Hasta la miseria siempre

Enrico Luschi • 17 luglio 2021

Cuba, ovvero (secondo alcuni) il Paradiso in terra

Ave villici!

Non so come mai ma da qualche tempo non vedo più (sui vari social che frequento) post inneggianti alla grande Cuba. Strano, perchè ci era stato fatto un discreto paio di coglioni al tempo dei medici cubani venuti in Italia al tempo del dilagare del Covid, ad esempio. Ricordate? Cuba inviò una delegazione di medici che dovevano aiutare la popolazione italiana piegata dall'epidemia di Covid, ma alla fine si ritrovarono ad essere aiutati dalla popolazione italiana, visto che si presentarono in pieno febbraio in Lombardia senza nemmeno un maglione. Non importò, fu tutto un fiorire di post inneggianti la grandezza del regime comunista che accorreva al capezzale del miserevole paese capitalista servo degli yankees. Una lezione da Cuba, scrisse qualcuno, senza probabilmente nemmeno sentirsi ridicolo.

Cuba tornò a spopolare sui social quando, in ritardo di qualche mese (e qualche milione di morti, dettagli) riuscì a mettere a punto un vaccino anti-Covid. Anche lì festa grande, toni trionfalistici per un vaccino in ritardo di mesi, che ancora doveva iniziare a essere prodotto, mentre qui si andava avanti già a 350.000-400.00 vaccinazioni al giorno. Ma pochi cazzi, loro mica avevano i brevetti, eh! Il vaccino era pubblico e gratuito, mentre noi, come ben sapete, dobbiamo pagare per vaccinarci. Ah no, è gratuito anche qui, già. Comunque forza Cuba, ora c'è solo da produrne qualche milione di dosi, distribuirlo e iniettarlo. Dettagli mica da poco, visto che Cuba è falcidiata dal Covid. Eh si, perchè nel paradiso terrestre i dati sono drammatici. Potrebbero provare con più Stato nell'economia e nella Sanità, evidentemente è troppo poco. E, criminalmente, ci sta provando davvero, visto che l'illuminato regime cubano non partecipa -per sua scelta- al programma Covax (ovvero sia l'elemosina vaccinale ai paesi del Terzo Mondo) per puntare tutto sul vaccino autoctono.

Finita questa premessa passiamo all'attualità: da qualche giorno a Cuba si sono viste imponenti manifestazioni di dissenso verso il regime comunista, ormai in vigore sull'isola caraibica da 60 anni. Probabilmente le più grandi manifestazioni di dissenso al regime dal "Maleconazo" dell'Agosto 1994, con annessa fuga di 35.000 stolti che decisero di lasciare il Paradiso in terra per andare a cercare fortuna altrove nell'inferno capitalista. Chissà quanti sono rientrati a Cuba poi.

Finita la dinastia ereditaria dei fratelli Castro nel 2018, al potere adesso c'è tal Miguel Diaz-Canel, che sembra anche lui un bel soggettone. E' interessante spendere qualche parola sul processo "democratico" cubano. Ogni 5 anni si svolgono le elezioni (sempre molto avvincenti) che vengono sorvegliate dal Partito Comunista. La lista dei partiti politici ammessi alla campagna elettorale non è molto lunga, può infatti presentarsi solo il Partito Comunista Cubano. Anche la scelta dei candidati, dopo il vaglio della Commissione di Candidatura del Partito, non lascia molto spazio ad imprevisti: ben 605 candidati si contendono 605 posti. Ora, se pensate che esageri, controllate pure, bastano anche solo Wikipedia e 5 minuti di tempo. Poi immaginatevi di vivere in un Paese del genere che ficata debba essere.

Dicevamo di Diaz-Canel, torniamo a lui. Nei giorni delle sommosse è apparso in TV dove ha accusato gli Usa, l'embargo e gli agenti stranieri, anche quelli sui social. Già, gli influencer di Instagram minano la dittatura cubana, secondo il buon Diaz-Canel. Ma mica solo loro, la vera arma segreta degli Usa contro Cuba è -tenetevi forte- la pornostar libanese Mia Khalifa. Anche qui, se non ci credete, andate pure su Youtube e cercate, è un filmato che secondo me merita di essere visto. Ma nonostante questo portentoso attacco di influencer Instagram e pornostar libanesi, Diaz-Canel, in pieno rispetto democratico, ha detto che i manifestanti "saranno trattati come meritano" (testuale).

Ma per cosa manifestano i cittadini cubani in strada in questi giorni? Difficile dirlo, Cuba ha una sanità eccellente (se siete ricchi, altrimenti venite ammassati sul fieno, letteralmente) e la scuola gratis (pensate!), quindi è tutto miele, eppure la gente scende in strada col serio rischio di farsi ammazzare. La promessa di Fidel ("Vivrete in Paradiso"), a 60 anni di distanza, ancora stenta a realizzarsi. Chissà, magari ai cubani inizia a venire a noia fare ore di fila per il cibo offerto dal regime, oppure di vedere la figlia costretta a fare la troia con i turisti dello sporco mondo capitalista per poter mangiare qualcosa di diverso da riso e fagioli by Fidel&eredi. Eppure il buon Fidel aveva ereditato una Cuba ricca: so che non ci crederete, ma nel 1958 il reddito procapite cubano era UGUALE a quello italiano, doppio rispetto a quello spagnolo e superiore perfino a quello giapponese. Il confronto dopo 60 anni di comunismo (o anche a sto giro "non è vero comunismo"?) è imbarazzante, eppure Fidel e l'ottimo Che continuano ad essere i santini da portare in processione.

Ma diciamoci la verità, è colpa dell'embargo yankee. L'embargo celebrato da Fidel quando fu emanato ed esibito come un vanto? Proprio quello. Ma c'è da fare una precisazione al riguardo. Cuba, anche qui non ci crederete, ma può commerciare con chi vuole, per molte merci (dal 2009) addirittura anche con gli odiati USA brutticapitalistiimperialistietcetc. Il problema è che per comprare (dato che non si è grado di produrre da soli) ci vogliono i soldi e Cuba i soldi non li ha, visto che non produce quasi nulla di più che rum e sigari, incredibilmente insufficienti a tenere in piedi un'economia.

E' strano, infine, che non sia rilanciato quanto ha recentemente dichiarato Biden, il presidente USA ormai citato anche quando dice che deve andare a pisciare, perchè lui mica è come Trump (salvo al 90% fare le esatte identiche cose). Cosa ha detto Biden? Testualmente "Il comunismo è un sistema fallimentare e non mi sembra che il socialismo sia un utile sostituto. Cuba è uno stato fallito che reprime i propri cittadini".

Tutta questa pappardella per dire cosa? Boh, niente di specifico, solo per mettere qualche puntino sulle i nei confronti dei pochi che, nonostante tutto, vedono ancora nel 2021 Cuba come un punto di riferimento da prendere in seria considerazione invece di compatire un Paese del Terzo Mondo per il destino che si è autoinflitto.

Ultimo aneddoto personale: da piccolino giocavo a baseball in un paesino della provincia grossetana, ebbi la fortuna di avere come allenatore tal Pedro Medina. Una leggenda del baseball mondiale, pluricampione del mondo, star della fortissima nazionale di Cuba '70-'80. Uno, per dare la cifra del personaggio, ancora oggi titolare di diversi record del campionato cubano e che con il suo fuoricampo decise una finale di Coppa del Mondo terminata 1-0. Mi fece tanta tristezza già allora sapere che il pari grado di un nostro Gigi Riva o Gianni Rivera fosse costretto dalla miseria a insegnare il baseball a grassi ed inutili bimbetti che passavano i pomeriggi a Roselle (GR) perchè inadatti ad altri sport.

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