Ave villici!
Eccoci al derelitto racconto della settimana appena passata nel Regno di Assurdistan, ovvero sia nel tragico mondo del baseball italiano. Inizio già a sentire la fatica, dopo nemmeno un mese. Forse peraltro il termine “fatica” non è nemmeno quello più indicato, è proprio l’apatia, la mancanza di argomenti, di spunti di rifelssione o dibattito che ti fa proprio passare la voglia e la domanda “Ma proprio non hai di meglio da fare che stare dietro a questi disperati?” scava nel profondo dei solchi che non sono facilmente colmabili.
La settimana inizia con il taglio del lanciatore cubano Carbo per- cito- motivi disciplinari non più specificatamente dichiarati. Sia quel che sia il BBC si ritrova senza il partente delle gare del venerdì sera (se vogliamo Carbo era considerato l’asso della rotazione maremmana) e il DS Olivelli dovrà reperire sul mercato un sostituto comunitario, ovvero sia un superoriundo. Auguri al buon Pippo, rimane la domanda se sia il caso di bruciarsi tutti i visti in apertura di stagione, dovendo così fare necessariamente una cernita degli “svincolati” a stagione in corso.
Comunque in bocca al lupo al buon Olivelli, tagli nei vari roster minor ed Indipendent ne sono già stati fatti a iosa, qualche anima in pena troverà ingaggio in Maremma, soldi per questi scalzacani non mancano mai.
Dopo qualche giorno viene fuori questa news:
Si scopre che forse i motivi disciplinari sono -chissà- un mezzo bluff.
Indipendentemente da come sia andata la storia, c’entra il giusto, basare tutta la campagna acquisti sui giocatori cubani è un grosso rischio, che mette in conto anche questi pericoli. I giocatori cubani, sotto la sapiente mano di Cuba Deporte, vengono in Europa con la promessa del visto di lavoro sportivo, il buon Carbo con queste 2 partite si è guadagnato il visto per tutta la stagione (presumo), si è levato dal cazzo da Cuba e appena ha potuto è volato in Repubblica Dominicana con la speranza di trovare un ingaggio più remunerativo (e non taglieggiato dai solerti impiegati della sempre vigile e già citata Cuba Deporte). Sciacallare, se così si può dire, sulla disperazione altrui alle volte non paga.
Per il resto settimana fiacca, baseball.it è lontano parente del già smunto sito che era un tempo, di articoli non ne tira fuori uno. Gli altri siti, o almeno quelli che ero solito frequentare tempo fa, sono definitivamente morti. Nessuno, comunque, che abbia fatto una domanda a Mazzieri dopo una setimana dalla prima uscita pubblica. Su cosa intenda fare l'ex numero 5 biancorosso una volta eletto alla presidenza della FIBS vige il più stretto riserbo: il coma irreversibile di questo sport per me è tutto qui, mi sono anche stancato di tornarci sopra, sembra che non freghi nulla a nessuno.
Agli zoppi grucciate, no?
Comunque sia, con immane fatica si arriva a venerdì sera, il mio piano goliardico salta e mi ritrovo a poter guardare le partite su YT. Stavolta battezzo Parma-Macerata, perché voglio vedere Parma e perché è l’unica partita con commento, senza davvero è un prodotto indigeribile. Resisto pochi minuti, riesco a vedere tal Angioi (che scopro essere un ragazzo sardo) il quale mi sembra una buona mazza, lo vedo battere un doppio in un inning totalmente demenziale.
Al terzo attacco Parma spengo: i ducali segnano infatti 4 punti per puro caso. Il leadoff Scerrato (ma di che dimensioni è stata la diaspora nettunese?) batte un doppio, poi viene chiamato un bunt a De Simoni. La cosa mi lascia un po’ perplesso, anche perché De Simoni batte .360 e non vedo quale sia l’utilità di spostare in terza il tuo corridore, al costo di out, togliendo la mazza ad un tuo uomo che -almeno stando ai numeri- è in forma nel box. Oltretutto battitore mancino, basta una battuta a destra per far avanzare l’uomo. Macchè, bunt.
Sia come sia, De Simoni esegue un bunt patetico che finisce in foul, il lancio successivo è una palla mancata del ricevitore. Salta lo schema del manager ducale, il Parma che giocava per un punto ne segna 4, in un inning che (specialmente in occasione della battuta di Mineo) evidenzia la pochezza difensiva di Macerata.
Con l’animo affranto apro il play-by-play, vedo che il BBC perde già 4-1. Mi incuriosisce la giocata al primo attacco maremmano, quando il leadoff Tomsjansen batte un doppio al primo lancio e al secondo lancio della partita Piccini (mancino) mette a terra un bunt. Tutto molto bello, ma il Grosseto non segna: Barcelan e Martini non riescono a portare a casa l’uomo in terza. Al cambio di campo Bologna ne segna 4, poi il Grosseto si porta sul 4-1 al 2° e al 3° attacco maremmano,
sotto 4-1, si compie il capolavoro:
Sotto 4-1 con leadoff in seconda e zero out (a metà partita), anche qui con un mancino nel box, si gioca per agevolare il 4-2. Peraltro Piccini è al secondo bunt in due turni alla battuta. Semplicemente pazzesco. A me sembra di sognare, decido che per oggi è tutto, spengo il PC e mi dedico ad altro. E’ incredibile come Mazzotti & friends abbiano snaturato un gioco e creato una mentalità malata che ormai si è ramificata a tal punto che è inutile sperare anche nella redenzione. Come fosse il calcio, l’importante è accorciare il risultato. Dal 4-2 poi magari un corner o una punizione dal limite, un contropiede rabbioso ed eccoci al 4-3, lì poi ogni azione è buona per il pareggio. E’ semplicemente pazzesco, proprio un altro sport, lasciando stare se peggiore o migliore. E' proprio un'altra cosa.
IL BASEGOAL
Il BSC Grosseto intanto riesce nella non facile impresa di prendersi una no-hit dai pitcher del San Marino. Nel Circo Barnum succede sempre qualcosa.
Ignoro totalmente i risultati e le meraviglie del play-by-play delle Gare 2 e per Gara 3 signori miei, ritorno allo Jannella. Negli ultimi 2 anni avevo visto 2 partite in maniera del tutto casuale (il derby di Coppa Italia 2022 vinto dal BSC contro il BBC e una partita dei playoff dello scorso anno tra Macerata e BSC), stavolta è una cosa “fortemente voluta”. Vi racconto la mia esperienza, per il poco che vale.
Si gioca alle 20, orario folle per più motivi. Tanto per cominciare: se l’obiettivo è ridurre le spese di illuminazione buco totale, i fari devono essere accesi comunque e quindi zero. Se si spera che la stampa ci degni di considerazione con le partite che finiscono alle 22-22:30 nemmeno per idea, non ci cacano i giornali locali di Grosseto, figuriamoci i grandi media nazionali.
Inoltre: orario più scomodo proprio non era possibile trovarlo. A qualsiasi ora uno sia abituato a cenare, mettere la partita alle 20 è una rottura di coglioni: o si deve mangiare alle 19.00 come all’ospedale o mangia alle 22:30 come in penisola iberica. Uno pensa: ah ma vedrai che allora allo stadio un hotdog marcio lo trovi. Col cazzo, a Grosseto, dove ci sarebbe anche una bella struttura proprio all’interno dello stadio, tutto è chiuso e spento.
Uno paga 10 euro di ingresso e non è che sia proprio felicissimo di questo servizio. Salgo gli scaloni per andare in gradinata: confido di trovare l’erede di “Orazio il semaio” per sgranocchiare qualcosa e bere una birra. Niente. Smantellato il bar costruito sotto la gradinata all’epoca d’oro del secondo ciclo vincente maremmano. Nulla da fare, se vuoi guardarti il baseball devi pagare, stare zitto, ciucciarti le dita e fare anche meno il galletto. Che cazzo di pretese sono, ora? Anche una birra o un panino alle 20? Paga 10 euro e gustati Alomà.
Ultima speranza, che capisco subito essere totalmente vana, è che la società abbia comprato da Decathlon una cazzo di borsa frigo, una lastra di ghiaccio e 12 birre Finkbrau alla LIDL e messo uno dei genitori o qualche anima pia a fare da bar ambulante. Una spesa totale di 50 euro, con 10 birre vendute investimento ripagato e dall’11° birra venduta in stagione è tutto guadagno. Troppo complicato e poi, non dimentichiamoci, non ci sono i soldi.
Vero che per 18 spettatori forse chiedo troppo, però magari le vittime di questo strazio sono 18 anche per questo motivo. Con tutto il rispetto se devo ripagare 10 euro per vedere Alomà che prende una no-hit da due raccattati dal campionato tedesco e dovermi portare da casa birra e panino, come per i picnic all'Amiata, ecco insomma, anche no....
Poi sarò fatto male io, ma vedo che l'idea è condivisa dall'assenza perfino dei tifosi storici maremmani, immancabili anche alle partite della Serie A2 dei primi anni del nuovo Millennio. Incredibile, a ripensarci a mente fredda, il patrimonio anche solo di tifosi dilapidato in pochi anni.
Nemmeno questo, insomma. Venite mangiati e bevuti, insomma.
Pazienza, niente caffè, niente birra e niente pistacchini, ma c’è il baseball, viva Iddio.
Al momento del playball sono presenti 18 spettatori contati, il mio biglietto nella matrice indica il progressivo 129, che alla 6° partita in casa la dice lunga sull’irreversibilità del coma.
Comunque si inizia subito bene: il pitcher cubano (verga!) del BSC concede subito un punto al San Marino e tutto sembra presagire il peggio. Invece al cambio campo il pitcher dei Titani riesce a fare ancora peggio, concedendo 5 valide e 3 punti alle non irresistibili mazze maremmane. Oh, evito di scendere troppo nei dettagli ma già al primo inning si vede un po’ di tutto: corridori mandati a casa con palla in mano all’uomo di taglio, corridori che partono a capo bassso verso la terza (occupata) su una debole battuta verso il pitcher, arbitri di base entrambi girati verso altre direzioni su una giocata forzata in seconda, errori difensivi da categoria Cadetti. Insomma, non si potrà bere una birra ma il divertimento non manca.
Anche perché sugli spalti c’è un mattatore indiscusso, un tifoso maremmano becero e volgare che ha una buona parola per tutti (“Sei un mediocre”, “Fallito” etc etc) e che prima della fine trova da battibeccare anche con altri tifosi maremmani e buttarla in politica, vizio che non si toglierà fino a fine partita. Ma del resto contro i massoni vale tutto.
Tuttavia tutto viene spazzato via quando alla fine del primo inning si siede vicino a me una coppia di spettatori che allieterà la mia serata in una maniera indimenticabile, riconciliandomi definitivamente con la grottesca versione italiana di questo sport. Questi due poveri disgraziati, come me rientrati allo Jannella dopo chissà quanto tempo, per tutta la partita (nonostante tabellone e comunicazioni dello speaker) non sono riusciti a capire che il Grosseto era quello in casacca scura e San Marino quello in casacca bianca. Per tutta la partita hanno fatto il tifo per San Marino pur essendo per il Grosseto.
Non sono riuscito a trovare il coraggio di dirgli che il BSC aveva perso 4-3 e non vinto 4-2, idea con la quale si sono alzati al 21° out.
Della partita mi piace segnalare 2 belle giocate difensive degli interbase, che in entrambi i casi hanno salvato un punto. Per il resto, veramente, la malinconia più totale e niente da salvare, per quanto uno possa anche essere ben disposto. Davvero, lo spettatore di baseball italiano senziente è un qualcuno che ama uno sport che sa che non vedrà, sa che assisterà ad una imitazione strampalata dello sport che conosce. Ma non è nemmeno quello il problema, mica 15 anni fa pensavo che Ginanneschi fosse in grado di rivaleggiare con Randy Johnson, ma cazzo…Abbiamo pienato lo Jannella per anni nel vedere Badii che lanciava contro Tondini, quindi non è il punto focale del discorso.
Lo stadio vuoto, lo spettacolo penoso dal punto di vista tecnico (swing da serie B su lanci che rimbalzano 30 cm prima di casabase, giocatori lenti, scordinati e deprimenti), l'apatia in campo e sugli spalti, come se fosse una condanna dalla quale non ci si può sottrarre. Poi il tasto inerente la tattica nemmeno lo tocco, perché in questo delirio sarebbe voler guardare la pagliuzza dietro la trave.
Due cose che mi ero appuntato per non dimenticarle: al 4° Giordani, colpito in testa da una breaking ball del lanciatore di San Marino, accende un mezzo parapiglia totalmente immotivato. Non si capisce perché, anche se il pitcher avesse avuto intenzione di colpire un battitore da .240, avrebbe poi scelto un lancio ad effetto, ma soprattuto perché mettere sotto il piano della rissa una partita che fino a quel punto il BSC stava controllando? Misteri della fede, in ogni caso Giordani per tutte le occasioni future del match avrà da battibeccare con la panchina avversaria. Chissà se a Nettuno è di moda il detto “Farne meno e condirla meglio”.
Altra chicca: Del Toro che butta una palla verso la panchina maremmana senza chiedere tempo all’arbitro capo (onestamente non ho visto se avessero chiamato tempo gli arbitri di base, ma non vedo quale logica ci sia nel chiedere tempo agli arbitri di base per la sostituzione della palla) e sono sicuro che l’umpire -impresentabile- di casabase non abbia segnalato “tempo". Nessun corridore del San Marino ne approfitta. Ottimo. Peraltro, se San Marino è considerata una corazzata siamo a postissimo.
Cinelli, per la seconda settimana di fila, riceve 3 partite in 24 ore.
Sarà la normalità da qui a fine stagione visto il taglio del boffice Rodriguez, annunciato con una mezza frase buttata là in mezzo all'articolo del Tirreno.
Per il resto che dire: i 7 inning sono veramente lo stupro del baseball, sotto qualsiasi punto uno voglia guardarla. Rimane il fatto che si soffra meno e che almeno si possa dire che -davvero- non è baseball.