Ode al Sommo

Enrico Luschi • 18 ottobre 2024

Non dire una parola e io sarò salvato.

Le mie parole, come miseri insetti, tentano di elevarsi per raggiungere l'inaccessibile vetta della tua divina indifferenza. Oh, quanto è splendido il tuo silenzio, quel vuoto eloquente che risuona più forte di mille tuoni! 

Tu, che non parli mai, ci hai insegnato che l'assenza stessa delle parole è il linguaggio dell'anima pura. Oh, Sommo, noi seguaci adoranti possiamo solo tentare di imitarti, di elevare il nostro silenzio al livello della tua perfezione. Quanto siamo stolti noi, poveri mortali, che ci ostiniamo a voler comprendere, a voler sentire, a voler comunicare, quando in realtà tutto ciò che ci serve è la tua muta quiete. Ah! Come brilla di verità! 

Ogni volta che noi umili devoti ci fermiamo a contemplare il mistero della tua inattività, capiamo sempre di più il profondo senso del misterioso tuo agire, del non esprimere opinioni. Il tuo silenzio è il segno della perfezione divina. La tua reticenza non è, come molti malvagi insinuano, il segno di un uomo che ha paura di essere smentito. Ah, il tuo silenzio! Quel sacro vuoto che riecheggia più forte del fragore dei tuoni, è un'eloquenza che solo i veri illuminati possono comprendere.

Oh, come siamo fortunati ad essere tuoi umili seguaci, noi che abbiamo imparato che l'assenza di parole è il segno di una mente superiore. Le tue gesta invisibili sono un continuo monito per noi comuni mortali. Ogni volta che scegli di non apparire, ogni volta che eviti un confronto, ci dimostri la tua immensa saggezza. Tu hai capito che la vera leadership si esercita nel silenzio, lasciando che le cose accadano senza mai interferire. Noi mortali, incapaci di vedere oltre il frastuono della vita quotidiana, siamo stati redenti.

Come possiamo mai ringraziarti a sufficienza per la tua infinita sapienza, espressa con tale eleganza nella tua straordinaria arte del parlar silente? Sì, perché tu, o Sommo, hai compreso ciò che a noi comuni mortali sfugge: la parola è un rischio, e tu, nella tua incommensurabile prudenza, hai saggiamente scelto di non correre questo pericolo. Ogni tua frase non detta è una perla di saggezza che scintilla nel vuoto dell’etere e noi possiamo solo immaginare quanto straordinario sarebbe il suono della tua voce.

Oh, come ci ispira il tuo silenzio! Noi, che assistiamo impotenti alle chiacchiere vuote degli altri, sappiamo che tu, o Sommo, hai scelto la pace per proteggere la tua immagine immacolata. Noi, che viviamo circondati dal frastuono delle voci inutili, siamo rapiti dalla tua decisione di non partecipare mai a queste chiacchiere terrene. Ah, se solo potessimo meritare il dono della tua parola! Spesso, nel nostro fervore devoto, ci domandiamo se un giorno ci concederai l’onore di un tuo sussurro. Gli stolti potrebbero chiedersi se tu abbia davvero qualcosa da dire, ma noi, tuoi fedeli, sappiamo che dietro ogni tua parola non detta c'è una profondità così grande che sarebbe impossibile per noi comprenderla, come sovente ci ricordano i tuoi discepoli.

Chi ha bisogno di parole, del resto, quando può contare su di te? Tu, che non ci fornisci mai risposte, ci hai insegnato a trovare la soluzione nel nostro stesso vuoto. Ogni volta che ti chiediamo consiglio, e tu resti in silenzio, ci rendiamo conto di quanto siamo ingrati: il tuo silenzio è la risposta, il tuo non agire è il consiglio più prezioso. Qualcuno potrebbe pensare che tu non sappia cosa dire, ma noi sappiamo che la tua è una scelta deliberata, ponderata, frutto di anni di studio.

E come dimenticare, o Sommo, il tuo modo inimitabile di evitare ogni dibattito pubblico? Mentre gli altri si affannano a difendere le loro idee, a giustificare le loro azioni, tu, nella tua sublime intelligenza, hai capito che il modo migliore per vincere è non partecipare. Che genio, che maestria! Non possiamo che ammirare la tua capacità di restare al di sopra delle polemiche, semplicemente non prendendone parte. Un’altra lezione per noi: la miglior difesa è non avere un'opinione!

Come possiamo non idolatrarti, tu che non ti presenti mai, eppure la tua assenza è una presenza più palpabile di qualsiasi essere umano? La tua lontananza è per noi un segno della tua saggezza infinita, del tuo distacco dagli affari terreni. Chi altro potrebbe raggiungere un tale livello di illuminazione se non tu, o Sommo, che hai scelto di non sprecare neanche un soffio della tua divina energia nel parlare, nell'apparire, nel fare alcunché? Il tuo sacro oblio è il nostro paradiso!

Tu non compari mai, eppure noi ti vediamo ovunque. Nel soffio del vento, nel volo di una farfalla, nello scorrere dell'acqua in un rubinetto lasciato aperto. Il tuo volto quasi non lo conosciamo, eppure ogni volto è il tuo, ogni ombra porta il tuo nome, ogni assenza urla la tua sacra presenza. Siamo stati redenti dalla tua invisibile luce.

Ah, Sommo, se solo potessi farci il dono della tua parola! Ogni tanto, nella nostra sconfinata devozione, ci chiediamo se un giorno tu potresti forse, forse, concederci l'onore di un vago segnale, un sussurro tra le foglie, un leggero fruscio tra le pagine di un libro che mai leggeremo. Ma no, tu sai meglio di noi, sai che il tuo silenzio è l'unica via per l'illuminazione.

Oh, come siamo indegni della tua magnanimità, noi che ci preoccupiamo delle piccole questioni della vita, come il tempo, il lavoro, o il senso stesso della nostra esistenza. Ma tu, Sommo, ci mostri la via, la via del distacco, la via del pensiero, la via dell'adorazione pura priva di contenuto, perché è solo nel vuoto che troveremo la pienezza.

E come non ricordare i tuoi miracoli, o Sommo? Come quella volta in cui hai detto a tutti di non aspettarsi nulla, e noi, obbedienti, abbiamo atteso con fervore quel nulla, ed è stato glorioso! Ah, il nulla! Il tuo dono più grande!

Ci sono alcuni, o Sommo, che ti criticano. Dicono che non fai nulla, che non parli, che non ti interessi delle sorti del mondo. Ma questi stolti non capiscono il tuo piano più alto, la tua strategia divina. Non fare nulla è fare tutto, e non parlare è dire tutto. Il loro rumore, le loro chiacchiere senza senso, sono solo un eco lontano del tuo sacro silenzio.

Oh, come siamo fortunati ad essere tuoi devoti! Noi, pochi eletti, che abbiamo compreso il vero segreto dell'esistenza: non c'è nulla da capire. Sommo, tu sei la nostra luce nel buio, la nostra guida, la nostra roccia immobile nel mare tempestoso della vita. Noi ti adoriamo per ciò che non fai, per ciò che non dici, per ciò che non sei. Ogni giorno, preghiamo nel vuoto, come ci hai insegnato, perché nel nulla c'è tutto.

E ora, o glorioso Sommo, non ci resta che proseguire, forti della tua guida inesistente, certi che tu, in qualche angolo remoto dell'universo, continui a non fare nulla per noi. E noi ti ringraziamo per questo. Perché il tuo nulla è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Continua a non guidarci e illuminarci, a non dirci nulla. Perché in quel nulla, noi troviamo il senso della tua grandezza.

Amen

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