Give war a chance

Enrico Luschi • 28 febbraio 2022

Lo Zar mostra i muscoli, ma si caca addosso.

Ave villici!

Come va? Chiedo venia ma negli ultimi mesi sono diventato padre, ho vissuto la pandemia ed è scoppiata una guerra, quindi scusate se manco dal 31 Dicembre, ma tanto per quanto pagate per leggermi potete anche non rompere troppo i coglioni.

Allora, io in realtà volevo scrivere per celebrare un anno di Governo del Trismegisto, ma come non vi sarà sfuggito ci sono cose ben più importanti. Tipo la guerra con quel fallito di Putin, finalmente. Due parole di numero però su Draghi: voto 9 fino ad Ottobre, voto 4 da Ottobre ad oggi. Se finirà il caos in Ucraina magari ci torniamo, altrimenti tutto scivolerà nell’oblio di questi nostri tempi che tutto fagocitano e tutto smantellano.

Ucraina dunque. Ne parla Scanzi, ne potrò parlare anche io. Come siamo arrivati a tanto? Cosa succede? Quale potrà essere il futuro più probabile? Ma so una sega io, ovviamente, almeno per il futuro. Per quanto riguarda il come siamo arrivati qui, perché e cosa sta succedendo magari due parole riesco a metterle giù. Seguitemi in questo viaggio appassionantissimo. Prima però leggete qui, giusto per sapere come la penso su Putin e chi sia Putin, sennò mi tocca riscriverlo un’altra volta e mi rompo le palle.


Prendiamola proprio larghissima che non ho un cazzo da fare e la serata è ancora giovane, pur riducendo barbaramente a concetti stringati, soprattutto per venire incontro alle vostre misere facoltà mentali: Putin nella prima metà degli anni zero capisce che l’Europa è un continente di molli&vili e l’America è infognata in uno dei suoi tanti disastri di politica estera. Capisce che può osare qualche mossa per riprendersi alcuni dei territori persi dopo lo smantellamento del regime sovietico. La ferita è fresca, il sogno di ricostruire la Grande Russia prende campo.

Parte una lenta ed inesorabile offensiva su due fronti: diplomatico (sotterraneo, subdolo) e militare. Per quanto riguarda la prima parte basterà citare i finanziamenti a vari partiti antisistema occidentali tramite soggetti inquietanti (Dugin, Bannon e chi più ne ha più ne metta). Ma ancora prima lo sdoganamento di Berlusconi dell’amico Putin, fino ad allora un pezzente o poco più nelle cancellerie occidentali. O vogliamo dimenticarci della grande amicizia a base di troie e feste in Sardegna tra Silvio e Zio Vlad?

Passato lo sdoganamento qui in Italia non ci siamo fatti mancare nulla, con Lega, Meloni e Cinque Stelle caduti subito nella rete del Cremlinoa diffondere (guarda te il caso) teorie folli che in questo cazzo di Paese hanno trovato ovviamente terreno fertile. E allora giù noEuro, noVax, noNato, noF35, notrivelle, noTAP, notutto e le mille altre corbellerie che infestano i social da quindici anni a questa parte e che ancora continuano (o ci siamo dimenticati del vaccino Sputnik?). Ma l’attacco subdolo russo mica si ferma all’Italia: sono provate oltre ogni ragionevole dubbio le ingerenze nella questione Brexit, nell’ascesa di Trump e del trumpismo e di sinceri democratici come Orban e gentuzza varia. Al contempo si sviluppa il culto dell’uomo forte della Grande Madre Russia. Emblematico il fotomontaggio di Putin che cavalca l’orso, una delle immagini simbolo del disastro combinato dalla propaganda russa nelle aride menti occidentali.
Ah nel frattempo il tutto è farcito da omicidi sparsi in giro per il mondo di giornalisti e avversari politici. Oh, qui volo proprio veloce eh, sono proprio le basi per poter parlare a ragion veduta. Alcuni nomi, in un triste esercizio di memoria: Aleksandr Litvinenko, Anna Politkovskaja, Boris Nemcov, Stanislav Markelov, Sergej Magnitskij e Boris Berezovskij, giusto per dirne alcuni.

L’altro livello del piano è meramente militare, con rapidi blitz in zona Ucraina e nel Caucaso, vero terreno di caccia del novello Zar. E’ ancora solo il 2003, in Georgia vince le elezioni un fronte pro-occidentale che, memore delle mirabilie del dominio sovietico, guarda speranzoso ad occidente e lascia volentieri la Russia al suo destino. A zio Vlad questo non piace affatto e quindi inizia un lento ed inesorabile martellamento ai fianchi della giovane repubblica caucasica, fino a quando nel 2008 smembra la Georgia, creando due enclavi separatiste a seguito di una guerra criminale sulla quale NATO ed Europa hanno fatto finta di guardare da un’altra parte.

Putin si sente il cazzo grossissimo per aver fiaccato la Georgia dopo 5 giorni di guerra e muove un'altra pedina al momento della rivoluzione ucraina del 2014. Anche qui zio Vlad decide che quel che vogliono gli ucraini per il loro paese è sbagliato e decide di inviare truppe senza insegne (gli “omini verdi”, ve lo ricordate?) per ribaltare il tavolo. Una velocissima guerrettina (appena 6 morti totali) ed un finto referendum organizzato al volo e la Crimea viene annessa dalla Russia, perché zio Vlad così ha deciso. NATO e UE, anche qui, fanno orecchie da mercanti,ma almeno non riconoscono ufficialmente i nuovi confini dello Zar. Passa UN MESE e lo schema viene riproposto nel Donbass, dove l’esito è praticamente il solito: vengono instaurate due repubblichette fantoccio filorusse a dispetto di ogni autodeterminazione e del governo ufficiale ucraino. Strano che nelle polemiche di questi giorni Putin e Lavrov menzionino il casino in Donbass degli ultimi 8 anni ma non ci racconti che realtà c’era in quella regione 9 anni fa, prima del suo mefitico arrivo sulla scena. Anche qui perdonerete la velocità di sintesi, ma non è che possa supplire io alle vostre mancanze.

Passiamo all’oggi: da 4 mesi, QUATTRO MESI, i cattivoni americani avvertono europei ed ucraini che la Russia aveva in mente una guerra vecchio stampo in Europa. Come al solito abbiamo pensato alla schwa, a Greta e a tutte le grandi battaglie della cara vecchia Europa, ma agli avvertimenti dell’esercito più avanzato del mondo nessuno ha creduto, né in Europa né in Ucraina. Quei coglioni degli americani, pensate, avevano anche suggerito a dicembre di bombardare il famoso ponte tra Bielorussia e Ucraina, perché l’offensiva russa sarebbe passata di sicuro da lì ed un bombardamento avrebbe quanto meno rallentato i piani del Cremlino. Hanno indovinato TUTTO, hanno sbagliato i tempi di una settimana.

Invece niente, fino al giorno prima dell’attacco abbiamo pensato ad altro. I grandi diplomatici ed i grandi diploamtici europei sono andati a farsi passare i coglioni sulla fronte da Lavrov, che rassicurava che erano solo paturnie occidentali. Addirittura, nella guerra di fake news, erano riusciti a far credere ai media europei che il 15 febbraio si stessero ritirando dal confine ucraino. Ovviamente abbiamo abboccato e per giorni in TV si sentiva parlare del fantomatico ritiro dei militari russi.

E quindi è iniziata la guerra. Sulle operazioni militari non metto bocca, dico solo che il grande esercito russo -che tremare il mondo fa- esiste solo su Facebook e nella vostra testa, visti i ripetuti fiaschi nel prendere non dico Kiev (a 100 km dal confine, non una distanza siderale, visto anche lo squilibrio delle forze in campo), ma Kharkiv una città che è a 20 km dal confine.


Un esercito dipinto come l’Invincibile Armada in 5 giorni di guerra contro uno stato miserevole come l’Ucraina ancora non è riuscita a prendere una città a 20 km dal confine, nonostante metta in atto una guerra preparata da un anno, attaccando a tenaglia da almeno 3 fronti.


Alcune immagini sull’inadeguatezza dell’esercito russo circolate sui social sono incredibili, ma tutte riscontrate: carri armati senza benzina, colonne intere di mezzi persi nel nulla perché -pensate- non sono riusciti ad ovviare ad un sabotaggio da asilo Mariuccia come quello di segare i cartelli delle indicazioni stradali da parte dei civili ucraini, carri armati abbandonati trainati via da trattori di contadini ucraini. Questo è il livello. Ma lasciamo perdere l’aspetto militare, ovviamente se Putin dice di conquistare Kiev anche a costo di migliaia di morti civili, Kiev cadrà. E’ troppa la sproporzione numerica che è già un miracolo che sui palazzi della capitale ucraina non sventolino banidere russe.


Sono due gli aspetti che mi interessa trattare: le reazioni politiche ed economiche dell’Europa e le reazioni del popolaccio. Partiamo dalle prime, ovvero quelle politiche ed economiche: l’Europa, in colpevole ritardo, pare essersi finalmente svegliata di fronte all’ennesima provocazione espansionistica del demente in carico al Cremlino.


Nonostante la paura innata della nostra classe politica, dopo giorni di tentennamenti e figure ridicole (ahimè anche Draghi), abbiamo messo in campo sanzioni durissime che metteranno in ginocchio l’economia russa. Basti vedere cosa è successo dopo il primo giorno di applicazione delle suddette sanzioni. L’economia russa è un morto che cammina e finirà stritolata da questa mossa folle dello zio Vlad, quindi le sanzioni sono l’unica speranza per indurre oligarchi e centri di potere a scaricare il matto ed instaurare un nuovo regime più sano di mente. Ci vorrà tempo ma Putin cadrà, indipendemente dall'esito della guera in Ucraina.


Nel frattempo giusto dotare di più armi possibili il miserevole esercito ucraino, perché la sconfitta deve essere rimandata il più possibile e, visto l’inizio della guerra, non è nemmeno detto che l’incapacità russa di avanzare non regali qualche gioia. Insomma, sono curioso di vedere l’esercito del matto contro i mezzi militari NATO come si comporta, visto che fino ad ora è fermato da molotov dei civili e poco più. Già oggi con i droni turchi le perdite russe sono state ingenti, tanto che il cretino ha iniziato a bombardare con bombe a grappolo i civili a Kharkiv, una delle città piene zeppe di russofoni che zio Vlad intendeva difendere dal nazista (che in realtà è ebreo, ma è nazista uguale perchè lo dice Vlad, sicchè non importa più nulla).


Le reazioni italiane, al solito, sono sempre le più succulente e per una volta voglio escludere i politici: mi hanno fatto cascare le palle le reazioni che ho letto tra Facebook, Twitter e le chat di Whatsapp da gente comune. Perché fino a quando le cazzate sono imputabilia Salvini, Meloni, Letta o Di Maio tira via, ma quando vedo perdita di intelletto da parte di gente che ha il mio numero di telefono privato il discorso cambia. Non credevo che nella mia cerchia di amici e conoscenti ci fosse tutto questo antiatlantismo e antiamericanismo straccione da assemblea di istituto superiore.


Quindi prima di tutto mettiamo qualche puntino sulle “i”, copio ed incollo qualcosa scritto da gente sicuramente più sveglia di me: il fatto assodato ed indiscutibile che gli USA, da circa 60+ anni, abbiano commesso gravi errori ed anche crimini nella condotta della loro politica estera (tutto vero, da Cuba al Vietnam in avanti) NON elimina i seguenti fatti:


- Putin e' un dittatore
- Putin e' un dittatore che fa assassinare i suoi avversari politici
- Putin e' un dittatore che opprime ed affama il suo popolo
- Putin e' un dittatore che permette la de-facto schiavizzazione delle donne russe
- Putin e' un dittatore che usa il suo apparato militare per stare sempre dalla parte dei nemici dell'Europa e dell'Occidente in ogni parte del mondo
- Putin e' un dittatore plutocrata che usa le risorse del popolo russo per finanziare il proprio esercito privato da usare nelle missioni sporche in giro per il mondo
- L'Ucraina e' una nazione legittima, indipendente e sovrana
- L'Ucraina e' un paese democratico che si e' conquistato la democrazia da poco e con il sangue dei propri figli
- L'Ucraina non ha mai aggredito nessuno, ma e' stata aggredita e vive nel terrore di essere occupata. Quindi cerca protezione. La protezione dalla Russia è la NATO
- Putin (quello di sopra) da dieci+ anni finanzia il terrorismo che cerca di smembrare l'Ucraina
- Putin (quello di sopra) ha gia' invaso pezzi dell'Ucraina
- Putin (sempre quello di sopra) ha appena dichiarato al mondo intero che l'Ucraina e' un "errore di Lenin" e che non ha diritto ad esistere

La sicurezza, la pace e la prosperita' dell'Europa sono messe in pericolo, oggi (ed anche ieri e domani), dalla politica estera russa condotta dal dittatore Putin.Se volete negare questi fatti facendo finta di nulla, per vivere (nei decenni a venire) come servi, magari cittadini di uno stato vassallo ... fate pure. La vostra bolletta del gas rimarra' comunque alta - Volete abbassarla? Investite nel nucleare - e vi verra' richiesto il "pizzo" politico regolarmente, ma vivere da servi delle oligarchie russe compensera' di certo. Pero', prima di deciderlo definitivamente, fate un giro in Polonia, o Slovacchia o Boemia per sentire l'effetto che fa.

(fine cit.)

Il discorso più odioso è senza dubbio “Né con la Russia né con la NATO”, equiparando uno stato responsabile (oltre che dei già citati crimini interni, ma quelli cazzi loro, se voglia
mo) di continue aggressioni a Stati indipendenti e sovrani. Per darvi un esempio calzante la metterei giù così: visto il probabile (ma siamo poi così sicuri?) imminente successo della nostra vergognosa destra alle prossime elezioni politiche, che ne direste se ad esempio la Francia ci attaccasse militarmente perché il governo Meloni+Salvini è -a loro insindacabile parere- nazista e tutto sommato in alcune zone della Liguria qualcuno parla francese e iniziasse a bombardare Savona, Genova, La Spezia e poi Parma, Bologna, Firenze e giù a scendere? Che dite, vi suona bene? Perché è esattamente quello che sta accadendo in Ucraina, per stessa bocca di Putin, solo che translato alla realtà italiana.


Se voi associate questo livello alla NATO avete dei problemi mentali che io non sono in grado di trattare. Se invece siete rimasti ai processi degni di cervelli di 16 anni, alle assemblee delle superiori e roba così auguri, non so che farvi, se non farvi notare che la NATO è un’alleanza difensiva che mai ha attaccato nessuno e che si espande ad est (un crimine pare, lo ha deciso Putin) perché singoli stati indipendenti e sovrani ne fanno richiesta per evitare che stati canaglia come la Russia li invadano e li annettano.


Non ricordo annessioni alla NATO in est Europa per motivi diversi dalla temuta annessione russa. Forse il problema che ha tanto a cuore Putin è dovuto al fatto che è lui a spingere Slovacchia, Romania, Estonia etc etc nelle braccia NATO. Si facesse i cazzi suoi, accettasse la sconfitta storica della versione sovietica della Grande Madre Russia e si preoccupasse di far evolvere la sua economia ed il benessere dei suoi cittadini questi stati non sentirebbero l’esigenza di entrare nella NATO, no?


Che altro dire? Ah si, Cuba, la grande Cuba che ha il vaccino COVID senza brevetti e non ingrassa le multinazionali (a proposito: novità sul vaccino cubano? A che punto siamo?)  si schiera al fianco della Russia sulla vicenda ucraina. Che l'embargo duri altri 100 anni per quei poveri pezzi di merda. Ci sarebbero anche tante altre perle da raccontare di queste giornate deliranti (le figure vergognose di Saviano e Annunziata, quella clamorosa del Trismegisto che a inizio discussione delle sanzioni contro la Russia chiedeva che i brand di lusso italiani fossero esentati, l'ANPI e Landini che dicono che l'attacco russo è colpa della NATO, la scomparsa di Burioni e via cantando) ma basta bimbi, mi sono rotto il cazzo di scrivere, ho quasi steccato una boccia di liquore homemade e domani c’ho tanto da fare.

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