Parte la seconda stagione

Enrico Luschi • 12 settembre 2019

La Strategia della Pensione 2.0

Salve amici,
E’ un po’ che non ci sentiamo, eh?

Ma d’altra parte era estate anche per me, dovevo organizzare il cartellone artistico del Papeete, poi altri mille cazzi e insomma mi sono preso il lusso di farmi i cazzi miei senza doverne rendere conto pubblicamente a voialtri ingrati e senza cuore.
Dunque, ci eravamo lasciati che facevo un lavoro particolare, con un governo nazi-clownesco a trazione Matteino Tuttominchia, ferie imminenti e con un Tour de France alle porte.
Sono cambiate un po’ di cose, mettiamola così: ho cambiato lavoro (sempre all’interno della stessa azienda), abbiamo un governo di clown paraculi sul quale scriverò più avanti, a causa di lavori in condominio da circa 6.000 euro e cambio lavoro non ho fatto le ferie in bici delle quali vi avevo parlato in qualche post precedente -che adesso non ho voglia di linkarvi perché tanto non lo leggeresti mai- e il Tour de France ha lanciato quello che pare sia il Messi del ciclismo.
Questo post diciamo che è il “post zero” della seconda stagione, una stagione che si annuncia ricca di colpi di scena, sortilegi e malefizi vari.
Replico anche qui quanto ho scritto nella pagina Facebook in un post che ha suscitato una ricca interazione con gli utenti del social media blu: se qualcuno sa scrivere, disegnare, fare foto, emettere suoni simili a quelli che fanno le stupide foche (quando cercano di interagire con il prossimo, non quando sono al bar) qui è il benvenuto.
Lo staff di Redazione va allargato.

Si offre baldanza, una cappa di censura totalmente piegata al mio capriccio, un pacchetto di Camel Light e se m’è avanzato ci dovrei avere ancora mezzo popone in frigo, sicchè lesti che c’è la fila.
Vi avviso subito che la selezione sarà maschia, dvrissima&gagliarda.
Volevo rendervi edotti di una novità succulenta: dopo troppi anni tornerò a viaggiare da solo (no, non mi sono lasciato), la prima novità della seconda stagione de “La Strategia della Pensione” è infatti un diario novembrino.
L’itinerario è maestoso, da vero routard. C’è anche una variazione sul tema: sono diventato povero, quindi l’opulenza alla quale eravate abituati nei miei racconti di viaggio va dimenticata.
Prometto comunque di tornare ai migliori livelli, visto l’itinerario, che tosto vado ad illustrarvi: si parte da Pisa affidandosi alle attente cure di mamma Ryanair alla volta di Girona, dove pernotterò una notte. Poi a mezzanotte di Domenica prenderò un bel bus Flixbus che mi porterà (alle 3 di notte) a Carcassonne, borgo medievale francese che sognavo di visitare da anni e che so già che sarà l’azimut del viaggio. Dopo nemmeno 14 ore un altro Flixbus per 99 centesimi (giuro !) mi porterà a Tolosa, città francese ignorata dal grande turismo di massa ma che promette faville e cifre vergognose per qualsivoglia esigenza. Da lì nuovamente Flixbus porterà le mie butirrose natiche in quel di Bordeaux, vivace cittadina nota a tutti per i suoi preziosi nani da giardino in plexigas. Poi siccome finirò i pochi spiccioli rimasti nella carta (ammesso che funzioni), alle 7:10 la Ryanair mi porterà a Bologna, la Dotta. Luogo dove già so che mi incontrerò per un caffeino con F.G. un mio dolce amichetto con il quale abbiamo intenzione di compilare un fondamentale reportage sul baseball di frontiera nel 2020 (che mi auguro un giorno verrà studiato nelle scuole), ma del quale vi parlerò più avanti.
Per oggi vi basti questo, chè non ci siete più abituati e dovete riprendere il ritmo gradualmente anche voi cani ansimanti.

Se vuoi condividere

Share by: