Puede que todo siga igual...

El Curandero • ott 03, 2019

Il ritorno de El Curandero, il nostro inviato dal Sudamerica

Ormai sembra di essermi avviato inesorabilmente verso una direzione, come una sfera in discesa: impossibile fare marcia indietro. La speranza fa si che ci sia ancora qualcosa da fare. Prendo fiato...pausa...lo sguardo rivolto all'esterno, che già non incrocia alcuno sguardo: tutti chini su uno schermo a cristalli liquidi.

Chissà che non sia questo stravagante modo attuale di passare la mano su uno schermo a farci diventare stolti, simili a uno zombie. Carne inumana, marciamo verso le nostre casette, o a svolgere il nostro amato lavoro. Intanto l'informazione è a farsi fottere, clicchiamo ed il mondo è tutto qui. Forse Matrix ci aveva avvertiti o fose non era un'avvertenza, ma un intelligente modo di infiltrarsi tra di noi "Umani". Perché si, a questo punto inizio ad esserene convinto. Ovunque mi giro vedo macchine in sostituzione all'uomo, quasi come un fatto naturale, come prendere il caffè la mattina appena alzati.

Mica ci ricordiamo quando è iniziato tutto, ma ormai è un dato di fatto. Altro che alieni, vampiri e mostri, è qui tra di noi la vera informazione. Si cazzo, quando parliamo con il nostro vicino occasionale sul bus o al parco, non quando leggiamo nel web: alcuni la chiamano "l'evoluzione", alcuni azzardano "immortalità". Si, un'anima impacchettata in una scatola metallica è ciò che lo sguardo verso il futuro mi fa immaginare. O mari di plastica, cibi chimici, ma non sensazioni o emozioni. E tu, fratello?

E' un processo avviato tanti anni fa, ma non ce ne siamo minimamente accorti: veneriamo dei invisibili, ma non cachiamo il prossimo, mangiamo quel che ci consigliano, seguiamo numeri che calcolano il valore della nostra esistenza, materiale organico sostituito da plastica e metallo chiamatosi protesi. Adesso il riscaldamento globale ci farà unire tutti sotto la stessa bandiera, fin quando che la tanto agognata moneta diventerà un insulso Bitcoin, l'equivalente di (nientepopòdimeno che!) un altro numero su uno schermo.

Alle volte mi piace pensare che l'umanità stia inventando un nuovo tipo di dimensione, la dimensione virtuale dove potrai decidere quel che vuoi, come vuoi. All'altezza del nostro veneratissimo Signore. Si, forse è solo una contorta maniera di concepire l'evoluzione umana. Scrivo e questo cazzo di computer non mi fa nemmeno finire le frasi che già ha scritto per conto suo, quasi mi leggesse il pensiero. Però ormai siam tanto meccanici e prevedibili che certe carte magiche (come i tarocchi) possono leggere il futuro. Neppure scriviamo noi, tanto. L'arrivo di questi amatissimi occhiali virtuali ci faranno vedere poi solo ciò che ci vorran far vedere.

Ma davvero non c'è speranza? O mi devo arrendere all'evidenza? Non saremo in grado neppure di pensare in forma individuale? Mi puzzava già di falso quando nelle varie comunità mi dicevano "Siamo tutti una sola cosa, tutti uniti da un'energia". Certo era quell'energia, quella che fa muovere l'ingranaggio, ma era quello lo scopo? Assorti ormai, addormentati.

L'unica risposta possibile è esistere e niente di più. Perché l'unico motivo di esistenza converge nello stesso senso.
"Esistere come un osservatore della vita" diceva Don Juan del conosciutissimo Castaneda, come un film che ci passa davanti. La vita, la meditazione, lo stesso punto di arrivo: osservare i sentimenti come immagini e scivolare tra di essi. Come dicono tutti i grandi maestri, il dolore non esiste, perchè non esiste veramente ciò che ci circonda.

E' come se fosse una grande illusione ottica? Maya legati agli antichi Greci? Potrei continuare, ma a quale scopo? Una volta che lo leggerete in questo grande piccolo schermo, ne farò parte pure io. Ho un grande cumulo di niente.

Cordiali saluti e sogni d'oro...

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