A seguito del mio precedente articolo (che trovate
QUI) ho ricevuto questo commento da un caro amico (T.T) che tosto vado a commentare. Sotto in nero il commento del T.T. ed in rosso la mia controreplica.
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Ho letto la tua tirata interventista e mi corre obbligo di replicare, anche per non passare per ciò che non sono e perché mi pare che quel che volevo dire nello scambio di messaggi di qualche giorno sia stato abbastanza distorto. Provo ad argomentare. Intanto, sgombriamo subito il campo da un equivoco, ovvero quale sia la mia opinione su Putin e sul neozarismo autoritario con cui ha fatto il lavaggio del cervello ai russi (e non solo) in più di vent'anni. La peggiore possibile, ovviamente, e non da ora, ma più o meno dalla tremenda guerra di Cecenia e da quando lessi "La Russia di Putin" di Anna Politkovskaja. Ma non conta, come cerco di spiegare, cosa io o te pensiamo di Putin, conta il fatto che Putin, piaccia o no, esiste, e bisogna e bisognerà ancora farci i conti.
Infatti il punto del contendere è proprio questo, farci i conti. E farci i conti significa dover osservare e reagire (in qualsiasi maniera tu voglia intendere, non è questo ora il punto) il quarto conflitto in 15 anni scatenato dal matto in Europa o alle porte dell'Europa. Le prime reazioni di Bruxelles, almeno per una volta, hanno mostrato un po' di brio ed una certa unità. Anche la tempestività è stata da apprezzare. Non era scontato e non tutti ci avrebbero scommesso, nemmeno stavolta. Siamo colpevoli per 15 anni di scorribande indisturbate dello Zar (perchè ci forniva gas, petrolio e tutto quel che si vuole, ci mancherebbe), ora sembra che una reazione ci sia stata. Il farci i conti è anche questo.
Rispetto a "Il Secolo Breve" ha ragione il tuo amico quando dice che è utile per capire l'idea di Russia Impero, come nacque e come si sviluppò, mi pare invece un madornale errore pensare che non possa spiegare gli sviluppi attuali, perché, cari miei, Vladimir Putin è un figlio del Novecento e della guerra fredda, è cresciuto in quel brodo di coltura, in un paese che è passato dallo Zarismo al Comunismo alla guerra tra bande per la spartizione del potere dei tempi di Eltsin, ed è esattamente l'uomo di cui un politico illuminato come Gorbaciov temeva l'avvento, quando disse che, nel 1991, ci fu un accordo, mai formalizzato, perché i confini dell'alleanza non andassero oltre la Germania.
Giusto ricordare che è un accordo mai formalizzato, aggiungerei anche che invece fu firmato un accordo che, in cambio delle testate nucleari ucraine, garantiva all'allora neonato stato ex sovietico ucraino l'indipendenza e la non aggressione da parte russa. Ricordiamoli tutti gli accordi. Inoltre non sono d'accordo che il nuovo Zar sia da leggere solo ed esclusivamente come "figlio del 900". Anzi, proprio l'opposto: se Putin è quel che è adesso lo deve alla "dottrina Gerasimov" che, proprio per la sua stessa natura, non può che essere un qualcosa figlia del Terzo Millennio e che col 900 ha poco a che spartire. Infine anche il nemico sembra diverso: non gli odiati yankees, almeno direttamente, ma lo stile di vita democratico della UE ed europeo in senso lato.
Le parole del patriarca e del tagliagole ceceno stanno lì a dimostrarlo.
Quello di cui sto parlando è intelligenza geopolitica. Rispetto alla NATO e al suo ruolo, anche qui bisogna stare attenti a non confondere la cultura occidentale e liberale con un'alleanza militare, se mischiamo queste cose non facciamo un favore a noi stessi. La NATO nacque (e anche qui è sufficiente wikipedia) come alleanza difensiva all'indomani della fine della seconda guerra mondiale e dell'inizio della guerra fredda, successivamente al crollo del comunismo si allarga progressivamente fino a comprendere la Polonia e i paesi baltici. Giusto ? Sbagliato? Non mi riguarda, ciò che invece mi riguarda è l'effetto che tutto ciò fa sulla Russia, sul suo orgoglio nazionalista, sui limiti di una sfera d'influenza che la Russia stessa (ripeto, non conta che sia vero o no) ritiene di esercitare sui paesi ex Urss.
Beh, ma le paturnie russe su pretese sfere di influenza sono -appunto- paturnie. Deliri nemmeno riscontrati dai fatti, visto che anche in questi giorni, nessun Paese (ad eccezione della Serbia) pare attratta dalla Russia e dalla sua Operazione Simpatia. Zio Vlad ha tutto il diritto di pensare che la Grande Madre abbia un qualche diritto divino sul territorio e sul popolo ucraino o che la NATO non veda l'ora di bombardarlo, ma ciò non toglie che questa pretesa debba essere classificata per quello che è: una paturnia che non deve avere cittadinanza nel mondo civile del 2022. Anche perchè, fosse vera questa barzelletta della NATO che circonda e soffoca la Russia, dimmi te quale migliore occasione di questa per passare dalle minaccine alla dura realtà. Ti ripeto, questa è una fregnaccia. I russi hanno tutto il diritto di sbandierarla dentro i loro confini, ma non possiamo prenderla seriamente o basare una discussione su un fatto che tutti sanno essere un mero punto di propaganda interna.
Senza andare troppo a disturbare grillini o altri pseudo commentatori, caro Enrico, da te evidentemente ritenuti minus habens, Si, tali li reputo
potresti scomodarti a leggere l'analisi della questione che fa il Generale Fabio Mini (non Pippo Franco) su Limes, la principale rivista di geopolitica italiana(non il blog di Grillo), per capire gli errori che sono stati fatti sul punto e che hanno contribuito a generare il caos attuale, nutrendo e armando il dittatore Vladimir Putin.
Mah, su Limes scrivono Caracciolo e Fabbri. Me li ricordo la stessa sera dell'invasione a pontificare in TV e a deridere "l'intelligence americana che non ci aveva preso in nulla" ad annunciare un'imminente offensiva russa, che la resistenza ucraina sarebbe stata "poco o niente" e altre vaccate. Meno Limes e più Reuters e Bloomberg, per quel che mi riguarda. Ti potrei citare un numero X di esperti che sostengono tesi totalmente contrarie a quelle di Limes e saremmo al solito punto. Poi per carità, non parliamo di BENE vs MALE, ma chi sia il responsabile di questa guerra per me è fuori discussione e non vedo l'utilità di andare a cercare pelose giustificazioni imputabili alla NATO, basandosi oltretutto su un accordo, come ricordavi tu stesso, mai ratificato formalmente.
Vado oltre e passo rapidamente a giustificare ( o dover giustificare) la mia posizione di non- interventismo militare, come se fossimo all'inizio nel 1914, quando la divisione tra bellicisti e non bellicisti era ancora più drammatica, con i primi che pensavano di andare ad un'eroica parata in festa, e si trovarono dentro al più tragico massacro della storia. Qui non si tratta di andare a mettere la bandierina colorata della pace, come vuoto slogan di anime belle. Si tratta di ragionare, e possibilmente pensare alle vite umane.
Fattivamente: come? Perchè per giungere ad una soluzione diplomatica bisogna essere in due. Evidentemente vedi una disponibilità russa al negoziato che io non vedo. Io ho visto negoziati con figure di terzo e quarto grado imposti in una delle nazioni che hanno lanciato l'offensiva e solo sulla base di ultimatum di resa, bombardamenti sui civili e sui corridoi umanitari, uso di armi proibite dalle convenzioni internazionali, Lavrov che dice della roba da neurodeliri, derisione di Macron e leader europei vari (oltre che israeliani e turchi), atteggiamenti nazisti come deportazione dei prigionieri e la lista potrebbe continuare. Se mi dici un singolo atto che ti fa intravedere un'interesse russo nella via diplomatica....
Il confronto con la lotta partigiana non regge proprio. La resistenza cominciò quando la guerra andava già avanti da 4 anni, beh si, ma è inziata nello stesso momento in cui ci ritrovammo invasore l'alleato (cit), prima che dovevi resistere?
ed ogni possibilità di diplomazia era perduta, la follia di Hitler aveva travolto tutto , gli USA che armavano i partigiani erano in guerra, non c'era altra scelta che le armi come ultima ratio, e fu la scelta giusta. L'invasione di Putin è cominciata da due settimane fare la resistenza troppo presto dici che sia brutto?, l'Europa ha detto agli ucraini " noi non interveniamo, ma vi diamo le armi, fatevi massacrare voi per noi". Chiedo per un amico...qual è il piano ? Armare la resistenza (breve periodo) e strozzarlo con le sanzioni (medio-lungo periodo), per quel che ho capito, ma non capisco quale sia la soluzione che offri te. Stiamo vedendo immagini terrificanti, bambini e donne in fuga o massacrati, una mattanza senza fine, con Zelensky che proclama la legge marziale e a giorni alterni dice di voler trattare con Putin. Qual è il piano ? Spingere gli ucraini a resistere fino allo stremo, creando per loro la narrazione dell'eroismo e della difesa della Patria, oppure trovare una soluzione ? No perchè, osservo, se la soluzione sarà arrivare al fondo della distruzione per poi (come con ogni probabilità sarà, osservava Lucio Caracciolo) trattare comunque con Putin (ossia fare ciò che andava fatto all'inizio) allora il disastro sarà di fronte agli occhi di tutti.
No no, fermo. Qui faccio davvero fatica a seguirti anche sul piano logico: Putin invade uno Stato terzo indipendente dichiarando guerra per garantire -dice lui- la popolazione russofona del Donbass (salvo poi bombardare anche a Leopoli, praticamente in Polonia) e la colpa è dell'aggredito che non si arrende? Boh, a me sinceramente non viene facile dire cosa dovrebbero fare gli ucraini, specialmente quando vedi che 200.000 espatriati tornano nella loro nazione per difenderla dall'aggressore. Non credo si abbia noi il diritto di dire agli ucraini cosa fare, perchè hanno tutto il diritto (e secondo me anche il dovere, se ci credono a tal punto) di non voler tornare ad essere sudditi di una Nazione straniera. Quindi l'unica cosa che puoi fare è armarli, per non farli combattere a mani nude. Fosse solo per difendere il concetto dell'autodeterminazione dei popoli. O che i confini si scrivevano col sangue fino al 1945, da allora, almeno in Europa (se si escludono i balcani dei primi '90), no. Se poi per te la soluzione è la resa ucraina ne prendo atto, ma sembra che per gli ucraini la strada sia un'altra, anche a costo del martirio. Folle? Boh, sai, prima della guerra tutti dicevano che in due giorni arrivava a Kiev. Siamo al giorno 19 e le uniche vere conquiste sono una cittadina delle dimensioni di Piombino ed una città con meno abitanti di Ancona, per assediare Kiev è costretto a arruolare tagliagole siriani e congolesi. Sul piano militare Caporetto -in confronto- fu una festa con tanta topa.
Vedremo quel che succederà, ma per me ciò che è immorale e insensato è incitare gli ucraini a combattere (per la legge marziale chi diserta viene fucilato senza dubbio la cosa più grave che abbiamo visto in queste 3 settimane) , seduti comodamente dal divano di casa, una guerra che non può essere vinta, contro un avversario criminale che non può più tornare indietro e sarà sempre più pronto a tutto. Per me è altrettanto immorale pretendere che una nazione che non ha invaso nessuno debba accettare i capricci di un matto che -apprendo- "non può tornare indietro". E perchè? La Russia non può perdere una guerra di invasione? Mica è vietato. L'Ucraina deve perdere indipendenza, governo ed autonomia perchè "Putin non può tornare indietro"? Boh, la vedo in maniera differente, ecco. Sul punto "sarà sempre più pronto a tutto": quindi, stando dietro alla paura del ricatto atomico (perchè di questo si parla, no?), perchè non lasciargli fare il cazzo che gli pare fino a quando non arriva a Treviso? Oppure c'è una linea rossa che nemmeno Putin può oltrepassare, visti anche gli impuniti 15 anni passati a mettere a ferro e fuoco ora la Georgia, ora l'Ucraina, ora la Siria etc etc?
(Ovviamente se e quando hai voglia di replicare SdP è qui per servire)