Recensione "La Notte che uscimmo dall'euro"

Enrico Luschi • 26 gennaio 2019

In una settimana delirante un libro sul delirio.

Che settimana, eh bimbi? Prima Lino Banfi all'Unesco, poi Giggino & Dibba che fanno una figura di merda mondiale sul CFA e per finire quel genio di Landini che, come primo passo da neosegretario CGIL, si unisce a quei campioni di democrazia di Russia, Turchia, Iran, Siria, Hezbollah, Hamas e Abu Mamzer nel sostenere pubblicamente Maduro (tutto vero, controllate pure).

In una settimana di così lucente delirio quale libro migliore di " 02.02.2020 - La notte che uscimmo dall'euro " (Feltrinelli, 13.00 eurini) di Sergio Rizzo? Il vicedirettore di Repubblica ha scritto questo librino di appena 120 pagine a settembre del 2018 (o meglio, è stato pubblicato a Settembre 2018), quindi nel leggerlo a Febbraio 2019 vengono quasi i brividi, poichè nel futuro distopico immaginato dall'autore si leggono alcuni avvenimenti che abbiamo già visto avverarsi nella nostra grigia realtà. Rimane, diciamo, un vago senso di inquietudine che, visti gli scappati di casa che ci ritroviamo al governo, non fa presagire nulla di buono. Ah, giusto perchè rimanga ai posteri, al momento dell'uscita dall'euro si verificherebbe anche l'immediata uscita del Luschi dall'Italia.

Premessa del tutto personale, mi piace moltissimo la Storia, ogni tanto mi diletto anche in letture di ucronie (per voi analfabeti & illetterati: la Storia fatta con i "se", ad esempio se Napolene avesse vinto a Waterloo), quindi probabilmente il giudizio positivo su questo libro è dovuto anche alle mie perversioni di lettore. Rizzo poi mi sta simpatico.

La trama del libro si basa tutta, ovviamente, su cosa potrebbe succedere se davvero uscissimo dall'euro, come recitavano in campagna elettorale i vari Borghi, Bagnai e i cinquestelle prima della cura. Poi, una volta accalappiati i voti dei dementi che credono davvero possibile questo delirio tutto è finito nel nulla, ma insomma...Io non so (non ho letto altre recensioni online) se questo testo sia stato scritto dopo consulti con economisti vari, se le ipotesi prospettate nel breve raccontino siano favole utili a creare questo particolare intreccio narrativo o se siano per lo meno realistiche, ma di fatto è una lettura iperconsigliata. Come se peraltro ci fosse bisogno di leggere questo libro, pochi giorni dopo il naufragio della May, per rendersi conto che uscire dall'euro (specialmente per un'economia come quella italiana) sarebbe un suicidio. Alla fine del libro rimane in bocca anche quel sapore amaro nel sapere che Di Maio è un cretino e Salvini un pezzo di merda.

Il libro intreccia la storia privata di una coppia (lei alto dirigente di banca, lui consigliere di Salvini, sembra di vedere il buon Giorgetti...) e gli avvenimenti pubblici che vanno dall'estate 2018 all'aprile 2020. Lettura non necessariamente seriosa, sono molto divertenti infatti le paginette nelle quali Rizzo illustra la grafica delle Nuove Lire con i volti di Bossi e altra umanità varia, fino alle improbabili uscite, dichiarazioni e conferenze stampa dei personaggi del libro che sono facilmente riconducibili a Di Maio, Conte, Salvini, Borghi, Bagnai, Savona, Giorgetti e Tria.

Lo stile è abbastanza asciutto, forse volutamente, basato molto su dialoghi più che su descrizioni o narrazioni più dettagliate. Forse questo è servito per delineare meglio i personaggi, non saprei. Probabilmente, visto che si tratta di un istantbook, questo stile è stato anche il più veloce ed il più redditizio al fine dell'uscita commerciale immediata. Mi piacerebbe leggere qualcosa di un po'più approfondito e meno striminzito (120 pagine sono veramente pochine per un tema del genere), ma tant'è. Il libro ha il pregio, a mio avviso, di lanciare uno sguardo sull'abisso nel quale molti vorrebbero spingerci e, se vogliamo fare i filosofi da bar di Piazza Dalmazia, ragionare su quanto ci sia di inventato e quanto invece di vero, anche ricordandoci che stiamo parlando di un testo scritto dal vicedirettore del maggiore quotidiano nazionale, persona che probabilmente qualcosina di più sergeto&riservato di noi avrà modo di origliare.

Ah, c'entra poco in questo conteto, ma qualcuno di voi è interessato ad un investimento immobiliare in Georgia (ove vige il laro georgiano)?

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