L'outfit perfetto per l'aperitivo

Enrico Luschi • 15 ottobre 2022

Come essere i più brillanti all'ape di stasera

Ave villici!

Come va? Come procede “l’arrivo delle destre”? Avete visto che coalizione granitica? Promette bene, no? Del resto scannarsi per nomi di presidenti di Camera e Senato, dopo le elezioni meno avvincenti e meno incerte della storia repubblicana (loro erano “Pronti” del resto, mica un’accozzaglia di cialtroni in libera uscita semplicemente assetata di potere), è un bel modo di iniziare la legislatura. Indicare La Russa e Fontana poi una vera chicca per il prestigio internazionale: mettere alle più alte cariche parlamentari due macchiette del genere darà un davvero un tono internazionale al nascituro governo Meloni, anche se io continuo a non escludere totalmente l’idea che la piccola Gollum alla fine lo prenda riccamente nell’ampolla rettale e non venga incaricata da Mattarella.

In ogni caso in due giorni bruciati mesi di campagna elettorale a fare la parte della politica seria, istituzionalmente impeccabile etc etc. E, altro aspetto, anni a spaccare le palle con la sovranità del popolo sovrano e poi fai eleggere il numero due del tuo partito con un gioco di palazzo. Chapeau, Giorgina.

Avevo pronosticato governo tecnico entro un anno, adesso porto la previsione a 9 mesi. Si sente già l’odore soave e consolante di un nuovo governo tecnico, just keep in touch. Ah, ovviamente la colpa dell’elezione di La Russa è di Renzi, che di 4 voti (dei 9 totali di Azione) è responsabile dei 19 voti in più della somma dei voti dell'asse Meloni-Salvini. Miracoli del giornalismo italiano, che è riuscito ad utilizzare anche il VAR per stabilire se i deputati renziani si fossero fermati nella cabina sufficientemente a lungo per scrivere il nominativo, in barba alla segretezza del voto. Ma hey, attenti alla deriva democratica!

Ma non voglio parlare della politica italiana, almeno non direttamente dell’attualità stringente, voglio parlare di qualcosa di più allegro: la guerra in Ucraina.

O meglio, voglio parlare della pace. La pace che sento continuamente tirata in ballo ovunque, in TV, internet, podcast vari, articoli di giornali etc etc. Prima di vomitare i miei pensierini però bisogna che faccia una piccola premessa: non sono un guerrafondaio, non ho mai scritto o detto che X dovesse invadere o attaccare Y per passare il weekend in una maniera diversa e stravagante, ma non sono nemmeno Miss Italia o un personaggio della recita dei bambini delle scuole elementari che, allo stesso modo, invocano la famosa pace nel mondo. Ho la fortuna di seguire le imprese di Putin da anni, la mia compagna è bielorussa (con parenti che vivono in Crimea), quando mi appassiono a qualcosa divento quasi ossessionato e mi infogno in mille letture, quindi mi reputo un osservatore privilegiato rispetto alla media. Intendiamoci, ultimo dei cazzoni, sia chiaro, ma di novelle me ne raccontate meno della media, almeno questo concedetemelo.

Quello del quale non ci si vuole rendere conto, non so quanto per malafede o per vera idiozia è che il male esiste, i cattivi esistono, la Storia non è finita e le guerre siano ancora di moda nel 2022. Questo che siate d’accordo o meno: non è un’opinione sulla quale aprire una fervente discussione di merito, è un mero dato di fatto oggettivo. Preso atto di questo, tutto fila cristallino di conseguenza, almeno per me. Si può essere pacifisti e cercare il dialogo quanto si vuole, ma se il 24 Febbraio ti invadono il tuo Paese il punto non può più essere la pace ed il dialogo, perché mentre cerchi “pace e dialogo” hai carri armati e aerei che radono al suolo le tue città. E allora, il 24 Febbraio, cosa fai? Quindi il livello primario da prendere in esame è quello militare, non diplomatico. O almeno, passa in primo piano quello militare. A me sembrano cose banali, ma dopo 9 mesi di guerra continuo a sentire gli stessi identici discorsi che venivano fatti la prima settimana, è incredibile.

Opinionisti vari di questa coppola di minchia non lesinano succose analisi e accorati appelli al dialogo, ed ovviamente il colpevole è sempre e solo Zelensky che “indirizzato da Washington e Bruxelles non ha ancora capito dove fermarsi” (testuale citazione della sempre lucida Gabbanelli dopo l’attentato al ponte di Crimea) oppure è un “gigantesco problema” (il mai banale Scanzi mercoledì su La7). Perché capite, il problema è che Zelensky non si ferma, poichè dopo 8 mesi sulla difensiva ha addirittura osato attaccare un’infrastruttura militare strategica di notte, ma come direbbe la Gabbanelli “non sa dove fermarsi”. E’ un “gigantesco problema” che non abbia ascoltato i nostri grandi filosofi, pensatori, analisti geopolitici e militari in pensione (il mitico generale Mini del Fatto Quotidiano su tutti, una specie di Pippo Franco alle Grandi Manovre). Se gli avesse dato retta e si fosse fatto ammazzare subito o avesse accettato l'esilio dorato offertogli dagli USA (guerrafondai!) il 24 Febbraio, cedendo la sovranità di un Paese che non vuole essere russo non avremmo la bolletta del gas a queste cifre. Questo pezzo di merda, che poi è anche ebreo.

Comunque il problema è che non si ferma lui, mica Putin. Si deve fermare Zelensky, perchè "Putin non può tornare indietro", è un maschio alpha lui. Peraltro mi pare giusto far notare che l’Ucraina accettò di fare colloqui con la Russia. Accettò perfino di farli con terze o quarte linee della burocrazia putiniana (non Putin, non Lavrov, non Shoigu o Gerasimov) e addirittura su suolo bielorusso, non esattamente territorio neutrale in questa storia. Durante questi colloqui mai è stato messo sul tavolo almeno il cessate il fuoco da parte russa, anzi la sera prima veniva sempre fatto un bombardamento a tappeto di qualche cittadina, giusto per tenere alto il morale. Per questo quando chiacchierate di pace e dialogo mi fate un misto di pena e schifo, perché se non vi basta quanto già visto fino ad ora o siete in malafede (ma non capisco il fine) oppure avete veramente perso qualsiasi capacità analitica (leggasi “siete stupidi come la merda”, se non ci conosciamo di persona). Poi sarebbe interessante che diceste due parole su quel che passa sui media russi (dalle TV ai social), sulle dichiarazioni dei leader dell' "opposizione" russa per farvi un'idea di che interesse ci sia in Russia intorno a negoziati e cessate il fuoco. Perchè anche quello andrebbe analizzato bene, ovvero sia quanto impopolare possa essere in Russia l'invasione. Fino a quando Vlad non ha ordinato la mobilitazione (e quindi che l'ipotetico culo del grigio cittadino medio fosse al sicuro) non è che si levassero grida particolarmente indignate, anzi.

Ma torniamo a noi, alle argomentazioni che non riesco più a sopportare: generalmente il discorso di fondo è “Pace sennò ESCALATION NUCLEAREEEEE”, altra paturnia che agita i giornali nazionali ma che non si trova in prima pagina su New York Times, Washington Post, Le Monde, Liberation, El Pais. Evidentemente Repubblica, tra uno scoop su un gattino che caca a forma di Padre Pio e Totti che riga la macchina di Ilary, ha questi scoop mondiali non colti da nessun giornale degli altri paesi.

 Su questo è bene spendere qualche parola: se in tv ci fossero giornalisti ed esperti militari l’argomento sarebbe chiuso in pochi secondi. Invece dobbiamo dare spazio alle dichiarazioni dei politici, giornalisti tuttologi che non si capisce bene quale competenze abbiano per poter parlare sempre di tutto (Travaglio, per dirne uno fisso in TV, ma fate voi il nome di un altro della ristretta cerchia dei prezzemolini  televisivi). Qualsiasi esperto militare -basta cercare un cazzo di podcast o un qualche canale Youtube, se la cosa vi appassiona o inquieta a tal punto- ha praticamente scongiurato l’ipotesi di attacco nucleare. Il segretario NATO, che sulla carta penso sia più addentro a queste cose della Gruber, ha dichiarato qualche giorno fa in estrema sintesi che non c’è nessuna possibilità che la Russia utilizzi l’arma atomica senza lasciare traccia di azioni preventive che metterebbero in allarme la controparte, che ha già dichiarato di essere pronta ad “annichilire l’esercito russo alla prima avvisaglia”. Perché, alla fin fine ho capito così, non si tratta di una scena come quella che è possibile vedere nei film o nei cartoni animati, quando dal nulla spunta un missilone gigantesco che spara la superbomba prima che il nemico possa fare alcunchè. Quindi l’utilizzo di armi nucleari senza preavviso è -tecnicamente- un non argomento, che però tiene banco da mesi nei dibattiti e viene ciclicamente messo sul piatto. A tal proposito continuo a chiedermi perché di queste cose debba parlarne sempre e solo gente come Travaglio, Orsini o politici di quart’ordine, mai che ci fosse qualcuno che tecnicamente sa di cosa si parli e che spieghi per bene un argomento, quale che sia. Eppure ormai nel web si trova veramente di tutto, gente qualificata e affidabile, non solo ammiocuggino o Enrico Luschi che delira nel suo blog. Che ne so, un Barbero (che appena esce dalla Storia appare un poveretto senza arte ne parte, ma che almeno rende appassionante la Storia) esperto di cose militari lo ascolterei molto più volentieri di uno Scanzi che va in TV per poi segarsi sulla registrazione di se stesso.

Ma passiamo oltre, entriamo nello specifico: di che pace parliamo? Perché, ovviamente, c’è pace e pace. E non viene mai specificato di quale pace si parli o si auspichi. C’è la pace che prevede la sconfitta russa, con la perdita dei 5 territori illegalmente annessi dal 2014 (a proposito, ma non era iniziato tutto per Luhansk e Donetsk? Perché ora anche Kherson e Zaporizhia? ESPANSIONISMO NATOOOOOOOOOOOOOOOOOO), o c’è la pace che prevede l’annessione definitiva di questi 5 territori alla Russia. Come vedete è uno spettro molto ampio, con tutte le sfumature intermedie che volete.

Su, non siate timidi, spiegate bene che pace volete e come intendete soprassedere al fatto che sul territorio ucraino decide l’Ucraina e non un satrapo malato a Mosca, tantomeno l’addetto alla pompa di benzina di San Piero a Ponti (FI). Sarebbe interessante capire perché fidarsi di uno Stato e di un leader che ha sempre e solo stracciato qualsiasi accordo o mentito in qualsiasi occasione. Anche il QUANDO parlare di pace è importante: chiedere a gran voce all’inizio dell’autunno, dopo mesi, la pace quando la Russia perde sul campo, il morale delle truppe è a terra (notizie di insurrezioni e ammutinamenti pressochè quotidiane) e non controlla non dico la capitale nemica, ma nemmeno le province che vuole annettersi è quantomeno curioso, esattamente come il bombardare quotidianamente il territorio che tu stesso hai dichiarato essere “russo per sempre”, pensate che hanno invaso Ucraina per la guerra civile in Donbass. Comunque a chiedere la pace in queste condizioni forse non otterreste nulla nemmeno ad un videogame a livello facile, ma c’è chi chiede la pace proprio ora. Ripeto, curioso.

Facciamo anche velocemente il punto per ricordare gli highlights degli ultimi mesi: in 48 ore i russi sarebbero arrivati a Kiev, dopo l’invasione dovevamo comprendere le ragioni di Putin per le provocazioni della Nato, poi Bucha era una messa in scena, bombardare Kiev quando è in visita Guterres può accadere, il razzo sul parcheggio della centrale nucleare era un tracciante, poi nel teatro di Mariupol non c’erano civili, poi Azovstal era un covo di nazisti (ciao Ignazio!), poi le fosse comuni erano finte, poi il sabotaggio al gasdotto era colpa degli Americani. Ma non vi fate un pochino schifo, ogni tanto?

Per fortuna le nostre opinioni, sempre legittime (ma che allo stesso tempo indicano sempre che razza di persona si abbia davanti), sono il nulla, perché nel mondo reale si osserva quanto questa mossa della Russia sia stata folle e abbia reso Mosca la capitale di uno stato paria. Alla recente votazione ONU sulla legittimità dell’annessione Russa dei territori ucraini hanno votato con la Russia solo Bielorussia, Corea del Nord, Nicaragua e Siria, perdendo anche il voto di Afghanistan, Cuba, Kirgikistan, Sudan, Zimbawe, Iran e Brasile (ciao BRICS, ciao). A proposito dei Brics, ve li ricordate gli espertoni su TV e giornali autorevoli del livello di Limes che davano per certa l’alleanza Cina-Russia , l’immediata conquista di Taiwan ed il crollo della civiltà occidentale? Eh, anche qui la dogana di Madame Realtà si conferma invalicabile: la Cina ha riccamente mandato in culo lo Zar sul piano militare ed economico. Sul piano militare nessun aiuto, sul piano economico -10.9% di acquisto LNG, -15.2% crude oil, -7.7% carbone, a testimonianza che nel mondo c’è un solo Dio che move il Sole e l’altre stelle: il vil denaro che vi fa tanto schifo, ma solo quando si parla del denaro altrui.

L’Italia si dimostra ancora una volta il ventre molle d’Europa, ma la colpa stavolta non è da indicare nei partiti con comprovati rapporti con il regime putiniano (Lega e Cinque Stelle, che avessero ricevuto per questo la metà della merda caduta su Renzi per le sue conferenze in Arabia sarebbe già qualcosa), ma trova campo fertile anche in altri settori politici e sociali. Ormai sentire qualcuno che dica non si può permettere -a costo di guerreggiare oggi per evitare che diventi una prassi domani, dopo che è dal 2008 che si fa finta di nulla- che uno Stato invada un altro militarmente è passare per guerrafondai irresponsabili, non rendendosi conto che l’inazione ci legherebbe mani e piedi al prossimo capriccio dello Zar, che magari tra qualche anno avrà voglia di far ritornare sotto l’ala russa i territori baltici, o kazaki o chissà quale sarà la prossima paturnia. Peraltro, in questo mondo in ebollizione, mostrarsi molli e vili magari potrebbe invitare qualche altro regime con smanie belliciste a muovere qualche ulteriore passo, quindi lasciare per la terza volta mano libera a zio Vlad non mi sembra una gran mossa nemmeno sotto questo punto di vista. Anche non tollerare che la Russia si trasformi in uno Stato terrorista al fine di rapinare un territorio altrui (e che oltretutto non ha la minima voglia di cambiare bandiera) è passare per guerrafondai. Immancabile quando c’è da pestare una merda la CGIL, che non a caso l’altro giorno è sfilata con questo bel cartello, nient’affatto infantile e molto al passo coi tempi: "We love Gazprom, Yankee$ go home". Nessuno è andato alla recentissima manifestazione sotto all'ambasciata russa, anche questo un bel segnale.

Ci sarebbe poi da dire tanto altro, sempre sul clima putrescente che si respira in Italia (farà prima a prendere le distanze dall’invio di armi la maggioranza o l’opposizione? Oppure quando falliremo?) ma voi non mi pagate e quindi quando non mi fa più voglia smetto di scrivere, care le mie bustine di piscio.

Ci sentiamo, forse, una volta che avranno partorito il nuovo Governo, questo proprio non possiamo perdercelo.

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