Parliamo di Elezioni Europee

Enrico Luschi • 11 aprile 2019

Un argomento frizzante e vivace

Come sappiamo tutti a breve ci saranno le elezioni europee, forse per la prima volta particolarmente importanti.

Non sarebbe male che se ne accorgessero anche i partiti italiani, visto che nessuno (ed il discorso è trasversale, passando da Lega a PD, nessuno escluso) sembra particolarmente interessato a buttare giù un programma o almeno una serie di dichiarazioni di intenti sui reali propositi per il futuro del nostro Continente. Si fa un gran parlare di candidature, di alleanze e minuzie simili ma stringi stringi nessuno che abbia lanciato uno straccio di idea sul come vede l'Europa da qui a 10 anni.

Ed è una cosa a mio avviso davvero preoccupante, perchè reputo che il futuro dell'Europa (e di riflesso dell'Italia) sia necessariamente quello legato ad un processo di maggiore inclusione e assemblamento dei paesi Europeei, in un'ottica davvero tendente agli Stati Uniti d'Europa. Credo sia veramente folle (o semplicemente demagogico, vedi la pagliacciata di Brexit) parlare di futuro come singoli Stati Nazionali.

Le sfide che dovrà affrontare nei prossimi anni l'Europa sono già enormi per un raggruppamento di Stati, figuriamoci per un singolo Stato, per forte che sia. Immaginiamoci poi se parliamo di Stati in condizioni miserevoli come l'Italia.

Quindi vorrei leggere dibattiti furibondi sui giornali su questi temi:

  • politica economica globale;
  • rapporti verso la Cina;
  • rapporti verso la Russia;
  • rapporti verso gli Usa;
  • politiche migratorie;
  • politiche ambientali;
  • varie ed eventuali;
mentre invece, al massimo, leggiamo che Giggino ha scoperto la deriva destrorsa di Matteino Tuttominchia che si allea con chi il M5S già frequenta da anni. Il solito circo italiano, che non capisco come faccia a ripresentarsi sempre uguale anno dopo anno. Prima davamo la colpa ai media asserviti ai bisogni del padrone/editore, ormai anche questa spiegazione vacilla. Neppure il sorgere di media moderni come i social, Youtube etc etc sembra aver scosso particolarmente il panorama dell'informazione tricolore. Pazienza, evidentemente è questo il nostro livello e a questo bisogna stare.

Qui trovate i sondaggi di tutti i paesi, per oggi parliamo dell'Italia, per il resto magari ci aggiorniamo prossimamente:


Per farla breve: Lega 33% (+16% rispetto alle politiche di Marzo 2018), M5S 21% (-11%), PD 21% (+3%), FI 9 (-5%), poi a scendere i partitini minori che si dividono il restante 15% dei voti. Direi che, per quanto riguarda l'Italia, non è un quadro esattamente idilliaco. Che la Lega guadagni consensi, nonostante questo sciaugurato anno di governo, è incredibile, così come che i grillini siano accreditati ancora del 21%.

Il mantello dell'invisibilità sembra favorire un minimo recupero del PD, ma gode delle disgrazie altrui perchè anche il neoeletto segretario Zingaretti mi pare che stia facendo di tutto per non incidere più di tanto nel dibattito politico. Clamoroso anche il 9% del quale è accreditato il partito del buon Silvio. Nessun partito nascente all'orizzonte.

Personalmente non so chi votare, faccio outing. Avrei votato +Europa, ma visto cosa è successo con Tabacci e Della Vedova al congresso, sinceramente non me la sento. Quindi credo che anche a questo giro farò il mio bel dovere civico di presentarmi alle urne ma poi annullerò la scheda, come ho già fatto purtroppo nelle ultime tornate elettorali.

Deprimente, perchè davvero vorrei avere un punto di riferimento, specialmente adesso e specialmente in campo europeo, ma non posso votare X perchè mi sta sul cazzo Y. Inoltre, essendo elezioni Europee, il temuto successo della Lega sarà annacquato (mi auguro) dai risultati che verranno dagli altri Paesi. Non credo al blocco sovranista, ecco. Saranno una netta minoranza del nuovo Parlamento Europeo (soprattutto a causa dell'Italia), quasi del tutto irrilevante.

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