Qui vive un ebreo.

Enrico Luschi • 24 gennaio 2020

Una lettera dal deepweb. Forse.

"Ci sono tanti antisemitismi, una forma di odio di cui faccio fatica a cogliere tutte le radici.

C'è quello del complotto giudoplutomassonico. Gli ebrei, già oggetto di discriminazione, riuscivano nonostante tutto ad avere successo con la forza del proprio ingegno. Li rinchiudevi nei ghetti, abusavi di loro in nome della legge (riguardati la meravigliosa scena di Aronne Piperno l'ebanista dal Marchese del Grillo) eppure questi continuavano a non voler rinunciare alle loro tradizioni e ai loro legami. Cazzo che rabbia.

E riuscivano anche ad essere tanto geniali da non poterne fare a meno. Li cacciavi dalla Spagna e questa, l'Impero dove non tramontava mai il sole, si squagliava come neve. Mentre l'Olanda che li accoglieva diventava la più grande potenza commerciale prima dell'arrivo degli inglesi. Commerciavano denaro, certo, ma non facevano altrettanto i benedettini con le merci per rendere gloria a Dio? Dio che rabbia. E allora ogni tanto qualche grande rogo, qualche tortura di massa, infanticidi e altre violenze a rincarare la dose. Ma loro nulla.

E allora l'unica spiegazione era il complotto. Fu così che la polizia segreta dello Zar di tutte le Russie si mise all'opera per redigere un libercolo grottesco, dove i Savi di Sion tramano nell'oscurità della loro nequizia per allungare sordide mani giudaiche sul globo intero per poterlo sfruttare a danno dei popoli. Quel prodotto protoputiniano conobbe grande successo commerciale e il prode regime sovietico rovesciò lo Zar, ma si guardò bene dallo smentire i Protocolli, che anzi alimentarono le fiamme di ripetuti pogrom per le vaste steppe del Sol dell'Avvenire. Simili menzogne alimentarono anche i deliri del baffetto austriaco e godono oggi ancora di vasto seguito nel mondo arabo islamico con particolare gradimento presso le scuole salafite. Ma c'è anche l'odio venduto come antisionismo e qua la schiera degli odiatori mi si fa molto più vicina, perché la retorica antisraeliana trova grande riscontro a destra e sinistra senza grande eccezioni.

La storia è quella di Israele che occupa territori altrui e che oltretutto è forte militarmente e invece di lasciarsi uccidere in nome della giustizia, gli israeliani si permettono anche di difendersi. Qualcuno aggiunge poi deliziosi paralleli con la Shoah e li farcisce dell'odio israelitico per i palestinesi. Fermo restando che i più grandi sterminatori di palestinesi li si trovano storicamente in Libano, Giordania e nella stessa Palestina (dove, a differenza di Israele, si comminano regolarmente pene capitali a danno di palestinesi), il punto è che i territori sono un pretesto come un altro.

Del resto la legittimità per cui un confine è qui e non lì di solito passa per ogni paese del mondo attraverso storie di sangue e nessuno che grazie a Dio abbia da fare il revanscista di Fiume e della Dalmazia. Più banalmente odiare Israele è l'odio per l'ebreo che alle masse arabe mussulmane (e non solo arabe) viene venduto (anche coi Protocolli) da decenni. Le variamente sgangherate leadership arabe, di paesi figli dell'abbandono coloniale del secondo dopoguerra, si sono sempre legittimate per il tramite della religione più fanatica (pensate a quei beduini dei Saud a cui gli inglesi lasciano in mano l'Arabia al grido di "voi siete i più violenti, scegliamo voi" e questi che con la sola violenza non riescono a legittimarsi abbastanza, si sposano coi wahabiti). Ma pensate anche a Saddam che quando nel 1991 si fa venire in mente l'idea del cazzo di invadere il Kuwait si trova contro proprio i Sauditi e la Nato. Israele rimane neutrale, eppure fino all'ultimo giorno possibile cosa fa Saddam? Non bombarda l'Arabia, no, lancia missili contro Israele (ve li ricordate gli Scud di fabbricazione sovietica e i Patriot israeliani?). Perché lo fa? Per dimostrare alle masse arabe di essere un vero odiatore di Israele e per questo meritevole di supporto, non di essere aggredito. Ma pensate pure all'Iran! Cazzo gliene fregherà ad uno sciita persiano di odiare Israele? A parte che guardate la cartina e trovate una ragione, ma poi gli sciiti vengono sterminati da secoli dai sunniti, con gli ebrei hanno sempre convissuto bene (considerate anche le molteplici radici culturali comuni) eppure Ahmadinejad passava un giorno sì e l'altro pure a dire "elimineremo l'entità sionista dalla cartina geografica". Perché? Per legittimarsi, essendo lui alla meglio la scimmietta ammaestrata dei Guardiani della Rivoluzione. In questo quadro i palestinesi sono la scusa da vendere agli occidentali per giustificare una cosa semplice: l'odio per gli ebrei e la necessità di cementare leadership traballanti in nome di esso.

Poi ci sono mille altri antisemitismi.
Io li odio tutti.

Leggo Israele di Borges e ascolto Raiz che canta in ebraico.
Mangio gli sfratti di Pitigliano e amo la sinagoga di Firenze.
Guardo il mio naso e penso che qualche contadina ebraica sia stata sedotta da un mio bis bis bisnonno per le campagne più belle del mondo tra Toscana e Lazio.

Il resto è la convinzione che anche io sono Gerusalemme."

Tommaso Ciuffoletti

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