Il piano di Dio

Enrico Luschi • 3 febbraio 2019

Secondo appuntamento del nostro "Figli di un Dio mediocre"

La suoneria del telefono era odiosa, ma a Dio piaceva farla suonare un po' prima di rispondere, forse solo per dare all'interlocutore l'idea di disturbare chissà quale attività. Rispose e, senza alcuna sorpresa, la voce che rispose dall'altra parte del microfono era del suo amico Tony.

“Ciao, Dio” disse

“Si, per ancora qualche ora”

“Sei pronto per il grande passo?”

“Mah, senti...Mi sono davvero stufato, troppo stress, troppa tensione” sospirò e continuò: “Ma forse la realtà non è nemmeno quella. Voglio davvero cambiare. Sono stanco di far accadere le cose, voglio vivere senza dover pensare a nulla. Ve lo avevo detto all'assunzione, non credo di essere portato per il ruolo”

“E chi lo è? Stai tranquillo, sappiamo tutti che non è una posizione semplice”.

Sperò davvero che questa ultima frase fosse sincera e non la solita affermazione di circostanza.

“In realtà per qualche tempo mi sono davvero divertito...Ah, a proposito, il prossimo turno spetta ancora a noi?”

“Si, abbiamo altri due turni, poi sta ai taoisti per 4 mandati”

“I taoisti? Ma se non se li incula nessuno?”

Che notizia, dopo una serie infinita dei turni dei cattolici era il turno dei taoisti, forse la Cenerentola delle Religioni. Era da tantissimo tempo che non avevano il turno e forse era anche una notizia positiva. Diò sprofondò in poltrona e si mise a fissare il golfo, mentre attendeva la risposta di Tony.

“Hanno loro il turno. Quindi spero il tuo successore inizi a riguardare anche l'Est Asiatico”

“Sento odore di critica nelle tue parole”

“Ma no, alla fine hai fatto quello per cui sei stato scelto, non ti posso recriminare nulla. Certo una volta i Texas Rangers potevi anche farli vincere...”

Dio scoppiò in una fragorosa risata e provò a rilanciare: “No, dai. Non avrebbero retto un'altra botta dopo il Leicester”

“Hai ragione” tagliò secco l'altro e continuò: “Parliamo di cose serie: perchè la diretta tv della conferenza stampa di addio? Lo sai cosa scatenerai?”

“Si, Tony, ma considerala una gag, non ho certo intenzione di svelare nulla di segreto”

“Saggia decisione, anche perchè devo ricordarti che alle 24:00 perdi ogni immunità...”. Quella frase non gli piacque nemmeno un po', ma doveva far buon viso a cattivo gioco, del resto qualsiasi cosa succedesse dopo la conferenza stampa tutto si può dire tranne che non fosse stata responsabilità diretta di Dio.

Rimase in silenzio per qualche secondo e poi disse: “Farò solo una filippica all'umanità, non rivelerò nulla, tranquillo. Lo so che non servirà assolutamente a nulla, ma devo uscirne con la coscienza pulita e con la speranza di aver svegliato almeno una persona da questo incubo”

“Wow, che originalità” lo derise l'altro, convinto con quella piccola dose di cinismo di gelare Dio.

“Non hai capito, io non esco dal gioco del tutto, Tony.”

“In che senso?”

“Nel senso che ho un'idea per rafforzare il nostro brand, come direbbero quei malvissuti del tuo ufficio marketing”

“Continuo a non capire, Dio.”

Dio allora si accese una sigaretta e espirò il fumo in maniera quasi teatrale, per darsi un tono, poi iniziò a spiegare il suo piano: voleva che il successore fosse scelto attraverso un reality show. Nel frattempo l'attuale Satana, un islandese mite e pacato che si sarebbe dimesso nello stesso giorno di insediamento del successore di Dio -come da prassi istituzionale- avrebbe retto l'ordine del mondo, senza molto margine di manovra e con poteri assai limitati. Questo avrebbe portato enormi benefici economici alla Ditta, l'avrebbe resa un anello portante della catena decisionale in maniera permantene e non solo quando il Giostraio fosse stato un cattolico e, non ultimo, avrebbe permesso di investire gli utili sulla Scuola (ovviamente interconfessionale) di Formazione Dei, un vecchio pallino di Dio, progetto del quale tante volte aveva parlato con Tony.

Questa scuola, nei suoi piani, avrebbe avuto il compito di formare Dei molto più preparati tecnicamente e psicologicamente alla missione. Sarebbe stato forse un vero passo avanti per l'umanità. Questa improvvisazione che regnava da migliaia di anni non aveva portato a nulla di veramente positivo. L'umanità ancora non aveva nemmeno capito che il mondo nel quale era costretta a vivere era stato in realtà progettato per i gatti.

Tony ascoltò in silenzio, tranne qualche breve rumore che Dio interpretò come consenso al piano, poi chiese “Ma tu? Fai tutto questo casino, tra poche ore scatenerai il delirio nel mondo e poi te ne vieni fuori col voler fare l'eminenza grigia?”. Ma Tony non aveva colto nel segno e si dovette ingoiare la risposta di Dio “Ma è qui che dimostri che, nonostante l'impegno, sei solo un povero demente: io sarò uno degli strapagati giudici del reality show, avrò il 10% del merchandising del programma e socio di minoranza della scuola...No, dico, non penserai mica che dopo 23 anni di Dio voglia andare a vivere in una baracca a CapoVerde e magari dovermi svegliare alle 2 per andare a fare il pane ai turisti, no?”

“Questo mi sa di ricatto” rispose Tony.

“Benvenuto nella dura realtà” disse Dio chiudendo la chiamata.

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