Recensione "Cialtroni" di Indro Montanelli

Enrico Luschi • giu 13, 2019

Una nuova recensione, un nuovo libro da leggere.

Hello guys, scusate ma non avevo niente da dire e quindi per qualche giorno non ho scritto.

Tra le mie perversioni c'è quella di divorare i libri che mi piacciono ed oggi ho avviato e terminato "Cialtroni", un libro di Paolo Di Paolo che raccoglie alcuni dei ritratti di Montanelli. Il libro è edito da Rizzoli, sono appena 231 pagine e costa 20 eurini tondi tondi.

Premesso che se di Montanelli avete letto "Gli Incontri" avete letto già il 90% del libro, questo piccolo tomo mi sento di consigliarlo per molti aspetti. E' un ottimo libro sul giornalismo, articoli di 40 anni fa risultano ancora freschi e piacevolissimi da leggere., magari anche su personaggi che quelli della mia generazione a fatica avranno sentito nominare. Offrono inoltre un termine di paragone imbarazzante per il giornalismo odierno, capace di innalzare a star gente come Scanzi (per dirne uno, ma è uguale). Così, giusto anche per vedere l'arretramento culturale che ci siamo sorbiti nel giro di pochi decenni.

Per chi non conoscesse Montanelli (!): stiamo parlando se non del migliore quantomeno di uno tra i migliori giornalisti della nostra storia, autore oltre che di articoli memorabili, anche di reportage (anche televisivi, molto interessante quello su Venezia, visibile anche su Youtube) e di libri di Storia Patria molto godibili. Di quella serie reputo spettacolari specialmente i primi, quelli scritti in solitudine. Libri magari non troppo "accademici" dal punto di vista storico ma che non hanno avuto rivali nella divulgazione al popolino fino alla comparsa sulla scena di Alessandro Barbero.

Uomo di destra, persona spesso affetta da depressione (e quasi sicuramente bipolare) Montanelli ha praticamente attraversato tutto il 900, dal fascismo ai primi rutti del berlusconismo, passando per la Seconda Guerra Mondiale, Ricostruzione, Guerra Fredda e Anni di Piombo. Uno dei riferimenti intellettuali per la Destra Italiana insieme agli amici Prezzolini, Longanesi e Flaiano (spesso compagni di avventura), gente sconosciuta ai più ma che meritano di essere (ri)scoperti.

Ottima penna, graffiante e ironica, offre il suo meglio nel tratteggiare i profili umani nei vari ritratti fatti ai protagonisti della sua epoca: un mix perfetto tra raffigurazione distaccata ed intervista che non ha eguali, almeno nel giornalismo Italiano. Molto belle anche le risposte ai lettori, "vizio" che Montanelli si è portato dietro sia al Giornale, che a La Voce (dopo la discussione con Berlusconi) che negli ultimi anni al Corriere della Sera.

Il suo nome è tornato in auge qualche tempo fa per il patetico attacco di un gruppo di femministe alla statua eretta in onore del buon Indro a Milano. Statua che è stata lordata di vernice rosa per una vicenda di appena 90 anni fa: Montanelli in gioventù prese parte alla guerra di Etiopia e, seguendo usi e costumi del luogo, comprò una moglie 12enne per 500 lire, un cavallo ed un fucile. Ognuno la pensi come vuole, personalmente ritengo l'andare a rivangare una cosa del genere, successa nel 1936 e della quale Montanelli non ha mai fatto mistero, una cosa ridicola.

Il libro comunque offre una carrellata su "gli Italiani che disfecero l'Italia" (il solito sottotitolo acchiappacitrulli), dagli Eroi Risorgimentali ai politici dei giorni nostri. Molti personaggi sono visti in chiave positiva da Montanelli, quindi titolo e sottotitolo sono abbastanza fuorvianti. Se proprio devo citare qualche passaggio devo dire che il quadro che Montanelli disegna intorno a Umberto Bossi è probabilmente il migliore di tutto il libro, ma sono molto piacevoli tutte le "fotografie" che il giornalista toscano traccia in queste poche paginette.

Insomma, leggetelo, magari imparate qualcosa e ci fate di sicuro qualche risata (anche se spesso amara).

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