L'emergenza dell'emergenza

Eric Packer • ago 10, 2021

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Sulla preferibilità dei sistemi economici capitalistici a tutti gli altri sperimentati dal genere umano, non nutro particolari dubbi. Non è perfetto ma, d'altronde, di perfetti non ne esistono: diciamo che, tra i tanti, è il meno imperfetto con i suoi pregi ed i suoi difetti. Il libero mercato, non diversamente da quanto evidenziato da Freud relativamente alla civiltà a cui il primo è strettamente legato, porta con sé sia vantaggi che svantaggi.

Brexit, Trump, l' ascesa delle destre e delle sinistre radicali, sono chiari sintomi di un tentativo di opposizione delle masse allo status quo verso il quale queste percepiscono un disagio crescente, probabilmente legato ad un'espasione -talvolta meramente teorica e prospettica- senza precedenti della libertà a fronte della rinuncia ad una cospicua porzione di sicurezza.
Freud, nel riferirsi alla "sicurezza", usa il termine Sicherheit il quale necessità di ben tre vocabili per poter essere compitamente tradotto: certezza, sicurezza ed incolumità. Certezza, circa il futuro che attende le nostre esistenze nonché circa gli outcomes delle nostre azioni; sicurezza, circa il nostro posto in questo tempo nonché circa il nostro ruolo sociale; incolumità, del nostro corpo e dei nostri averi. Il venir meno di questi tre fattori o anche di uno solo di essi genera, inevitabilmente, ansie e paure.

Le ansie e le paure rappresentano un tesoro di inestimabile valore per i politici i quali, affamati di voti, consapevolmente sfruttano la condizione inquieta e dunque confusionale degli elettori non di rado riconducendola a cause totalmente o parzialmente errate (immigrazione, Trump, Brexit, Putin, inquinamento, ecc.). La deliberatamente fallace individuzione delle cause primarie della paura affligente le persone versanti in condizioni d'incertezza deriva dalla mancanza di volontà o dalla consapevole impossibilità di affrontare le reali cause prmarie della stessa: instabilità lavorativa, precariato, rischio licenziamento/cassa integrazione, sovraindebitamento, pensioni distanti o particolarmente esigue.

Vivere in una condizione di permanente inceretezza logora la psiche dell' essere umano, specie ove la prima venga percepita come irreversibile. L' incertezza ingenera negli individui una duplice sensazione spiacevole: l' ignoranza (il non conoscere quale sarà il proprio futuro) e l'impotenza (il non poter incidere sulla propria esistenza per migliorarla). Il sentirsi ignorante ed impotente in un contesto sociale, economico e culturale totalmente impregnato dal celodurismo individudalista - fallire dove altri riescono esibendone i risultati- conduce ad un forte senso di inadeguatezza e l'inadeguatezza ad un complesso d'inferiorità non di rado sfociante nella depressione. Oggigiorno, vivere in condizioni di vulnerabilità, insicurezza, incertezza esistenziale è il new normal in ragione del fatto che tutto quanto fatto o persino detto dall' uomo è sistematicamente esposto alle forze di mercato, oscure, imprevedibili, non necessariamente razionali.

In tutto questo, lo Stato potrebbe -come accaduto per decenni- trovare la propria ragion d'essere, la propria legittamazione, nella promessa e nell' azione tese a ridurre, contenere, mitigare la vulnerabilità e la fragilità di coloro i quali risultino più di altri esposti alle intemperie dei mercati.
Non sta andando, però, così. Tutte le istituzioni giuridiche, economiche e sociali proprie dell' État-providence vengono progessivamente smantellate al pari di qualsiasi ostacolo in grado di intralciare il cammino del libero mercato. L' individuo è sempre più solo dinanzi ai problemi della vita: a lui soltanto, per il tramite dei suoi averi, è demandata la soluzione di problemi molto complessi. Direbbe Ulrich Beck: oggi agli individui si chiede di trovare soluzioni autobiografiche a contraddizioni sistemiche.

Lo stato non intende più interferire col mercato né intervenire per limitare le incertezze esistenziali da questo generate e dunque necessita - al fine di giustificare la propria esistenza messa in discussione dall' incapacità di governare i fenomeni economici -di amplificare a dismisura, di ingigantire -al fine di poter espletare il proprio ruolo di tutore nonché di detentore del monopolio della sicurezza- nuove paure e nuove incertezze non economiche: dal terrorismo ai cataclismi climatici, dalle pandemie alle catastrofi alimentari. In questa ottica, credo sia possibile leggere il quotidiano catastrofismo politico-mediatico sul clima, sugli immigrati (fenomeno che andrebbe governato seriamente e non per slogan) su talune malattie, ecc.

In particolare, sul clima abbiamo vissuto un vero terrorismo quotidiano nonostante, tutti gli scienziati, per circa un secolo siano stati concordi nel ritenere che nel sempre «prossimo decennio» avremmo sperimentato la fine della civiltà. Di decenni ne son passati dieci e nonostante -pare- siamo ancora qui, lo stato (gli stati) seguitano a cavalcare le onde della paura. Una condizione di panico permanente ricercato, voluto, poiché le istituzioni intendono proteggereci dai presunti pericoli che ne sono alla base al fine di giustificare in qualche modo la propria esistenza.

Di seguito, una breve rassegna delle paure diffuse negli ultimi anni dagli scienziati (o sedicenti tali), dai politici e dai giornalisti e mai concretizzatesi.
Le indicherò in lingua inglese in modo tale che voi stessi possiate verificarne il contenuto su internet con un semplice copia incolla.

1966- Oil gone in 10 years.
1967- Dire Famine Forecast by 1975.
1968 - Overpopulation will spread worldwide.
1969 - Everyone will disappear in a cloud of blue steam by 1989
1969 - Worldwide Plague, Overwhelming Pollution, Ecological Catastrophe, Virtual Collapse of UK by End of 20th Century
1970 - Oceans Dead in a Decade, US Water Rationing by 1980
1974 - Food Rationing by 1980
1970 - Ice age by 2000.
1970 - America subject to water rationing by 1974 and food rationing by 1980.
1970 - World will use up all its natural resources.
1970 - Urban Citizens will require gas masks by 1985.
1970 - Nitrogen buildup will make all land unusable.
1970 - Decaying pollution will kill all the fish.
1970s - Killer Bees!
1971 - New ice age coming by 2020 or 2030.
1972 - New ice age by 2070
1972 - Oil depleted in 20 years.
1972 - Pending Depletion and Shortages of Gold, Tin, Oil, Natural Gas, Copper, Aluminum.
1974 - Space satellites show new ice age coming fast.
1974 - Another ice age?
1974 - Ozone depletion a "Great Peril to life" .
1976 - Scientific Consensus Planet cooling, famine imminent.
1977- Department of Energy Says Oil will peak in 90's.
1978 - No end in sight to 30 year cooling trend.
1980 - Acid rain will kill life in lake.
1988 - Regional droughts (mai occorse) in 1990s.
1988 - Maldive island will be underwtaer by 2018.
1988 - World’s Leading Climate Expert Predicts Lower Manhattan Underwater by 2018.
1989 - Rising sea levels will obliterate nations if nothing done by 2000.
1989 - UN Warns That Entire Nations Wiped Off the Face of the Earth by 2000 From Global Warming
1989- New York City0s west side Highway underwater by 2019.
2000 - Children won't know what snow is.
2000 - Snowfalls Are Now a Thing of the Past
2002 - Famine In 10 Years If We Don’t Give Up Eating Fish, Meat, and Dairy
2002 - Peak Oil in 2010
2004 - Britain will Be Siberia by 2024
2005 - Manhattan Underwater by 2015
2005 - Fifty Million Climate Refugees by the Year 2020
2008 - Arctic will Be Ice Free by 2018
2008 - Climate Genius Al Gore Predicts Ice-Free Arctic by 2013
2009 - Climate Genius Prince Charles Says we Have 96 Months to Save World
2009 - UK Prime Minister Says 50 Days to ‘Save The Planet From Catastrophe’
2009 - Climate Genius Al Gore Moves 2013 Prediction of Ice-Free Arctic to 2014
2011 - Washington Post Predicted Cherry Blossoms Blooming in Winter.
2013 - Arctic Ice-Free by 2015
2014 - Only 500 Days Before ‘Climate Chaos’.

Eric Packer è un anonimo utente Facebook, lo seguo da tempo e lo trovo spesso interessante da leggere, altre volte meno. Per la terza volta appare su queste misere paginette.

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