanciata i primi di Settembre l’Ucraina riconquista oltre 2500 km di territorio invaso dai russi, con buona pace degli esperti fissi in TV, dei pacifinti e altri mentecatti che da mesi ci ammorbano i coglioni sulla impellente necessità che l’Ucraina si genufletta al volere dello Zar prima possibile per le più disparate ragioni (NATO, bollette troppo care, armi nucleari e chi più ne ha più ne metta, basta che un pochino vinca azzzioVlad). 12 settembre: rinizia l’anno scolastico. Nelle classi ci sono 230.000 studenti in meno rispetto allo scorso anno, più degli abitanti di Messina. Oppure se preferite Ferrara, Padova e Piacenza messe insieme che da un anno all’altro non esistono più. E succede ogni anno. E' una bomba demografica e sociale e ce ne sbattiamo tutti i coglioni.

 

Madonna che par di palle, mi sono venuto a noia io a scrivere, mi immagino voi a leggere. Non è colpa mia, è solo un reminder.

 

“Ma quindi chi voti?” potrebbe azzardare il mio incauto lettore. Eh, bella domanda. Intanto inziamo a dire chi NON voto, che in questo periodo di smarrimento è già qualcosa.


Non voterò la Meloni, perché è solo una povera cialtrona, con una visione del mondo patetica e falsa. Vincerà (o meglio: risulterà primo partito, che poi diventi leader del prossimo Governo è tutto da vedere) e dovrà smettere il mantello dell’invisibilità, ruolo facile e profittevole ma che poi presta il fianco a rapidissimi ed irreversibili declini di popolarità. Dura fari digerire anche un onesto tran-tran una volta promessa la luna nel pozzo. Citofonare Renzi, Salvini e Cinquestelle, solo per rimanere nelle elezioni avvenute nello scorso decennio. Ho paura del pericolo fascista? No, come sapete penso che questa destra sia animata solo da sete di potere, di nomine pubbliche e di controllate statali, poco altro. Non credo che faranno nulla per accendere riflettori della UE. Certo non sarà un bel periodo per nascere negri, finocchi o lesbiche ma in questo Paese i diritti civili ci sono per modo di dire già adesso, quindi evitiamo di farla troppo tragica. Del resto il controfattuale è presto servito: provate ad abortire a Potenza e poi raccontatemi come è andata anche senza la Meloni al Governo e con 9 anni (negli ultimi 10) di PD al timone del Paese. Credo che oltretutto Giorgina non abbia nemmeno tanta voglia di dilapidare immediatamente il consenso tanto duramente costruito. Chi vince le elezioni entrerà in carica a fine Novembre (perché loro sono “Pronti”, come recitano i cartelloni propagandistici della Meloni) con una legge finanziaria da scrivere, soldi da trovare e una guerra alle porte di casa da gestire. Auguri! Ma del resto già Crosetto si sbraccia a dire che l’opposizione dovrà essere responsabile e collaborare (leggasi “Non abbiamo la minima idea di dove battere il capo”). Non escluderei una nuova accozzaglia di emergenza nazionale, anzi oggi se dovessi scommettere due euro mi butterei su questa opzione senza alcuna titubanza. Del resto il piano geniale di affossare Draghi qualche mese prima della naturale scadenza presterà il fianco al ritornello "Eh, ma se c'era Draghi...". In ogni caso Madame Realtà è pronta ad accogliere a braccia aperta l'astro nascente della politica italiana. La pacchia è finita, Giorgina.

 

Non voterò Lega, ovviamente. Non voglio nemmeno perdere troppo tempo su Salvini, poverino. Però che siete dei poveretti e dei malvissuti se lo votate questo si, mi sento di scriverlo. Peraltro un giorno dovremo sapere cosa abbia in mano la Russia per costringere un partito a rinnovare l’alleanza con il partito dell’uomo più odiato del mondo, chiedere di rimuovere le sanzioni etc etc. Perché con la sola idiozia del povero Matteino Tuttominchia questo non si spiega. Non so, avrà qualche video di Salviniche incula un alce non consenziente, qualcosa del genere, perchè il suicidio mediatico delle ultime due settimane non si spiega. Ah solo una chicca. Avete presente che Salvini ogni 3 mesi riparte con la minchiata della leva obbligatoria? Bene nel programma della Lega c’è scritto chiaramente che le forze armate sono da intendersi solo a base professionale. Ormai siamo allo sdoganamento della presa per il culo degli elettori, istituzionalizzata proprio.

 

Non voterò PD, perché sono i maggiori responsabili del sfascio attuale. Sono stati al governo 9 degli ultimi 10 anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Hanno fatto una campagna elettorale imbarazzante, con fastidioso appello al voto utile continuo e senza altri contenuti. Devono prendere una batosta storica, fosse solo per la legge elettorale non cambiata dopo il tragico referendum sul taglio dei parlamentari quando hanno creduto a Conte.

 

Non voterò M5S perché non mi piaceva essere preso per il culo da analfabeti nemmeno quando andavo alle elementari, figuriamoci alla soglia dei 40 anni. Grazie di tutto, ci avete fatto tanto divertire. Avranno qualche voto al Sud, ma sono un forza politica da dimenticare, anche se il virus si è espanso anche più di quanto pensassi. Unica variante: alleanza col PD un secondo dopo il termine dello spoglio. In ogni caso il destino di una Lega Sud di pagliacci.

 

Non so se voterò Calenda/Renzi, sinceramente mi sembrano gli unici con un minimo di programma, ma sono due ego ipertrofici, simpatici come un tumore e anche loro hanno raccontato la loro discreta quantità di cazzate in questi mesi, sbagliando tutto lo sbagliabile. In ogni caso rimangono l’unica alternativa all’annullamento della scheda, che al momento è la mia prima intenzione di voto.

 

Gli altri micropartitini di ogni forma, dimensione e colore non meritano nemmeno di essere nominati.

 

Mi sarebbe piaciuto poter votare un partito, anche da 2%, che riprendesse temi abbandonati di ogni altro partito in questa delirante campagna elettorale dove abbiamo discusso su PeppaPig (ma porcamadonna per davvero!) e trascurato temi come atlantismo, europeismo, vicinanza all’Ucraina, gestione del fenomeno migratorio (con questo personalmente intendo far diventare attrattivo il paese per un 19enne europeo e saper accogliere i profughi), riduzione del debito pubblico, crescita economica, liberalizzazioni di settori chiave, snellimento burocrazia e macchina della PA. Ma nulla, siamo ancora ai fascisti e i comunisti.


Siamo un grande Paese.

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