Recensione "Panda o morte"

Enrico Luschi • 4 marzo 2019

Un viaggio a bordo di una Panda nel Sovietistan più profondo.

Ho da recensire un altro libro di viaggi. Generalmente leggo pochissimi libri di viaggi (salvo Bryson), ma per un motivo o per l'altro ultimamente me ne capitano molti per le mani. L'ultimo che ho letto è " Panda o morte ", di Marco Rizzini (Ediciclo Edizioni, 256 pagine, 17 euri).

Ero andato alla libreria turistica "On the road" di Piazza Giorgini per comprare la guida su Uzbekistan & Kazakistan e, parlando con la titolare della libreria, mi disse che proprio quella sera aveva in calendario la presentazione di un libro che trattava di quelle zone. Annoiato dalla vita, senza impegni particolari e vezzeggiato dalla dalla mia pomposa convinzione di essere dotto ho deciso di investire in quella maniera quel venerdì sera.

Alla presentazione era presente anche l'autore, un brillante ragazzo più o meno della mia età che, con l'ausilio di supporti multimediali degni di questo sito (file video e una bella presentazione di foto a scomparsa stile scuola media), si prodigava nel rispondere alle domande della ragazza della libreria e del discreto pubblico presente. Battuta pronta, ironia di livello e belle storie legate a viaggi precedenti da raccontare, poi parlando di non so quale frutto lo paragona per grandezza e consistenza prima ad una palla da baseball, salvo correggersi subito dicendo "No, forse più da softball".
Costui sa, fa parte degli eletti: come facevo a non leggere questo libro se addirittura c'è il rischio che sia uno dei carbonari che segue il baseball? Regalatomi per il mio compleanno è stata la mia lettura in questi giorni.

Brevemente, la storia: 3 amici decidono di fare un viaggio via terra fino all'Asia Centrale. Uno dei tre è patito di macchine e, per poche lire, acquista una Panda (modello vero, quello degli '80) da rimettere completamente a nuovo. Ci lavora un anno e poi decidono di partire davvero. Arriveranno fino in Uzbekistan e torneranno indietro, con una lieta sopresa finale che farà smembrare il gruppo proprio poco prima dell'arrivo a destino.

Il libro è un intreccio tra la storia privata familiare dell'autore, l'amicizia tra i 3 protagonisti del libro, qualche nozione di storia dei luoghi visitati e le varie vicissitudini che capitano durante questi millemila chilometri via terra (eccezion fatta per un "breve"strappo in traghetto). Molto divertente, scritto molto bene, con un racconto che fila tranquillo e rimane onesto e sincero: sembra quasi di vivere insieme ai 3 randagi i contrattempi, i disagi, la meraviglia, il puzzo di piedi all'interno della Panda e la spaesatezza di alcuni frangenti. Generalmente non considero molto quanto scritto in quarta di copertina, ma quanto si legge nel retro di questo volume, ossia "fa viaggiare con le parole" è effettivamente vero.

Purtroppo non c'è nessun rimando ad avventure inerenti la topa in nessuna delle 256 pagine del volume, ma le righe dedicate alla ricerca della tomba dell'antenato del narratore (in uno sperduto cimitero in culo al mondo) sono tra le più semplici e toccanti che abbia letto recentemente. Molto interessanti anche le riflessioni nate più volte a seguito del transitare nei vari paesi nati dopo il crollo dell'URSS che stanno cercando di cancellare le tracce di un esperimento sociale e politico fallimentare negando il proprio passato e rifiutando tutto della cultura russa (per prima cosa la lingua), creando una incomunicabilità totale e negando di un futuro le nuove generazioni. E' uno strano intreccio che ho avuto modo di vedere personalmente anche in Georgia e sul quale sarebbe bene che l'Europa politica riflettesse quanto prima, ma rimane comunque affascinante sapere che dove un tempo troneggiava una statua di Stalin o di Lenin, adesso splende una enorme statua di Tamerlano o di Gengis Khan.

In conclusione: se cercate il libro sul viaggio "alla carlona" vi direi ni, nel senso che è un viaggio molto più organizzato di quanto si pensi. Preparare la macchina, l'itinerario, visti, permessi per la frontiera, la patente internazionale etc etc non deve essere stato uno scherzo, tanto che l'autore, per potersi permettere di fare questo viaggio, si è dovuto licenziare.
Se invece cercate un buon libro di narrativa di viaggio il mio consiglio è si, se poi avete interesse a visitare quelle zone e volete saperne di più senza dovervi sorbire le (generalmente) noiose sezioni storico-culturali delle guide turistiche direi che questo libro lo dovete assolutamente leggere.

Se vuoi condividere

Share by: