Ave villici!
Come va, come va? Andiamo subito a bomba, che avevo proprio voglia di scrivere, ma tra una bega e l’altra sono giorni che rimando. Vi basti sapere che i miei due minuti d'odio adesso saranno dedicati anche agli agenti immobiliari, oltre che ai classici evergreen di tassisti, balneari, Arquati e quelli che trovano gustosa la peperonata.
Di che parlare? Ma è ovvio, della guerra in Ucraina, giusto per variare un po’. Chiedo scusa, o amico lettore, sul Covid ho taciuto per 3 anni, invece la guerra in Ucraina proprio mi appassiona. Non tanto sotto l’aspetto militare, quanto più sugli squarci che ha aperto su diversi settori del nostro putriscente paese.
Eravamo rimasti al 14 marzo, facciamo una breve carrellata di quel che è successo da allora: io non ho un cazzo da fare, voi se siete qui neanche e quindi riviviamo questi ultimi due mesi, che fa sempre bene come utile esercizio di memoria. Inoltre avete sempre del materiale per disprezzarmi e tastare con mano la mia spocchia e la mia saccenza. Quindi GNAMO.
Nemmeno il tempo di scrivere l’ultimo pezzo e venne fuori la prima notizia inerente le deportazioni di massa forzose che i russi hanno operato ai danni dei civili ucraini fatti prigionieri, ennesimo sforzo diplomatico del regime russo per mostrare buone intenzioni e volontà di chiudere la faccenda in una maniera veloce, equa e giusta. Eh, ma sapesse il battaglione Azov, signora mia….
Il giorno dopo Putin dichiara, testuale, “Le autorità ucraine stanno assistendo ad un vero disastro umanitario e non gli importa nulla”, proprio mentre iniziavano a girare le immagini dei tir russi carichi di grano ucraino rubato con il doppio scopo di furto e di prendere per fame il popolo ucraino. Ora, che lo Zar dichiari queste cose fa anche parte del gioco, che nei talk show si prenda sul serio una dichiarazione del genere (ovvero il responsabile del disastro umanitario che accusa gli invasi addirittura di resistere invece di arrendersi) senza indossare delle buffe scarpe colorate, dei cappellini sproporzionati e dei simpatici nasetti rossi è abbastanza sconcertante.
Ma non stupiamoci subito, che il bello deve ancora venire, anche se il discorso di fondo devo ammettere che ha fatto breccia nella disastrata opinione pubblica di questo Paese. Il concetto che l’invaso osi difendersi proprio non va giù a molti, sotto sotto ci sperate che la Russia vinca, dite la verità. Questi ucraini del cazzo, che non vogliono saperne di arrendersi e solo con armi difensive riescono a far fare questa figura cacina alla Russia.
Non va a giù molti nemmeno che la Russia sia isolata dal punto di vista diplomatico, eccezion fatta per qualche stato inutile tipo Eritrea o simili. Continuo a sentir parlare dell’asse Russia – Cina, nonostante Pechino abbia più volte affermato che per il bene del Dragone contano più i 750 miliardi annui di interscambi commerciali con gli Usa e gli 800 con la UE che le pretese russe sulle gelide steppe ucraine. Fateci caso e se non sentite parlare dell’alleanza Russia-Cina per 3 giorni vi pago un gelatino. Ma non contateci, da qui a mercoledì sera questa follia verrà sventolata dallo Scanzi o Caracciolo di turno, quelli che avevano capito tutto già prima, ma non ce l’hanno detto per il nostro bene.
Ah, non parlo dei vari freak tipo Orsini e gente simile, elementi che hanno capito benissimo il giochino per evitare un destino di grigia mediocrità e insipienza e che, mi auguro per loro, siano in grado di reggere l’onda d’urto del ritorno all’anonimato pre-guerra e pre sparate assurde in TV (per accendere i riflettori sulle loro patologie e trarne un vantaggio, quale che sia). In bocca al lupo, anche se sarei pronto a scommettere che qualcuno di questi soggettoni ce lo ritroveremo candidato alle prossime elezioni. Ormai è un format consolidato: sparate assurde in TV, fase di onnipresenza nei vari talk, candidatura e comodo seggio, il percorso dei vari Borghi, Paragone, Bagnai etc etc. Orsini me lo gioco nella parte debattistiana del Cinque Stelle, vedremo a tempo debito se questa profezia si rivelerà confermata dai fatti.
Poi che è successo? Ah si, la paturnia del PAGARE IL GAS IN RUBLIIIIIIIIII sennò lo Zar ci fa stare al freddo? Come è finita, sapete qualcosa? Come stiamo pagando il gas? E perché arriva ancora gas dalla Russia? Linea a Marco Travaglio, che ci spiega tutto. Ah no, vabbè sarà per la prossima.
Oh, non sto dicendo che sia giusto o sbagliato (ed è sbagliato, fosse solo per non cedere ai ricatti di uno Stato con le pezze al culo che vive di quello e quindi figuriamoci quanto reale sia la minaccia), dico solo che per giorni ci hanno ammorbato lo scroto con Putin che ci tagliava il gas e dopo due mesi non se ne sente più nulla. Eppure sembrava una minaccia GRAVISSIMAAAAAA dello Zar. Invece, anche questa è passata in cavalleria. Chissà come mai la Russia non ha interesse ad essere pagata in valuta debole e preferisce euro o dollari. Ci spiega tutto l’ottimo Fabbri, esperto di geopolitca, in collegamento dagli studi di La7.
Eppure della Russia, tanto decantata da molti, ci sarebbero da dire tante cose: intervistare uno dei 35 milioni di persone che non hanno il bagno in casa, o uno dei 22 milioni di quelli che non ha nessuna forma di riscaldamento, oppure uno dei 47 milioni di abitanti che non hanno acqua calda (pur sempre dei fortunelli rispetto ai 29 milioni che proprio non hanno direttamente acqua corrente, roba da Africa sub-sahariana….) potrebbe essere un momento foriero di interessanti spunti per coloro che vedono nel regime russo una valida alternativa a questo Occidente capitalista oramai al collasso.
Già, perché non so se avete letto le intercettazioni dei soldati russi in Ucraina: gente che si sorprende di vedere per la prima volta illuminazione pubblica accesa dopo il tramonto, strade asfaltate e barattoli di Nutella nelle dispense delle case da saccheggiare. Ah, tutto questo si sa perché il secondo esercito più forte del mondo (ahahahahahaha), quello che assedia da 3 mesi un’acciaieria senza riuscire a conquistarla ma che al tempo stesso dovrebbe essere preso seriamente quando minaccia di bombardare Londra, ha pensato bene nei primi giorni di guerra di radere al suolo le vie di comunicazione avanzate, quindi di fatto non esistono canali criptati e tutti sentono tutti. Una mossa geniale in un Paese dove il 95% degli abitanti parla russo.
Il 7 aprile Peskov (portavoce ufficiale di Putin) va a Sky UK, ma il giornalista praticamente gli piscia in viso, facendogli fare una figura in mondovisione che una persona normale avrebbe esorcizzato solo con le dimissioni o con il suicidio. Cercatevela, sul tubo si trova.
Una intervista che spero abbia destato dal suo mondo immaginario il Generale Mini, quello che raccontava dell’avanzata trionfale dell’Armata Rossa in Ucraina. Ma di questi non argomenti questa vicenda è piena: abbiamo parlato per mesi del Nazismo del battaglione Azov, noi, un Paese democratico europeo che ha la peggiore destra di Europa intorno al 35% dei sondaggi e che ha corpi armati (Folgore etc etc) tra i più fanatici d’Occidente.
Passata quella bambola è venuto fuori il discorso della NATO che accerchia la Russia, ma anche qui è bene stendere un velo pietoso. Anzi no, chiediamoci come mai nessun Paese (se si esclude la Bielorussia della quale non dovete insegnarmi nulla, per ovvie ragioni) senta la necessità si spingersi tra le braccia della Grande Madre, anzi faccia di tutto per staccarsene.
Ora sembra che la colpa sia di Svezia e Finlandia che vogliono aderire alla NATO, non di chi li ha spinti ad abbandonare una neutralità che resisteva da appena 70 e 200 anni. Il continuo ribaltamento della realtà nel dibattito pubblico italiano è veramente affascinante, dico sul serio. Rimango sinceramente stupefatto, vorrei parlare con qualcuno in grado di spiegarmi con basi scientifiche questo processo perché davvero per me è la cosa più bella del vivere in Italia in questi anni insaziabili. Non so se sia il problema del giornalismo italiano (si, come vedremo tra poco…), del nostro essere sempre più analfabeti funzionali o di chissà cos’altro, ma davvero per me ogni chiacchierata con uno sconosciuto rischia di essere sempre qualcosa di lisergico.
Proprio qualche giorno fa stavo parlando con un conoscente: costui era terrorizzato dall’aver appena scoperto che la Russia a Kaliningrad ha delle testate atomiche (buongiorno stellina!). Questo dovrebbe essere già sufficiente a capire quanto sia capzioso il discorso accerchiamento NATO, ma spingendosi fino ad un’analisi livello terza media si potrebbe addirittura notare che la Russia -e non da ora- pretende di poter minacciare e aggredire a piacimento altre nazioni, che però devono essere deboli ed indifese, altrimenti non vale. Perché se le altre nazioni vogliono proteggersi diventa automatica l’accusa di voler aggredire la Russia, in un cortocircuito grottesco dal quale non se ne esce. Come sapete la mia ragazza è bielorussa ed è da inizio guerra che mi dice che noi, essendo cresciuti fuori da quel mondo, non possiamo capire i processi logici che ci sono dietro questi deliri che invece per un cittadino russo (magari stordito dalla vodka e da 20 anni di propaganda putiniana) filano lisci e adamantini nella loro coerenza. Per questo per i russi le storie di Gogol, Kafka e Bulgakov non sono da considerarsi opere troppo di fantasia, troppo surreali, specialmente se…...Ma tanto siete dei burini e basta e quindi è inutile che io perda tempo a spiegarvi queste cose, teste di cazzo che non siete altro.
Sapete piuttosto cosa dovreste fare se volete vivere emozioni forti? Quando trovate un poveretto che giustifica i Russi per quel che stanno facendo (attenzione: ce ne sono tantissimi, sono in mezzo a noi, mimetizzati con l’ambiente circostante, come sono scaltre le forze del male!) con la scusa che “hanno battuto Hitler e liberato l’Europa!”, ricordategli che la Russia ha solo fornito carne da cannone, perché Hitler senza gli americani e gli inglesi col cazzo che lo avremmo battuto. Cioè noi no, noi eravamo con Hitler, poi seguendo la vecchia regola bellica nazionale abbiamo finito la guerra dal lato opposto rispetto a quello inziale, ma questi sono dettagli antipatriottici. Insomma, ricordategli che i cattivoni anglo-americani dal 41 al 45 inviarono il corrispettivo di 180 miliardi di dollari in armi, munizioni, carri armati (13.000) e aeroplani (14.000). E lo sapete quando glieli inviarono? Quando Hitler assediava Stalingrado, che invece di arrendersi, (come secondo alcuni doveva fare il 24 Febbraio l’Ucraina) fu foraggiata e alla fine vinse. “If the United States had not helped us, we wuold not have won the war” disse quel porco filoatlantista del buon Nikita Khrushchev riguardo quel che il mondo conosce come “Land & Lease” e che voi avete forse sentito per la prima volta ora che avete letto questa ultima riga. Ma come sono saccente?
In mezzo a tutto questo la morte di Assunta Almirante, che in base a quel che è passato in TV pare sia stata la moglie di Gandhi. Eh, ma le ricordo il battaglione Azov, signora mia: anche Putin ha le sue ragioni, con quei nazisti…..
C’è da dire che poi Putin ha dato una bella accellerata alla via diplomatica quando ha bombardato Kiev con il segretario dell’ONU in visita alla capitale ucraina. Un bel gesto che giustamente non ha fermato gli indefessi ricercatori del dialogo italiani, che da 3 mesi si affannano a parlare di pace (scusate, ma proprio non riesco ad immaginarmeli diversi dai bambi delle elementari alla recita di fine anno con le margheritine in mano che cantano “We are the world”) e indicare nella testardaggine ucraina di non voler farsi annettere a forza dalla Russia, che almeno poi ci riscende la bolletta del gas, che cazzo.
Il Primo Maggio poi il capolavoro della intervista a Lavrov su Rete 4. Bella, mi è piaciuta molto, un giornalismo scomodo (avete visto come annuiva fuori tempo il presentatore? Un vero mastino) in stile Peskov-Sky UK. Toccante il passaggio su Hitler ebreo, una cosa che ha messo di buon umore anche Israele, altra mossa strategica senza pari della Russia dello Zar. Israele, neutrale da 3 mesi, il giorno dopo si è subito offerto di fornire all’Ucraina l’IronDome che usa contro i razzi dei terroristi palestinesi (tale frase non significa che io supporti Israele, solo che Hamas sia una formazione terroristica che lancia razzi sul territorio israeliano, che cerca di intercettarli con IronDome, nota per i lettori con ritardi cognitivi), un altro capolavoro strategico che verrà ricordato negli anni.
Mentre in Italia infuriava il dibattito se Hitler fosse veramente ebreo o meno -dioboia!- Putin si è scusato per le parole di Lavrov e per il casino diplomatico combinato. Rileggiamo insieme, perché è bellissimo: Putin si è scusato per quanto affermato da Lavrov su Rete4. Ma lo vedete o no che Paese fantastico siamo? Come farebbe il mondo se non esistessimo?
Qualche giorno dopo fini analisti hanno fatto osservare che la Russia aveva onorato le scadenze economiche di fine Aprile e che forse, quindi, se si era affannata a pagare i debiti per 650 milioni di dollari, non aveva una grande intenzione di cancellare il mondo con le armi nucleari. A che pro sbattersi per saldare i debiti se dopo 2 settimane vuoi scatenare un conflitto nucleare? Niente, è bastata una mezza dichiarazione di Shoigu ad una TV russa e via, si è ripartiti per giorni con la minaccia nucleare russa verso l’Europa.
Estenuati dopo questo tour de force il dibbbbattito nazionale si è un po’ arenato, fino a quando non si è deciso, totalmente dal nulla, che l’Ucraina aveva deciso di lasciare alla Russia la Crimea, ma che la NATO si era opposta e quindi niente da fare. Anche questa è stata una cosa interessante: una discussione inventata, nata e morta nel giro di due giorni (peraltro solo in Italia) ma che ha rinvigorito le anime belle sempre pronte a trovare un modo per far finire la guerra, solo a patto che a pagare sia solo l’Ucraina e che la colpa, almeno un pochino, sia della NATO.
Seriamente, per me è stata un vero capolavoro di teatro dell’assurdo: nessun giornale del mondo ha scritto articoli nei quali riconosceva la concessione della Crimea alla Russia da parte ucraina, poi il giorno dopo il segretario NATO (rispondendo a tutt’altra domanda) dichiara che non riconoscono la sovranità Russa sulla Crimea annessa irregolarmente a seguito dell’invasione di 8 anni fa e via con la NATO che stoppa Zelensky non concedendo la Crimea alla Russia, come se fosse un potere della NATO concedere o meno territori di Paesi non-NATO e come se non riconoscesse la Crimea come territorio russo non da ora, ma dal 2014.
Guardate che è un episodio illuminante sotto più punti di vista, non ho nemmeno voglia di andare troppo a fondo, ma se una cosa così non vi mette un minimo in allarme avete dei problemi. Il Copasir, nemmeno a farlo di proposito, il giorno prima di questo circo aveva lanciato l’allarme sulle infiltrazioni russe nei nostri media. Cosa peraltro anche facilmente riscontrabile, senza grossi sforzi: Lavrov non è andato a fare l'unica intervista in una TV a caso, ha scelto quella italiana. Soloyev, il propagandista principe della TV russa, è ormai ospite fisso a LA7, la direttrice del peggior giornale russo idem.
Oh, intendiamoci: a me va anche bene invitare a parlare sta gente in TV un giorno si e l’altro pure (almeno ha meno spazio Scanzi, che è già un successo), a patto però che il trattamento sia quello riservato a Peskov su Sky UK, non quello di Giletti o gentuzza simile. Ma esulando da questo, che rimane indubbiamente il vero nocciolo della questione, c’è una piccola sfumatura che vorrei analizzare di questa vicenda Ucraina-Crimea-Russia-NATO. Ammesso anche che fosse stato vero il tutto, e ripeto non lo è stato (vi invito a controllare giornali americani, francesi, spagnoli o quel che volete e vedere se negli ultimi 5 giorni hanno riportato dichiarazioni di Zelensky inerenti l’offerta di riconoscere la Crimea come parte integrante della Federazione Russa), a voi sembra normale che uno stato invaso, devastato, saccheggiato e smembrato come l’Ucraina debba cedere un pezzo del proprio territorio perché altrimenti Putin perde la faccia e non si ferma? No, dico, seriamente? Vi sembra un discorso che tutto sommato abbia una sua logica? Boh, poi meno male quello strano sono io.