Day 2 in Belarus

Enrico Luschi • 15 febbraio 2019

Nel Paese dove il Campari é vietato per legge

Il gozzoviglio della sera precedente si fa sentire, nella notte mi alzo con una bocca chè mi pare di aver ciucciato un maglione, peto ininterrottamente ad intervalli regolari, poi mi sveglio quasi alle 10 locali (considerate però che sono due ore avanti rispetto a noi) leggermente frastornato. La mattinata passa veloce, è di fatto una grande riunione di famiglia, è arrivato infatti anche il babbo di Anastasia che ieri lavorava e non ho potuto incontrarlo. Si chiacchiera un po' grazie alla mediazione culturale di Anastasia e poi ci si rimette con le ginocchia sotto il tavolino e riparte la banda. Il menu è uguale a quello di ieri, ossia: purè, cavolo e carote alla julienne in aceto, cetriolini sottoaceto, pollo arrosto, affettati vari, involtini di maiale e formaggio in una foglia i cavolo verza (nettamente la cosa migliore) e altra roba. Un banchetto luculliano che però è innaffiato solo ad acqua, perchè il babbo di Anastasia alle 14 lavora e deve essere a tasso alcolemico zero o rischia il posto di lavoro. Ne parte una discussione sulla legge sull'alcool in Italia che appassiona tutti per qualche minuto. Finita questa torno a non capire nulla di quello che mi succede intorno e mi flasho con una interessante replica in TV di Ajax vs Real Madrid di Champions League. Meritava l'Ajax, ma il Real ha vinto 2 a 1.

Finito il pranzo decidiamo di fare due passi con Anastasia, ci incamminiamo per Minsk, che ricordo davvero bene, poi dopo 100 metri decidiamo di andare in bus, perchè tira un vento mortifero che taglia la faccia e non abbiamo colpe da espiare, quindi montiamo allegri allegri sul bus n.100, che alla folle velocita' di 8 km/h ci porta in Piazza Ottobre (suona tipo castricniskaya), dalla quale parte un mini itinerario che mi portera' a visitare una chiesa cattolica che nemmeno Anastasia aveva mai visitato. Si tratta di una delle piu' antiche di Minsk, piccolina e recentemente restaurata. Durante il periodo sovietico era stata tramutata in una palestra per i bambini bolscevichi. Carina.

Dopo questa ci avventuriamo per il quartiere storico, ricostruito in stile antecedente guerra e distruzione degli architetti sovietici. Mi viene la voglia di vedere come fosse Minsk prima del 1920, la citta' di adesso, francamente, non ha un grande fascino. O meglio, è innegabilmente non bella per i canoni europei occidentali, però sono sicuro che un appassionato di design e di architettura potrebbe tranquillamente passarci un weekend, perchè si vedono delle costruzioni ed un modo di pensare la citta' veramente diverso dai nostri canoni. Poi, si, anche le fiche che si vedono in giro aiutano molto, quello senza discussione. Passiamo da un parchetto con annesso laghetto ghiacciato, è freddo ma non eccessivamente, rompe i coglioni il vento gelido, ma nei momenti di pace si vive abbastanza bene, ci sono 3 gradi ed un timido solicchio. Vistiamo una chiesa ortodossa che, mi dice Anastasia, essere la piu' importante della Repubblica, poi vedo una delle cose di Minsk che mi rimase impressa in maniera indelebile dal primo viaggio, un condominio immenso che occupa gran parte del panorama cittadino. Anastasia tutte le volte mi dice il nome e tutte le volte io me ne dimentico.

Il nostro tour ci porta poi in un centro commerciale a 5 piani, ma ormai l'effetto Sovietistan per me è scomparso, tranne poche marche sconosciute vedo enormi negozi di marche conosciute benissimo. Non mi piace, in 3 anni davvero è cambiato molto da questo punto di vista. Ci rifugiamo in bellissimo bar per prendere un caffè e fare il piano dei giorni successivi, dobbiamo organizzare la gita a Grodno e poi vorrei sdebitarmi per l'ospitalita' offrendo un pranzo o una cena, altrimenti sembra che sia venuto a scroccare in Bielorussia.

Per la cena abbiamo appuntamento con un'amica di Anastasia e dobbiamo anche decidere dove andare a mangiare, noi intanto decidiamo di andare a fare aperitivo in un bel pub sotterraneo, dove ci scoliamo birre di pregio. La Bielorussia ha da poco adottato il nuovo rublo (il cambio e 1 euro per 2.5) ed i prezzi sono molto piu' alti rispetto a prima. Sempre piu' economici dell'Italia, ma se prima il conto nemmeno lo guardavi adesso per 4 birre paghi 16 euro, sicchè fai meno il ganzino. Una strana scelta l'aver liberalizzato il regime dei visti per attrarre turisti e poi aver aumentato cosi' tanto il costo della vita, con tutto il rispetto se Minsk deve costare come Praga non mi stupisco che i turisti ancora latitino.

Ci incontriamo con l'amica di Anastasia, una tipa in gamba e che almeno parla inglese, decidiamo di andare in un ristorante hawaiano/polinesiano, proprio l'ideale quando uno si trova a Minsk. Ceniamo invece molto bene, con ottimi cocktailsz in stile tiki, il locale e' davvero carino, i prezzi abbastanza ragionevoli ma il servizio è lentissimo. Ci salutiamo con l'amica di Anastasia e ci dirigiamo verso casa. La prima giornata intera in terra bielorussa si conclude verso le 23.30.

Ah si, parlando con Anastasia durante il giorno vengo a sapere che qui il Campari è proibito (o almeno lo era fino al 2017) per legge perchè ha all'interno un colorante considerato nocivo.

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