Bomba, un Movimento sexy

Enrico Luschi • 18 maggio 2020

Questo apre tutta una serie di interessanti opportunità

Ave villici! Torno a scrivere un po’ dell’attualità, che è già una notizia.

Ho evitato un po’, fondamentalmente per non espormi troppo –data la mia crassa ignoranza- a figure barbine alla Scanzi o alla Burioni ed un po’ perché mi sentivo sgomento nell’osservare l’ennesimo sbando di un Paese che ogni giorno che passa mi pare sempre più incredibile.

Vivendo 24 ore al giorno con una persona originaria di un altro Paese (e quindi, giocoforza, con un’altra mentalità) questa sensazione spesso viene anche amplificata, portando la situazione al limite del grottesco. A tal proposito mi ricordo sempre quando Berlusconi fu condannato definitivamente e la mia fidanzata dell’epoca, canadese, si stupì che non ci fossero poliziotti a portarlo in carcere già il secondo successivo alla pronunciazione della sentenza. Che posto bizzarro è il mondo agli occhi di noi Italiani, eh?
 
Non farò il resoconto della quarantena, mi basta solo sapere che avevo scritto dal primo giorno che avremmo dato il peggio di noi e quanto successo da Febbraio mi pare proprio che vada a valorizzare le mie parole di allora. Non parlerò nemmeno della vicenda di Silvia Romano, perchè francamente credo che l'unica emozione che si possa provare in un momento del genere sia solo l'immaginabile sollievo per lei e la famiglia, mi importa una sega di tutto il resto.

Quindi partiamo dalla grande news: oggi si torna quasi alla vita normale. Sarei curioso di sapere quanti dei miei lettori in questi 3 mesi sono stati tanto fortunati da essere stati sottoposti a tampone preventivo. Personalmente non l’ho ancora fatto, solo da qualche giorno nel mio luogo di lavoro mi viene misurata la temperatura all’ingresso con un termoscanner. Dopo 3 mesi è un bel passo avanti, no? Siamo pronti alla fase 2, 3, quasi un quarto alle 4. Vivendo in Toscana poi, mi par di capire, ho la fortuna di andare in farmacia e trovare le mascherine gratis, anche se poi sulla confezione ci troviamo un bell’adesivo che ci dice che queste pezzole sono –appunto- pezzole senza alcun valore protettivo reale. Un altro bel risultato della programmazione statale (quella che sarebbe la panacea di ogni stortura del mondo, secondo i molti che vaneggiano di "altro modello di sviluppo"), incapace, dopo 90 giorni, di fornire anche solo guanti e mascherine con un qualche valore protettivo.
 
Le polemiche di questi giorni vertono su dei grandi classici di questo 2020: partiamo dal MES, oramai battaglia campale dell’informazione italiana.
L’ultima sparata di Conte è che l’Italia lo userà solo se lo userà anche la Francia. Non si vede perché dovrebbe usarlo la Francia e la logica di questa strategia (mal comune mezzo gaudio?), visto che la Francia riesce a finanziarsi autonomamente sui mercati a condizioni più vantaggiose di quelle imposte dal MES, mentre invece l’Italia, se si presentasse sui mercati, di certo non strapperebbe quelle condizioni. Ma essendo ormai all’avanspettacolo si continua con questo teatrino, sembra quasi che l’Italia voglia che la UE ci chieda per favore di prestarci dei soldi allo 0,1% di interessi in 10 anni, mentre noi facciamo anche gli schizzinosi e siamo poco fiduciosi, temendo qualche magheggio. Altra genialata, peraltro: avete mai visto qualcuno che prima vi da i soldi e poi vi chiede, DOPO, di rinegoziare le condizioni?

Inizio a pensare che forse, da qualche parte nel Nord Europa (quelli cattivissssssimi), qualcuno si auguri davvero di lasciarci affogare. Rendiamoci conto che siamo la palla al piede della UE (scegliete qualsiasi statistica), quasi il freno a mano del Vecchio Continente, nonostante tutto stiamo starnazzando come delle oche impazzite: non so quanto possa durare questo giochino. Sono anti italiano nello scrivere questo? Può darsi, ma dare contro ai numeri mi pare abbastanza patetico.
 
Poi abbiamo la buona vecchia Alitalia, che in soli 3 mesi si è vista versare 4 miliardi di euro. Una compagnia inutile (muove soltanto l’8% dei passeggeri che transitano nel nostro Paese, meno di molte low-cost) che ingloba soldi a bocca di barile ma che riesce a mettere d’accordo tutti quando si tratta di rifinanziarla. Posso capire adesso con la crisi del settore aereo, ma negli anni passati sono stati versati qualcosa come 14 miliardi per tenere in piedi un baraccone utile soltanto come stipendificio.

Posso farvi l’elenco delle varie aziende di trasporto aereo che sarebbero state acquistate con quella cifra, uso i valori pre-Covid per non infierire: Japan Airlines (11.3), China Southern Airlines (11.7), Cathay Pacific (9.4), Deutsche Lufthansa (6.5), AirFrance – KLM (2.7), Turkish Airlines (4.8). Inutile continuare l’elenco, no? Quando ti rendi conto che avresti potuto comprare Lufthansa, Air France –KLM e Turkish MESSE INSIEME invece che mantenere un’azienda che non riesce a trasportare nemmeno il 10% dei viaggiatori che partono o arrivano in Italia ti viene solo voglia di emigrare.

Ovviamente la priorità dell’Italia sono GLI SBARCHI DEI NEGRI (tempo una settimana e torneremo a discutere di barconi, ci gioco il culo), non dimentichiamolo quando vediamo le nostre buste paga falcidiate dalle tasse. Quei soldi che ci sottrae lo Stato alla fonte servono per mettere i NEGRI negli hotel a 5 stelle, dargli 35 euro al giorno e foraggiare le ONG che ci mangiano sopra. Siete veramente dei Neanderthal ritardati.
 
Un’altra bella polemica che furoreggia sui giornali e sui social è quella che riguarda FCA, la vecchia Fiat. Pensate, ha osato chiedere quanto previsto da una legge dello Stato, una provocazione bella e buona. Le polemiche che ho letto vertono sul fatto che FCA ha la sede all’estero (già, perché ha la sede all’estero?)e versa le tasse in un altro Paese (eh, perché versa le tasse in un altro Paese?). Solo alcune considerazioni: la legge in questione, al primo rigo dell’articolo 1, dice espressamente che avranno diritto al prestito (non regalo, prestito) solo le aziende con sede in Italia. FCA Italia ha la sede a Torino ed è una delle poche aziende che operano in Italia che può vantare un fatturato superiore a 25 miliardi. Da lavoro a 55.000 persone nei suoi stabilimenti e a circa altri 80.000 nell’indotto. Io sono anche favorevole a non dare il prestito ad FCA Italia, però se poi legittimamente FCA Italia chiude e smantella gli stabilimenti che ha ancora nel nostro Paese, i disoccupati diretti ed indiretti li mantenete voi, va bene? A me basta mantenere Alitalia, grazie.

Perché non ci chiediamo come mai una delle pochissime multinazionali (seppur con le pezze al culo) italiane è stata costretta ad andare in un altro Paese e versare altrove le tasse degli utili della capogruppo? Perchè in Olanda ed in Gran Bretagna hanno un sistema che invoglia le aziende ad andare ad operare là? Lasciamo perdere le tasse (che comunque, volendo, potremmo abbassare anche noi come ha fatto 20 anni fa l’Irlanda, mica è vietato), non è che magari un’azienda ha bisogno di trasporti funzionanti, strade decenti, tribunali che eventualmente ti danno un responso in tempi civili, una legislazione efficace, una rete internet non da Zambia ma da Terzo Millennio etc etc. No, è sempre un complotto contro la povera gente d’Italia. Non è mai colpa nostra. Attendetevi entro domani la cospirazione degli Elkann ebrei, mi ci gioco un caffè.
 
L’ultima ciliegina è la sentenza della Corte Tedesca, una bomba che vedo non è trattata come tale dai media-mainstream, anche se c’è da giurarci che la tireranno fuori ad Agosto , se le cose prenderanno una brutta piega.
Un veloce riassuntino per chi vive nell’Iperuranio: la Corte Costituzionale Tedesca si è espressa su una questione che i sovranisti tedeschi (è tutto bellissimo!) avevano sollevato qualche anno fa. Il quesito era molto semplice: i promotori della causa sostenevano che il famoso Quantitative Easying della Banca Centrale Europea…..ah già: il Quantitative Easying è praticamente lo strumento messo in campo da Draghi ai tempi della crisi del 2008, che consiste nell’acquisto di debito pubblico da parte della Banca Centrale a prezzi calmierati invece che da parte dei mercati a prezzo di mercato. Ok, i sovranisti tedeschi reputavano la questione da approfondire ed hanno portato la questione fino alla Corte. Non entro troppo nel merito, fidatevi a spanne che il succo del discorso è questo:  la Germania ha acquistato più titoli di Stato rispetto alla “percentuale azionaria” che ha sulla Banca Centrale Europa. Stiamo parlando di 2.200 miliardi di titoli (sia pubblici che privati, quindi debito di Stato e debito di imprese). Prime domandine: di chi saranno stati i titoli di Stato traballanti che hanno avuto bisogno dell’aiuto della BCE per non andare a farsi spennare sui mercati? Indovinato.
 
Bene, la Corte Tedesca dice che la BCE deve rispettare la capital-key, ovvero sia che se sei socio al 14% devi vendere e comprare massimo il 14% dei titoli, non oltre. Dice anche un’altra cosa, la corte dei crucchi cattivi: ovvero sia che bisognerebbe rispettare le regole che la BCE stessa si è data, ovvero sia che in pancia alla BCE non può esserci più del 33% del debito di uno Stato. Seconda domanda: Quale Paese ha oltre il 33% del totale dei debiti comprati dall BCE? Avete indovinato un’altra volta!

La Corte Tedesca dice poi un’ultima cosa: ovvero sia che di quei 2.200 miliardi una parte è già contro le regole della BCE, poiché si tratta di aziende e non di titoli statali. Ciò ha falsato il mercato, lasciando in vita aziende decotte, che sono andate avanti solo grazie alle mancette della Banca Centrale. Si possono legare a questo anche danni alle assicurazioni sulla vita che investono sul mercato azionario (tipo la mia), che si sono viste abbassare il rendimento per un’azione che la BCE, secondo il proprio Statuto, non avrebbe nemmeno potuto fare.

La Corte Tedesca ha chiesto, in realtà ordinato:
·         alla BCE di giustificare entro 3 mesi il suo comportamento in violazione del suo stesso statuto;
·         che il Governo Tedesco esprima formalmente il suo parere su quanto sopra, ovvero se avallare o meno queste politiche;
·         alla Bundesbank lo stop del finanziamento a pratiche che violano palesemente i trattati;
 
Che significa questo? In soldoni, secondo l’opinione di Cottarelli e con dati alla mano, se la Bundesbank rispetta la sentenza della Corte Tedesca (e quindi smette di foraggiare oltre la sua quota di capitale), l’Italia dovrà piazzare sul mercato non 260 miliardi di Euro di debito come fa adesso, bensì 370. Indovinate se questo è un bene o un male.

Un altro grande punto interrogativo è la sorte dell’Unione Europea: se ogni singolo Stato, a torto o a ragione, si mette a sindacare l’operato della BCE l'Europa unita è morta anche prima di cominciare, ma posso anche capire che i tedeschi, olandesi e soci si siano rotti il cazzo di noialtri cialtroni. Ma da un'europeista convinto non potete pretendere una riflessione su questo.

Per il rientro post-Covid mi pare che basti.

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