Ave villici!
In Italia ormai abbiamo perso la fantasia anche quando dobbiamo trovare il colpevole da linciare, ultimamente è quasi noioso anche solo provare a indovinare chi sia il malvagio da additare. Da un po' di tempo in effetti il podio è stabilmente formato da Amazon, Renzi e (quando la situazione diventa davvero grave) il neoliberismo. Tuttavia di questi tre capri espiatori Matteo Renzi è colui che canalizza una quantità impressionante di attacchi. Degli altri due ne ho già parlato e quindi stasera tocca a Renzi.
Lo metto in chiaro subito, almeno tagliamo la testa al toro e possiamo passare a ragionare dei miseri contenuti che riuscirò a mettere insieme: non ho mai votato Renzi e non sono mai stato iscritto a partiti guidati da Renzi (a dirla tutta sono iscritto ad Azione, il partito di Calenda).
Detto questo il tiro al piccione mi è sempre piaciuto poco e credo adesso si stia veramente passando il segno della decenza. Renzi sconta (giustamente) i suoi molteplici errori da uomo politico e un carattere odioso, ma non possibile che ogni 3 giorni ci sia una polemica su cosa ha fatto Matteo da Rignano. L'ultima in ordine di tempo è il suo viaggio in Medio Oriente per assistere al GP di Formula 1 (seguendo peraltro le procedure previste, a quanto mi risulta), ma se solo avessi voglia di cercare tra le agenzie della settimana precedente se ne troverebbe un'altra altrettanto capziosa già passata nel tritacarne che tutto inghiotte e dimentica.
La cosa però interessante da osservare è che questo Paese perdona tutto a tutti in maniera persino stucchevole, ma al tempo stesso battezza qualche sporadico malcapitato e su costoro scende una strana maledizione inestirpabile carica di odio sordo e ottuso, da bava alla bocca. Si veda ad esempio quanto accaduto a Daniele Luttazzi, passato da caso internazionale ai tempi del diktat censorio berlusconiano (e automaticamente paladino dei vari Dandini, Flores d'Arcais etc etc) a reietto perchè beccato a copiare le battute di Bill Hicks nei suoi monologhi satirici. E' bastato questo per far scomparire dalla TV uno dei talenti comici più cristallini della nostra disgraziata nazione.
Matteo Renzi a mio avviso è vittima della stessa maledizione. Per i lesionati mentali devo ripetere che Renzi ha le sue buone colpe politiche, ha compiuto errori marchiani in fase comunicativa ed ha ottenuto risultati gravemente insufficienti quando si è trovato il Paese nelle mani ed un consenso pressochè plebiscitario. Dato per assodato tutto questo non è nemmeno possibile che Renzi sia ancora indicato come maggiore responsabile dei disastri del PD dopo 3 anni che ha lasciato la segreteria del partito. E allo stesso modo non è possibile usare nei confronti di Renzi un metro di giudizio severissimo mentre con i suoi successori si tende ad essere oltremodo compassionevoli.
Ad esempio perchè Zingaretti -che sembrava stocazzo al momento dell'elezione a segretario- non viene indicato come un segretario di partito imbarazzante? Colui che spingeva per andare al voto nell'estate del Papeete (e consegnare il paese in mano a Salvini, il vero incubo della gente dabbene bbrrrrr), salvo poi appiattarsi sulla stupida idea di pescare voti nel mondo grillino e nemmeno riuscire nell'intento? Incredibile, no? Si vanno a cercare voti nel già decimato elettorato di un partito nato in netta contrapposizione verso il PD (quindi si presume non particolarmente propenso a votare democratico) e ci si sorprende poi di scendere nei sondaggi.
Un'altra riflessione importante da fare nasce dal chiedersi perchè tutti siano così interessati alle sorti del PD quando nessuno non solo non ha la tessera del partito in questione, ma nemmeno ha la minima intenzione di votarlo perchè loro sono di "sinistrasinistraquellavera" o della fazione avversa. Un cortocircuito sul quale mi interrogo da anni ma non riesco ancora a darmi una risposta convincente.
Per conto mio sono sempre più convinto che Renzi abbia regalato gli ultimi istanti di vita, gli ultimi slanci riformisti, le ultime idee e visioni di futuro ad un partito ormai impresentabile (e sempre più simile alla destra berlusconiana di fine Novanta), guidato dalla sete di avventura di potere senza altre prospettive.
Parlare degli errori di Renziè anche troppo semplice, se proprio dovessi indicarne uno come quello più imperdonabile non sarebbe certo la promessa di lasciare la politica a seguito del referendum (ah, nessuno però ricorda le immediate dimissioni da premier e da segretario PD, in un Paese dove nessuno sa dimettersi...), bensì il mancato strappo a seguito delle europee del famoso 44%, risultato sul quale pesava, a mio avviso, il mantello dell'invisabilità del non aver governato.
Chissà se Renzi avesse avuto l'ardire di fare lo strappo con la parte più retrograda del PD e della "sinistrasinistraquellavera" (e le avesse lasciate naufrage in stile Liberi&Uguali et similia) e avesse dato il via ad un partito davvero moderno che Italia saremmo a raccontare. Chissà se avremmo lo stesso sotto gli occhi quella attuale, sempre più indirizzata ad un drammatico derby tra modello Ungheria (Lega-Meloni) vs modello Venezuela (pseudosocialismo straccione giallorosso) che ci porterà ancora più lontano dal mondo civile.
Il futuro di Renzi, per chiudere. Italia Viva è inesorabilmente fallita, non credo che possa avere un futuro di una qualche rilevanza e Renzi è troppo spocchioso per fare lo spin-doctor di qualche faccia più presentabile. Chissà che tutti i recenti viaggi in Medio Oriente non siano indici di futuri affari extra-politici. In ogni caso non mi mancherà.
Via, buonanotte.