Non entro nel merito di troppe cose, per me sinceramente basta la prima frase per annientare tutto quello che dici dopo. La frase incriminata -testuale- è “la Russia non ha mai avuto ambizioni di conquista dell’Europa”. Per un feedback esaustivo chiedere riscontri a Bielorussia, Polonia, Lituania, Lettonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Moldavia, Ucraina e Bulgaria, che magari storicamente avrebbero qualche appunto da fare al simpatico professore prezzemolino piemontese.
E il nodo della questione rimane quello, da due anni, ma alla fin fine da sempre: ci sono popoli di serie A e quelli di serie B, quelli che nonostante il passato che hanno possono tutt’ora godere di questa considerazione. Un discorso che passa attraverso tutta la società italiana, dall’ultimo briaco del bar agli intellettuali fissi in TV e venerati come star, che si possono permettere di dire impunemente ste robe e non essere sommersi di sputi. Ma il punto rimane ed è proprio quello: che importano gli stati e le popolazioni dell’Europa dell’Est? Sono slavacci, nemmeno Europa, stando a quanto dice il buon Barbero. Degli “untermensch”, come diceva quello che nel 1939 fece un trattato con i Russi, attraverso il quale gli concedeva mano libera in Polonia orientale, Paesi Baltici e Bessarabia (toh, chi si rivede, la Transnistria). Oh, ma mica per “ambizioni di conquista dell’Europa” eh, figuriamoci: esportavano la democrazia, anche se allora si diceva il socialismo e le sue meraviglie. Per non parlare poi delle buone e nobili azioni della Russia zarista e post-zarista, che nell’Est dell’Europa hanno lasciato un gran bel ricordo già prima dell’epoca sovietica, per tacere poi di Caucaso e dell’Asia Centrale, ma se non conta un cazzo l’Europa dell’Est figuriamoci quanto conti il Caucaso e l’Asia Centrale per il buon Barbero e chi gli va dietro.
Puntacazzista io? Certo, ma ripeto: usare questa categoria di ragionamenti poi porta a dire roba come “eh, ma l’espansionismo della NATO” rimanendo seri, dato che da frasi come quelle di Barbero a stabilire che la Russia detti legittimamente l’agenda politica, la posizione strategica e la politica estera a Bielorussia, Polonia, Lituani, Lettonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Moldavia, Ucraina e Bulgaria è un attimo. E, di riflesso, incide sulla ricerca e sulla narrazione che si fa di determinati eventi come studioso e personaggio pubblico. Potrà non piacervi ma così è. Ad esempio, zuppando la propria conoscenza nell’ideologia si può parlare dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale omettendo di dire che alla Russia andava benissimo spartirsi l’Europa con i Nazisti, tanto da invadere la Polonia da Est pochissimi giorni dopo l’invasione nazista. “Si chiama logica, vi aiuterà”, diceva Bill Hicks. Questo discorso peraltro pernia molti dei “ragionamenti” anche dei fini pensatori pronti a tirare fuori la storia dell’elmetto (ora avete imparato questa e bisogna farvici giocare un pochino, via): ormai dire che la Russia è un problema che, volenti o nolenti, in una qualche maniera va affrontato (militarmente, diplomaticamente, come volete, ma il nocciolo della questione non può essere che questo) è “mettersi l’elmetto” o qualcosa di simile. Lasciamo stare, facciamoci i cazzi nostri, alla fin fine sono pur sempre degli slavacci, si sa che sono fatti così, ogni tanto si menano. Poi, fino quando non arriva in Austria, che cazzo te ne frega a te? Anzi, personalmente fin quando non scavalla diquaddarno e le Cascine va bene tutto, cazzi dei baltici o dei polacchi.
Che poi Barbero è la meno, leggete qui:
Basta Barbero, passiamo ad un gigante del pensiero: Michele Santoro, che si è lanciato nell’agone politico con il suo nuovo partito “Pace, Terra e Dignità”. Michelone nazionale è pronto nuovamente a bere l’amaro calice e -sacrificandosi per noi- si batte di nuovo per un posto all’Europarlamento a 18k al mese, luogo da lui già frequentato dopo l’editto bulgaro.
Non gli deve essere piaciuto poi tanto, visto che presenziò a poco più della metà delle sedute e fece ben 4 interpellanze parlamentari in un anno e mezzo, pur facendo parte di ben due commissioni (UE-Croazia e UE-Russia, toh, alle volte il caso….) e nel suo ultimo libro scrive queste esatte parole: “Io non sono un politico, un politico deve porsi prima di tutto il problema del potere. Il che vuol dire entrare nelle stanze che puzzano di merda senza batter ciglio”. Adesso, il buon Michelone, si sacrifica nuovamente per noi e si candida nuovamente per l’Europarlamento. Avrà cambiato idea, o perso l’olfatto chi lo sa, fatto sta che ha messo su una bella listina di gente davvero a posto ed è pronto per mostrarci la retta via col suo fulgido esempio di adamantina coerenza. Ah, ma che pagliaccio Renzi: aveva detto che se perdeva il referendum lasciava la politica!!!!1!!!uno!
Vediamo un po’dunque chi ha imbarcato in questa missione il buon Santoro, magari è da votare. In questo smarrimento è un’ottima notizia sapere che qualcuno si è deciso a fare qualcosa, quindi andiamo a vedere di chi si circonda: immancabile l’amico Vauro Senesi, che tra una squisita vignetta di Zelensky col naso adunco e l’altra, trova anche il tempo per la pugna politica, chissà se in nome della Pace o della Dignità. Ottima anche Benedetta Sabene, certo non al livello di Ginvera Bompiani (anch’essa candidata da Santoro), una delle nuove freak scovate da La7 per spandere merda nei suoi talk show da minorati mentali. Si sale ulteriormente di livello con Angelo D’Orsi, che non ho capito se rappresenti più la Pace o la Dignità quando dichiara -ad esempio- che spera “l’intervento russo in Ucraina duri il tempo necessario a dare una lezione al governo di Kiev”, uno strano pacifista, va detto. Lo stesso ha dichiarato che “Putin sta facendo qualcosa per tutti noi, sta cercando di opporsi all’unipolarismo più bieco”. Ed il mezzo migliore per farlo, si sa, di solito è invadere un Paese terzo. Pensate che animo nobile il Vlad, forse pugna anche contro il neo-liberismo, sono sicuro che qualche candidato santoriano riuscirà a dirlo prima delle elezioni.
Chi altro abbiamo? Fiammetta Cucurnia, nota propagatrice di bufale sul web, vi lascio la gioia di scoprivele da soli e scegliere se anche costei sia della sezione Pace o di quella Dignità. Non manca poi Marta Grande, due volte deputata grillina (ah, l’usato sicuro): vi lascio l’emozione della scoperta del suo curriculum. Un consiglio: Google à Marta Grande à cannibalismo ucraino. Ciao, ma proprio ciao. Qui siamo sicuramente nella Dignità, senza dubbio.
Santoro, da vecchia volpe quale del resto è, non si è poi fatto mancare l’ingaggio di Pino Arlacchi, il consulente di Maduro, salito alla ribalta con il suo “la Russia sta solo esercitando un eccesso di legittima difesa” (circoscrizione Pace) e, roba di oggi sul Fatto Quotidiano, che il mandante dell’attentato di Mosca è Zelensky (Reparto Dignità) e chiudiamo con Odifreddi, che da sempre vuol dire qualità. Trovare la Dignità con questi candidati è difficile, ma va detto che anche della Pace Santoro, che da due anni ci spacca il cazzo appena gli mettono un microfono sotto la bocca, ha un concetto davvero peculiare, se questo è il meglio che riesce a mettere insieme. Ma guai a dirlo, se si vuole evitare di sentirsi vomitare addosso dall’immancabile “guerrafondaio”, “l’elmetto” e la puttanaccia sifilitica delle vostre madri. Anche perchè il vero colpo da 90 della lista dei pacifisti (quelli giusti, che ti guardano dall’alto in basso se osi anche solo pensare che sia necessario armare la resistenza ucraina fin quando il Gabon con l’arma nucleare non la smette, fosse solo per avere un vicino di casa normale) è Nicolai Lilin, il fenomenale scrittore di “Educazione Siberiana”, un vero inno alla Pace e alla Dignità, che ha più volte dichiarato di aver preso parte alla guerra di Cecenia come cecchino (non si sa come mai, essendo moldavo, tanto da essere stato smentito dallo stesso ministero della difesa russo) ed aver servito come mercenario per le odiose armate naziste israeliane in Iraq (?). Un pacifista vero insomma, e anche molto dignitoso, di sicuro veramente terraterra. In questi giorni, il cialtrone, ha pestato due merde colossali sull’attentato di Mosca, vi lascio immaginare quale narrazione spalleggiava.
Comunque sia, bravo Santoro, si vede che è una lista fatta col cuore e meritevole di fiducia, che si basa su un pacifismo vero e sentito. Ah, ho appreso che fare questo semplice esercizio di memoria è “fare dossier” e fare le pulci al pacifismo è reato, a prescindere, anche il solo osare proporre un qualcosa che porti ad ipotizzare che quel pacifismo magari così genuino genuino non sia, ma tant’è. Se così siete contenti saziatevene pure.
Volevo scrivere anche di altro, ma me lo tengo per un prossimo pezzo, tanto ormai non trombo più. Via, basta.
La prossima volta niente guerra e niente Russia, promesso.