Nei
giorni in cui in Italia si discetta argutamente del pietoso show
organizzato con l'arresto di Battisti (lo stato di diritto, do you
remember?) o della #10yearschallenge e si ode in sottofondo il
deragliamento culturale del dibattito tra la Cuccarini e Heater Parisi
io, per chiudermi a riccio verso le vostre brutture, ho deciso di
leggere "I Passeggeri della Terra" di Nicola Zolin, edizioni Alpine
Studio. Lo trovate a 16 euro (salvo sconti online) e ve lo consiglio,
poi fate come vi pare, tanto a fare del bene a voi è come mettere la
cravatta al majale.
Finito
proprio stamani, nel tempo morto tra un treno e l'altro da portare
dalla stazione A alla stazione B. Il libro narra la storia (vera) di 3
ragazzi che, in preda ai bollori giovanili & ambientalisti, decidono
di lasciare le loro vite vagamente stabili a L'Aja per girare il mondo
senza spendere un euro. Siccome il progetto era troppo sensato decidono
di aggiungere un ulteriore tassello al puzzle: ok la zingarata, ma solo
se in autostop. Ah si, come contorno abbiamo zaini con pannelli solari
per prodursi energia e non inquinare, rovistare nei cassonetti per
raggranelare del cibo ancora commestibile, robusto animalismo militante.
Il
racconto è abbastanza scorrevvole, si legge bene e velocemente, scritto
in uno stile tendente al freddo, quasi distaccato e di certo non troppo
ironico (non stiamo parlando del Bill Bryson italiano, ecco...), ma
tuttavia ha il grandissimo merito di farti immedesimare subito nei
protagonisti della storia. Gente peraltro lontanissima dal mio modo di
vedere la vita, la politica (intesa come gesto quotidiano) ed il
viaggiare stesso.
La
trama non sto a raccontarvela, soprattutto perchè mi sono sempre state
sul cazzo le recensioni dei libri che svelano la trama, tuttavia è un
libro che vi consiglio di leggere. Non tanto se siete appassionati del
filone "girodelmondoscalzi&gnudi" -ci sono libri migliori per quello
stile- quanto perchè il viaggio dei 3 amici mi ha colpito sotto
un'ottica diversa.
La
cosa che mi ha appassionato di questo libro è stata la riflessione che
più di una volta mi ha spinto a domandarmi: ma se mi fossero capitati
davanti questi 3 ragazzi -nel mio intimo ancora mormoro con convinzione
"sciaurati"- come mi sarei comportato? Meglio o peggio di un camionista
marocchino? Ed i libri, a mio avviso, servono a questo.
Ah,
comunque: al momento della scelta definitiva scelgono ovviamente, tutti
e 3, la topa. Quindi c'è anche il lieto fine, per gli appassionati del
genere.